Negli ultimi sessant’anni, il granchio blu, ha dominato la pesca commerciale e ricreativa di Chesapeake Bay (USA), il più grande estuario della nazione.
Sia come predatori sia come preda, il granchio blu, nome scientifico Callinectes sapidus (bella nuotatrice saporita), è una specie chiave per la rete alimentare e per l’ecosistema di Chesapeake Bay (New Jersey, Stati Uniti).
Tuttavia, sono vulnerabili all’inquinamento, alla perdita di habitat e alla pesca eccessiva.
La baia del granchio blu e i pericoli ambientali
La baia di Chesapeake ospita più di 3.600 specie di piante e animali, tra cui il granchio blu.
Purtroppo, questo esemplare deve affrontare continue sfide per sopravvivere: predatori, “zone morte” con scarso ossigeno, habitat in via di estinzione e a volte inverni freddi, solo per citarne alcuni.
Le principali minacce per la sua sopravvivenza derivano da:
1) Inquinamento
L’inquinamento da carbonio, fa sì che ai granchi blu crescano gusci abnormi.
La trasformazione di questi esemplari in predatori più grandi e più aggressivi, finirebbe per alterare il fragile ecosistema di Chesapeake.
Le ostriche ad esempio, per via dei loro gusci più deboli e della crescita più lenta, sarebbero decimate dai granchi, cosa che potenzialmente sconvolgerebbe l’intera catena alimentare.
Questo cambiamento nell’equilibrio predatore-preda danneggerebbe pertanto gli sforzi per ricostituire gli stock di entrambe le specie.
2) Habitat
Le “zone morte”, influenzano notevolmente l’habitat dei granchi.
Tali zone privano infatti i granchi blu delle fonti di cibo.
In aggiunta, i sedimenti del ruscellamento e le fioriture algali causate dall’inquinamento da azoto e fosforo, rendono torbide le acque della baia.
Questo oscuramento uccide le erbe sottomarine di cui i giovani granchi hanno bisogno come riparo dai predatori.
Anche l’innalzamento delle temperature incide sull’habitat del crostaceo, sull’estuario e sulle specie che sostiene;
3) Pesca eccessiva
Apprezzato dagli uomini per la carne dolce e tenera, questo crostaceo a dieci zampe è una delle creature marine più cacciate del pianeta.
Nell’ultimo decennio, i pescatori hanno catturato in media il 62 % dei granchi blu della Baia ogni anno, ben più del 46 % che gli scienziati ritengono sostenibile.
Catturare i granchi più velocemente di quanto possano riprodursi, causa tuttavia la decimazione della popolazione.
Poiché le popolazioni di ostriche della baia sono diminuite drasticamente negli anni ’80, i marinai hanno iniziato a estendere i loro sforzi di cattura dei granchi molto più tardi, in autunno, il tempo in cui normalmente si concentravano sulle ostriche.
Circa un decennio dopo, la popolazione di granchi era stata dimezzata a circa 300milioni.
Non solo la stessa popolazione di granchi blu si è esaurita, ma anche le barriere coralline di ostriche e le erbe sottomarine che forniscono ai granchi cibo, riparo e ossigeno, stanno subendo la stessa sorte.
Le linee guida sulla cattura del granchio blu
Nel 2008 sono state stabilite nuove linee guida scientifiche.
Esse prevedevano di ridurre la cattura delle femmine di granchio, al fine di garantire una riproduzione sufficiente.
Fortunatamente, la popolazione ha risposto positivamente a questi cambiamenti.

Ancora obiettivi
Nel 2011, il Maryland, la Virginia e la Commissione per la pesca del fiume Potomac, hanno adottato altri obiettivi, in linea con la risoluzione del 2008.
I regolamenti definivano limiti di raccolta, stagioni di cattura dei granchi, limiti di taglia, restrizioni sugli attrezzi e altro, allo scopo di:
1) raggiungere 215 milioni di femmine di granchi in età riproduttiva nella popolazione;
2) mantenere il numero di granchi femmine in età riproduttiva al di sotto dei 70 milioni (la soglia);
3) creare una popolazione stabile di granchi blu.
Il programma di Chesapeake Bay
Nel 2014 è stato firmato inoltre l’accordo di Chesapeake Bay Watershed.
Esso sovrintende al ripristino della baia, dei suoi affluenti e delle terre che li circondano, riconoscendo che i miglioramenti della qualità dell’acqua, il ripristino dell’erba sottomarina e la corretta gestione del raccolto sono fondamentali per mantenere, tra l’altro, le popolazioni di granchi blu a livelli sani.
Ma scopriamo qualche curiosità su questo affascinante crostaceo.
Nome e caratteristiche fisiche del granchio blu
Il granchio reale blu o granchio azzurro è un crostaceo decapode della famiglia dei Portunidi. Prende il suo nome dalle chele color zaffiro.
Il carapace è, in realtà, di un colore brunastro/oliva screziato e le femmine mature hanno riflessi rossi sulla punta delle loro chele.
Oltre al caratteristico colore, il granchio si riconosce per le sue appendici posteriori a forma di pagaia. Questo quinto paio di zampe, fa sì che l’animale nuoti con estrema facilità per i fondali.
I maschi possono avere un diametro compreso tra 18 e 20 centimetri, mentre le femmine sono un po’ più piccole.
Habitat del granchio blu

Cugino del gambero e dell’aragosta, il granchio blu vive nei sedimenti del fondo della baia durante l’inverno, per aspettare il freddo.
Ad ogni modo, a seconda del periodo dell’anno, il granchio blu di Chesapeake si sposta in diverse altre parti della baia.
Si può trovare inoltre nelle lagune costiere salmastre e negli estuari della Nuova Scozia, nel Golfo del Messico e all’estremo sud dell’Uruguay.
È stato altresì introdotto in altre parti del mondo. I granchi blu invasivi sono presenti infatti anche in Tunisia, e ora si stanno espandendo nella Puglia meridionale.
Qui, sono diventati un punto di riferimento per le vacanze, dove gli esperti hanno avvertito i turisti, di stare alla larga dalle specie aggressive.
Con le loro chele grandi e affilate e con le mascelle potenti, distruggono infatti le reti dei pescatori e possono danneggiare le persone, poiché vengono scambiate per crostacei autoctoni.
Utile precisare che la corazza e le chele servono per difendersi dai predatori.
La dieta del crostaceo “onnivoro”
Questo curioso granchio si nutre di cozze, vongole, vermi, insetti, lumache, pesci, piante e persino carogne.
Ama soprattutto la tartaruga marina di Kemp e la gru urlante. Non disegna inoltre altri crostacei (compresi i neonati della sua stessa specie). Ecco perché viene considerato un crostaceo onnivoro.
La stagione dell’amore
Tra maggio e ottobre, inizia la stagione dell’amore. L’accoppiamento si verifica spesso in acque poco profonde, che supportano letti d’erba sottomarini. Il maschio si accoppia con la femmina quando essa ha completato la sua muta finale e ha un guscio morbido.
Una volta che si sono accoppiati, i granchi femmine migrano verso le acque più salate alla foce della baia per deporre le uova.
In termini numerici, la femmina depone fino a due milioni di uova in una massa spugnosa che inizialmente ha un colore arancione, ma che successivamente si avvicina al nero, quando arriva il momento della schiusa dei granchi.
Le minuscole larve di granchio blu iniziano la loro vita nell’oceano, crescendo e mutando più volte prima di tornare nella baia.
Ci vogliono da un anno a 18 mesi perché un granchio raggiunga la maturità.
La durata media della vita di un granchio blu è compresa tra i tre e i quattro anni.
La crescita per muta
Come accennato, i granchi blu subiscono diverse fasi di sviluppo per raggiungere l’età adulta.
Simile a tutti gli altri crostacei, i granchi blu crescono per muta.
1) Crescita per muta
In questa fase, il crostaceo cresce rapidamente di dimensioni, in concomitanza con lo sviluppo del carapace esterno;
2) Periodo di intermuta
Alla crescita per muta seguono dei periodi di stasi (periodo di intermuta).
Il periodo di intermuta dipende dalla temperatura. Pertanto, la temperatura esterna determina il tasso di crescita e gli eventi chiave della storia della vita come la maturazione. In parole semplici, le acque più calde fanno crescere più velocemente i granchi blu.
Cosa possiamo fare per aiutare il granchio blu nella baia di Chesapeake?
1) Oltre alla gestione basata sulla scienza, il miglioramento della qualità dell’acqua e il ripristino di habitat come i letti d’erba e le barriere di ostriche, sono fondamentali per aiutare i granchi blu della baia.
2) Importante anche ridurre l’inquinamento da carbonio, azoto e fosforo.
3) Una migliore gestione delle acque piovane, attraverso pratiche come il buffer (fasce tampone) di corsi d’acqua boschivi e infrastrutture verdi, può anche aiutare a mitigare gli estremi meteorologici e migliorare la qualità dell’acqua.
4) Infine, è consigliabile incrementare le pratiche di agricoltura rigenerativa. Grazie a tali tecniche, si potrà infatti ridurre il cambiamento climatico e il suo impatto sull’habitat del granchio blu.