mercoledì, Gennaio 22, 2025

Golfo della Spezia, tornano i monitoraggi sull’avifauna

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ARPA LIGURIA TORNA A MONITORARE L’AVIFAUNA MARINA NEL GOLFO DELLA SPEZIA, IN PARTICOLARE L’ATTENZIONE SI RIVOLGE SU DUE SPECIE: IL MARANGONE DAL CIUFFO E L’EDREDONE

La salvaguardia della biodiversità e il benessere generale degli ambienti marini è al centro dell’attenzione dei tecnici di Arpa Liguria. Riprendono, infatti, le attività di monitoraggio dell’avifauna marina nel Golfo della Spezia.

L’attenzione è rivolta, in particolare, al marangone dal ciuffo (Phalacrocorax aristotelis) e all’edredone (Somateria mollissima), le due specie target che interessano la Liguria.

Queste si inseriscono nel descrittore numero 1, ossia il mantenimento della biodiversità, della Direttiva quadro 2008/56/CE sulla strategia per l’ambiente marino.

Emanata nel 2008 dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, la Strategia Marina ha come obiettivo quello di conservare il buono stato ambientale delle acque marine. Il monitoraggio di Arpa Liguria, in collaborazione con i ricercatori di ISPRA, è iniziato come progetto pilota nel 2021. L’attività è volta a verificare la presenza del marangone dal ciuffo lungo la costa ligure della provincia di La Spezia.

Avifauna, nel Golfo della Spezia è presente l’edredrone

In Liguria non è stata ancora verificata la presenza dei nidi di marangone dal ciuffo. Si sospetta, tuttavia, la sua presenza, poiché nidifica in zone molto simili, come ad esempio l’arcipelago toscano.

È stato, invece, possibile confermare la presenza dell’edredone, un’anatra marina solitamente distribuita a latitudini circumpolari che rappresenta una specie di interesse per la Strategia Marina.

Inoltre, il 25 marzo 2021, è stato avvistato, nelle mitilicolture vicino alla diga foranea, un ibrido con caratteri intermedi fra edredone e germano reale. Seguendo le linee guida di ISPRA, ISPRA, Linee Guida 190/2019, che suggeriscono il periodo dell’anno in cui fare i monitoraggi, sono previste due o tre uscite annuali.

La prima, tra metà febbraio e metà marzo, verifica la presenza di coppie ed eventuali nidi. Nelle successive, programmate da fine aprile a fine giugno, si valuta il successo riproduttivo, cioè il numero di giovani e le nidiate.

Il monitoraggio rileva la presenza dei nidi

La sfida principale del monitoraggio è “essere nel posto giusto al momento giusto”. Per rilevare l’effettiva presenza di nidi, occorre perlustrare tutte le aree potenzialmente idonee lungo la costa ligure nelle settimane in cui la specie si riproduce.

Per quanto riguarda il marangone, inoltre, i nidi solitamente vengono posizionati in siti lontani dal disturbo antropico, come ad esempio coste rocciose inaccessibili via terra. Il campionamento viene, quindi, svolto a bordo di imbarcazioni, da almeno due operatori muniti di binocoli, GPS e macchina fotografica dotata di zoom.

L’area di indagine è rappresentata dal Golfo della Spezia. Ma sono comprese le zone limitrofe come l’Isola Palmaria, l’Isola del Tino, l’Isola del Tinetto e il litorale fino allo Scoglio Ferale.

Numero verde ONA

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