Da questa data, fino al 4 ottobre, celebreremo con i nostri fratelli cristiani di varie Chiese e tradizioni, il Giubileo della Terra per ricordare l’istituzione, 50 anni fa, della Giornata della Terra – Papa Francesco all’Angelus di domenica 30 agosto
La Giornata mondiale di Preghiera per la cura del Creato

Rispettare il Creato perché volere di Dio. Adoperarsi con buone pratiche. Porre riparo ai danni i causati al pianeta, di cui i più poveri ne stanno pagando le conseguenze. La “Giornata mondiale di Preghiera per la cura del Creato” unisce i credenti con questi principi.
La “Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato” è stata istituita da Papa Francesco nel 2015. Quando il Santo Padre divulgò l’Enciclica Laudato Si’. Si celebra dal primo settembre al 4 ottobre. Nella Lettera il Papa invita i credenti a riflettere sui danni causati dall’uomo stesso al pianeta. Come lo sfruttamento delle risorse, senza limiti – leggi l’articolo “22 agosto, è Over shoot day” -. Ne sono conseguenza i cambiamenti climatici e l’aumento di povertà in popolazioni già sofferenti. Le quali hanno anche difficoltà a potersi approvvigionarsi di acqua.
La preoccupazione di Papa Francesco
In occasione della “Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato”, Papa, Francesco esprime preoccupazione, perché «Paesi e imprese del Nord si sono arricchiti sfruttando doni naturali del Sud, generando un “debito ecologico”». Ma chi pagherà questo debito? Si chiede il Pontefice. «Un debito che cresce e che deriva dallo sfruttamento delle risorse naturali e dalle attività di alcune multinazionali che fanno fuori dal loro Paese quello che nel proprio non è permesso. Una cosa che fa indignare. Per questo bisogna agire subito! Oggi, non domani, oggi, dobbiamo prenderci cura del Creato con responsabilità. Preghiamo affinché le risorse del pianeta non vengano saccheggiate, ma condivise in modo equo e rispettoso. No al saccheggio, sì alla condivisione» (fonte Vatican News).
La “Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato”, nel mondo

Questa Giornata, universale, è celebrata anche da altre Chiese. Come quella Ortodossa, per esempio. Bartolomeo I Patriarca di Costantinopoli sottolinea che “la minaccia” all’Ambiente è sottovalutata dai potenti. Eppure, evidenzia Bartolomeo I, “la posta in gioco non è più la qualità, ma la conservazione della vita sul nostro pianeta”.E restiamo inermi, evidenzia, difronte “alla distruzione dell’ambiente naturale, della biodiversità, della flora e della fauna, all’inquinamento delle risorse acquatiche e dell’atmosfera, al progressivo collasso dell’equilibrio climatico” etc.
Grazie al messaggio di Francesco, ONG che condividono la campagna per la “Cura del Creato” hanno dato vita a diverse iniziative. GasMuHa, organizzazione attiva ad Haiti, supporta piccole comunità, promuovendone i progetti sociali di sviluppo.
L’avvertimento dell’ONU
Secondo un rapporto sulle industrie estrattive, l’ONU avverte che “lo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili, inclusi petrolio, gas, minerali e legno” è una delle principali cause di guerre nel mondo.
La denuncia è condivisa dall’avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
“La pandemia dell’amore”

Oggi, che la pandemia ci ha fatto scoprire sempre più la “Casa comune”, «più che mai – afferma padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete Mondiale di Preghiera del Papa – dobbiamo ascoltare questo grido e promuovere concretamente, con uno stile di vita personale e comunitaria sobria e solidale, un’ecologia integrale. Preghiamo per questo, perché è un cammino di conversione».
A proposito della pandemia da Covid-19, nella “Giornata Mondiale di Preghiera per il Creato”, la Caritas Internationalis ribadisce come il virus abbia mostrato le fragilità di sistemi sociali ingiusti. Da qui l’auspicio di “nuove forme di solidarietà” per rispondere all’emergenza sanitaria con “la pandemia dell’amore”.
Anche per i vescovi italiani “è tempo di ripensare tanti aspetti della nostra vita assieme, dalla coscienza di ciò che più vale alla qualità delle relazioni sociali ed economiche”. Per l’occasione della Giornata, i pastori hanno rimarcato che “troppo spesso abbiamo pensato di essere padroni e abbiamo rovinato, distrutto, inquinato, quell’armonia di viventi in cui siamo inseriti”.
Una verità che Papa Francesco aveva già asserito nella sua Enciclica al numero 53: “I gemiti di sorella Terra, che si uniscono ai gemiti degli abbandonati del mondo, con un lamento che reclama da noi un’altra rotta. Mai abbiamo maltrattato e offeso la nostra “Casa comune” come negli ultimi due secoli. Siamo invece chiamati a diventare gli strumenti di Dio Padre perché il nostro pianeta sia quello che Egli ha sognato nel crearlo e risponda al suo progetto di pace, bellezza e pienezza”.