domenica, Dicembre 8, 2024

Granchio Blu, via libera agli aiuti di Stato

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DAL 16 FEBBRAIO LE AZIENDE DEL SETTORE DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA POTRANNO PRESENTARE DOMANDA PER OTTENERE GLI AIUTI DI STATO PER FRONTEGGIARE IL TEMUTO GRANCHIO BLU. STANZIATI 10MILIONI DAL GOVERNO

Lo Stato italiano ha stanziato 10milioni di euro per dare modo alle imprese di far fronte all’emergenza granchio blu. Le imprese e i consorzi che operano nel settore della pesca e dell’acquacoltura potranno accedere allo stanziamento facendo domanda a partire dal 16 febbraio. Termine ultimo per l’invio della domanda è il 22 marzo.

Il finanziamento sarà a fondo perduto e servirà alle aziende di fronteggiare le fluttuazioni di abbondanza del granchio blu, e di avviare la semina, il ripopolamento e la protezione degli impianti.

Emergenza granchio blu, altri 10milioni in arrivo

Il provvedimento fa parte delle azioni messe in campo dal Masaf per contrastare l’imprevedibile ed eccessiva proliferazione del granchio blu.

Lo stanziamento attuale viene dopo quello dei mesi scorsi da 2,9 milioni di euro. Istituito anche un fondo ad hoc da 500mila euro l’anno, per rimborso di una parte degli oneri previdenziali versati dalle imprese dell’acquacoltura. Le somme per la cattura e lo smaltimento sono state già liquidate.

«Senza dimenticare che siamo intervenuti anche per estendere l’applicazione del Fondo di solidarietà nazionale, previsto dal decreto legislativo 102 del 2004», ha spiegato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida.

«Auspico che le azioni messe in atto dal governo possano trasformare un’emergenza in una opportunità. Perché il granchio blu può essere una grande risorsa sia per le sue proprietà nutrizionali, in particolare la forte presenza di vitamina B12, sia per i potenziali mercati di sbocco, anche internazionali, che si possono raggiungere. Con l’inserimento nell’elenco delle denominazioni delle specie ittiche di interesse commerciale del granchio blu, inoltre, si è dato avvio alla valorizzazione del prodotto che dovrà essere poi sviluppata attraverso una strategia commerciale mirata alla realizzazione di una vera e propria filiera di consumo».

granchio blu - allarme

Il crostaceo alieno sbarca anche a Masterchef

Il granchio blu, crostaceo alieno ai nostri mari e quindi pericoloso per le specie autoctone, oltre che per la sua fama di grande predatore è noto anche per la sua bontà a tavola.

Ecco perché.

Il famigerato granchio era tra gli ingredienti protagonisti di una delle prove dei concorrenti della 13esima edizione di “Masterchef”. Il famoso programma è condotto dagli chef Antonino Canavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli, e va in onda su Sky.

Il granchio blu è stato protagonista di una puntata che era dedicata al tema della sostenibilità alimentare e alla cura dell’ambiente. Andata in onda nei giorni scorsi, la puntata ha visto ospite la chef Chiara Pavan. La chef è titolare del ristorante “Venissa” assieme al compagno Francesco Brutto; il locale è tra quelli investiti della stella verde Michelin, che premia la sostenibilità nel campo della ristorazione. La chef Pavan ha portato in tavola non una, ma due specie aliene che hanno invaso l’Adriatico. Oltre al granchio blu, infatti, anche la rapana venosa, un mollusco gasteropode che è originario del Mar del Giappone.

Eataly sceglie il granchio blu in tavola

Oltre a Masterchef, anche Eataly scegli il granchio blu per la propria tavola. Nei ristoranti di Torino, Milano, Roma, Genova e Trieste sono infatti entrati a pieno titolo nel menu i ravioli al granchio blu.

La degustazione di questo nuovo piatto è sia al tavolo che a portar via. I ristoranti aderenti infatti lo vendono in una vaschetta comoda per cucinarli direttamente a casa. Per farlo però serve un corso sul come preparare il crostaceo, su organizzazione della stessa Eataly.

La novità ha visto l’annuncio con un post su Facebook. Il gruppo intende in questo modo dare il suo contributo contro il granchio killer delle vongole. Soltanto l’estate scorsa ne ha falcidiate circa il 70%.

granchio blu

Granchio blu, emergenza in Veneto e lungo le coste

Nei giorni scorsi i prefetti Clemente Di Nuzzo e Massimo Marchesiello, rispettivamente di Rovigo e di Ferrara, hanno presieduto una riunione sulle problematiche connesse alla proliferazione di questa specie. Il tavolo ha riunito sindaci e rappresentanti di enti locali e istituzioni. Presenti anche i consorzi dei pescatori, le associazioni di categoria, le organizzazioni sindacali, nonché rappresentanti del mondo accademico e della ricerca.

Anche il Veneto si è trovato in difficoltà a causa della proliferazione del granchio blu. La produzione della vongola verace nelle lagune venete, ad esempio, è quasi azzerata. A Porto Tolle, dove in questi ultimi giorni sta riprendendo con fiducia una nuova coltivazione, i dati dell’Ispra e di Arpav relativi allo scorso dicembre hanno evidenziato una mortalità tra l’85 e il 99%.

«Sono numeri che mostrano la drammaticità della situazione. Ma l’impatto è pesante anche nelle altre lagune del Veneto, sia per gli allevamenti di molluschi sia per i pescatori professionali – ha commentato il presidente del Veneto, Luca Zaia -. Siamo molto preoccupati per la prossima stagione, perché sappiamo che dopo la quiescenza invernale di questi mesi il granchio tornerà massicciamente».

Numero verde ONA

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