venerdì, Dicembre 6, 2024

I giovani, l’ambiente e il mondo del lavoro

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Sviluppare competenze dei giovani sul cambiamento climatico

hackathon su cambiamento climatico e giovani

UNICEF Italia, in partnership con IAIA Italia (edizione italiana della storica istituzione statunitense International Association for Impact Assessment), organizza un hackathon su cambiamento climatico e giovani.

«Il tema del cambiamento climatico riguarda tutti noi – ha dichiarato Carmela Pace, presidente dell’UNICEF Italia -. Coinvolgere i giovani e promuovere la loro partecipazione attiva e concreta è la ricetta dell’UNICEF Italia per dare un contributo reale alla lotta al cambiamento climatico e l’hackathon, che si tiene oggi e domani, ne è prova».

Il meeting, online, con il patrocinio dell’Ambasciata britannica a Roma, si tiene il 20 e 21 settembre.  

«Ringrazio l’ambasciatore Jill Morris per la preziosa collaborazione e il ministero della Transizione Ecologica per la sensibilità verso i più giovani e il loro futuro». 

All’hackathon – il neologismo nasce da hacker e maratona – partecipano esperti informatici e grafici con l’obiettivo progettare insieme soluzioni relative all’argomento comune.

L’evento è organizzato nell’ambito della campagna #All4Climate promossa dal ministero della Transizione Ecologica italiano. Il fine è di promuovere la partecipazione giovanile sul tema del cambiamento climatico.

Cambiamento climatico e impegno dei giovani

giovani - Carmela Pace presidente UNICEF
Carmela Pace presidente UNICEF

“q-HACK4.0: Climate Change and Youth Engagement”: giovani da tutta Italia lavorano insieme per individuare e proporre idee e strategie innovative alle problematiche ambientali, a partire dal proprio territorio di riferimento.

«Questa manifestazione rientra tra le attività dell’iniziativa dell’UNICEF Italia #CambiamoAria, che ci vede impegnati in prima linea nella lotta al cambiamento climatico.  Sono grata a IAIA Italia per la nostra partnership, fondamentale per tutto il lavoro del Comitato sui temi della sostenibilità e i cambiamenti climatici», ha concluso Pace.

Favorire il potenziamento e lo sviluppo delle competenze dei giovani sul tema del cambiamento climatico

L’hackathon “q-HACK4.0 – Climate Change and Youth Engagement” ha l’obiettivo di favorire l’empowerment e lo sviluppo delle competenze dei giovani sul tema del cambiamento climatico, cita il comunicato.

Migliorare la capacità di utilizzare i dati e gli strumenti disponibili per discutere e pianificare strategie e progetti di sostenibilità. Coinvolgere i giovani in processi di elaborazione collaborativa, mirati a identificare soluzioni per promuovere una crescita sostenibile e resiliente del loro territorio.  

giovani - Jill Morris, ambasciatore Gran Bretagna a Roma
Jill Morris, ambasciatore Gran Bretagna a Roma

«I giovani sono fra le prime vittime degli effetti devastanti dei cambiamenti climatici – ha commentato l’Ambasciatore Jill Morris -. È a loro che lasceremo questo pianeta e saranno loro a subire le conseguenze delle decisioni che prenderemo oggi. Per questo dobbiamo fare tutto quello che possiamo per cercare di contrastare la crisi climatica già in atto».

I ragazzi e le ragazze che partecipano all’hackathon, hanno modo di analizzare e valutare gli impatti del cambiamento climatico e dell’inquinamento ambientale delle loro città. Questo è possibile attraverso la piattaforma multi-stakeholder q-City4.0 di IAIA Italia, partner dell’UNICEF Italia.

Sostenere l’entrata dei giovani nel mondo del lavoro

Giovani volontari UNICEF
Giovani volontari UNICEF

Coordinati da volontari del gruppo Younicef, i giovani possono discutere dei cambiamenti climatici in una prospettiva quantitativa e qualitativa. Modelli scientifici, mappe e strumenti per la pianificazione collaborativa e il coinvolgimento di stakeholder supportano i partecipanti.

«È necessario promuovere progetti come questo hackathon, che permettono ai giovani di sviluppare non solo le competenze necessarie per entrare nel mondo del lavoro, ma anche di sviluppare capacità e know-how che li aiuteranno a promuovere progetti concreti che potranno rendere più sostenibili le nostre città», ha aggiunto Morris.

Numero verde ONA

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