ITALIA NOSTRA, LIPU E MOUNTAIN WILDERNESS NELLA GIORNATA DEL PAESAGGIO 2022 LANCIANO APPELLI PER LA SALVAGUARDIA DEL PAESAGGIO NAZIONALE. EVITARE CHE GLI ULTIMI AVVENIMENTI MONDIALI DANNEGGINO ULTERIORMENTE IL PIANETA.
Uno tra i più straordinari patrimoni del Paese, con i suoi inestimabili valori culturali, ambientali ed economici, va sottratto ai rischi di una transizione ecologica mal pensata.
Non solo, deve essere preservato anche dalle conseguenze delle crisi climatiche ed energetiche.
L’obiettivo è di porlo al centro di un grande progetto di tutela e rilancio, soprattutto in nome della Costituzione.
Il paesaggio italiano e i rischi che corre
Il significato del paesaggio non è solo nel suo importante valore estetico, perché il paesaggio è natura che si è fatta storia.
È anche interfaccia culturale dell’ambiente, identità molteplice di un territorio che comprende la geologia, la flora, la fauna e le comunità umane.
È in questa visione complessa che si deve inquadrare la questione, come contempla Costituzione italiana. Nel nuovo articolo 9 della Carta si è messo, infatti, assieme, e non contro, il paesaggio, l’ambiente e la biodiversità.
Eppure, le attuali politiche territoriali pongono il paesaggio italiano sotto costante e spesso violento attacco. Ciò avviene per favorire nuove infrastrutture trasportistiche, energetiche, produttive e residenziali, nella maggior parte dei casi di dubbia o nulla utilità collettiva.
Il risultato è un grave danno culturale e ambientale ed economico, considerata la prospettiva di una sana e sostenibile economia che il paesaggio italiano rappresenta.
La Giornata Nazionale del Paesaggio
Affinché la Giornata Nazionale del Paesaggio (ricorre il 14 marzo) non sia semplice retorica, è necessario che il Paese intero agisca, a partire dal governo e dal Parlamento.
Urge mettere in atto un nuovo approccio alla questione paesaggistica, con una visione diversa e scelte chiare e concrete: dalla legge contro il consumo di suolo, al potenziamento del personale delle Soprintendenze, dall’approvazione di regole serie per l’installazione di impianti per le energie rinnovabili – inclusi l’individuazione delle aree idonee e non idonee e l’inserimento di stringenti indicatori relativi al Paesaggio (secondo le previsioni della nuova normativa europea RED II) – allo sfruttamento delle vastissime zone industriali ed ex industriali italiane da utilizzare per la produzione di energia solare.
Il diktat è uno solo: salvaguardare il più possibile paesaggio, natura e terreni agricoli.
Le gravissime crisi che il pianeta vive, dall’emergenza climatica alla tragedia dell’Ucraina, non devono essere motivo per aggiungere danno al danno, dramma al dramma.
Devono, invece, costituire, l’occasione per ripensare davvero il mondo, mettere al centro i suoi valori più importanti. Solo così si potrà dare il via ad una transizione ecologica e culturale vera e non dissimulata.