“Green Talents 2021” a dottoranda in Ingegneria ambientale
La dottoranda di UNIMORE Maria Camila Ariza Tarazona, al secondo anno della facoltà di Ingegneria industriale e del territorio “Enzo Ferrari”, ha ricevuto in questi giorni il premio Green Talents 2021.
Green Talents: un premio inaspettato
Un premio che arriva inaspettato, riconoscendo qualità e merito a una nostra eccellenza.
Il prestigioso premio ha lo scopo di promuovere lo scambio internazionale di idee green nel campo della sostenibilità.
Il riconoscimento le è stato conferito dal ministero federale tedesco dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF), con il patrocinio del ministro Anja Karliczek.
In cosa consiste il premio Green Talents
I vincitori del premio Green Talents 2021 riceveranno l’opportunità di completare un soggiorno di ricerca finanziato dal BMBF in una istituzione di loro scelta, in Germania.
Inoltre parteciperanno a “Science Sessions”, un forum virtuale sulla scienza, con le principali strutture, istituzioni e aziende tedesche di sostenibilità.
Saranno loro a fornire virtualmente approfondimenti esclusivi su ricerche e progetti all’avanguardia.
Obiettivi del Green Talents 2021
Quest’anno il concorso aveva come tema gli obiettivi di sviluppo sostenibile – SDG – e i candidati hanno dovuto indicare a quali SDG avrebbe contribuito la loro ricerca.
Contaminazione ambientale
La contaminazione ambientale è una delle principali sfide globali e i suoi effetti si riscontrano nella maggior parte degli habitat.
L’inquinamento ambientale causato da fattori di stress antropici inerti, come le microplastiche negli oceani è inoltre in costante aumento.
A causa dell’uso massiccio di prodotti in plastica nella vita quotidiana, sempre più particelle entrano nelle acque, come microplastiche primarie.
Gli oggetti di plastica, quali bottiglie e sacchetti, rappresentano la percentuale più alta di rifiuti e il loro deterioramento genera anche microparticelle e nanoparticelle (microplastiche secondarie).
Impianti di trattamento inadeguati
I moderni impianti di trattamento delle acque reflue richiedono idee innovative per affrontare questo problema creato dall’uomo.
La tecnologia all’avanguardia offre approcci per ridurre al minimo la quantità di microplastiche nei sistemi acquatici, cioè in fiumi, laghi e mari.
Queste tecnologie, tuttavia, sono insufficienti o molto costose, oltre a richiedere molto tempo in entrambi i casi.
La tesi della dottoressa Ariza Tarazona, sembra andare nella direzione giusta.
La tesi vincitrice
“L’argomento affrontato” – spiega la Dott.ssa Erika Iveth Cedillo-González, correlatrice della Dott.ssa Ariza Tarazona -, “gode di vasto interesse ed è di grande attualità visto il ruolo crescente che stanno assumendo le tecnologie adatte a combattere l’inquinamento delle acque da microplastiche”.
“La tesi di dottorato riguarda lo studio di fotocatalizzatori sintetizzati in UNIMORE durante il suo dottorato di ricerca e hanno mostrato proprietà ottimali in termini di assorbimento della luce; quindi, possono essere candidati idonei per essere utilizzati come micromotori fotocatalitici per la rimozione di microplastiche.”
“Recentemente” – continua la Dott.ssa Cedillo-González – è stato scoperto che gli oceani sono diventati anche essi una fonte di microplastiche verso l’atmosfera. Una delle migliori opzioni per combattere questo problema ambientale è ritirarle dalle acque che le contengono prima che siano scaricate negli oceani”.
Un trattamento più sostenibile delle acque
“Riteniamo che un passo significativo verso un trattamento più sostenibile delle acque sarebbe l’utilizzo di dispositivi semoventi su micro e nanoscala che possono utilizzare l’acqua come combustibile non tossico e la luce come fonte di energia rinnovabile”.
“Per questo avvieremo una collaborazione con un rinomato gruppo di ricerca in Germania che ha una vasta esperienza nella sintesi di micromotori per applicazioni di depurazione dell’acqua“.