IL GUFI CHIEDE MAGGIORE IMPEGNO AL GOVERNO PER TUTELARE L’AMBIENTE E IN PARTICOLARE LE FORESTE. URGE UNA REVISIONE DEL TESTO UNICO PER LE FILIERE FORESTALI
Foreste italiane sotto attacco. Il Testo Unico per le Filiere Forestali (TUFF), approvato dal governo Gentiloni nel 2018, si è meritato l’appellativo di Legge Ammazza Foreste.
Ciò per per i danni che causa al patrimonio boschivo italiano. Il GUFI – Gruppo Unitario per le Foreste Italiane – nasce in prima battuta per combattere questa legge. Il TUFF, all’epoca dell’approvazione, suscitò fortissime e purtroppo inascoltate, proteste del mondo scientifico.
La legge mira ad aumentare la produzione di legname ricavata dai boschi italiani, aumentando quindi il taglio di alberi. Purtroppo, arriva persino a prevedere il taglio coatto di boschi privati i cui proprietari vogliono lasciarlo crescere.
È una legge con finalità produttive, che non si preoccupa minimamente di conservare l’ecosistema forestale. Ecco perché, in vista delle prossime elezioni di settembre 2022, si dovrebbe chiedere ai candidati di impegnarsi a tutela delle foreste.
Cosa deve fare il nuovo Governo per le foreste
Il GUFI ha individuato alcuni punti da sottoporre all’attenzione del nuovo governo per tutelare l’ambiente e in particolare le foreste.
Si dovrebbe:
- Attribuire le competenze sulle foreste al ministero della Transizione Ecologica e non più al ministero delle Politiche Agricole;
- Revisionare il TUFF (Testo Unico per le Filiere Forestali) e della Strategia Forestale Nazionale in senso meno produttivistico;
- Emanare una legge che preveda i limiti della selvicoltura a favore della tutela degli ecosistemi, che vieti il taglio a raso anche del ceduo. Che introduca, inoltre, una provvigione minimale e stabilisca misure precise e inderogabili per l’uso del legno a cascata;
- Abolire i sussidi pubblici alle centrali a biomasse forestali e all’acquisto di stufe;
- Aumentare in modo significativo le aree a protezione integrale da lasciare all’evoluzione naturale senza intervento da parte dell’uomo;
- Vietare l’utilizzo del fuoco prescritto e di diradamenti in funzione antincendio (non efficaci e dannosi);
- Sostenere l’arboricoltura da legno per ridurre il prelievo di legname dalle foreste;
- Creare un corpo specialistico per l’antincendio boschivo, numeroso, ben attrezzato e adeguatamente formato;
- Aumentare il verde urbano e sanzionare le amministrazioni che fanno capitozzare gli alberi.