Il 21 marzo si celebra la “Giornata internazionale delle foreste”, essenziali fonti di vita nel processo di produzione dell’ossigeno e per la lotta ai cambiamenti climatici.
Due appuntamenti significativi nella lotta ai cambiamenti climatici
Infatti, le foreste pluviali producono oltre il 40% dell’ossigeno e la deforestazione è una delle principali cause del riscaldamento globale poiché produce dal 12 al 20% delle emissioni di gas serra.
Per questa ragione il WWF ha voluto mettere in risalto, tramite questa giornata, quanto sia importante salvaguardare gli alberi, nel nostro piccolo. Iniziando a segnalare ed evitare incendi boschivi, non solo per la pericolosità del fuoco sia per l’uomo, sia per gli animali, ma anche per il fatto che gli incendi rilasciano una grande quantità di carbonio nell’atmosfera.
Anche le azioni di gestione forestale dovrebbero favorire l’uso di legname estratto in modo sostenibile per la costruzione di prodotti di lunga durata, evitando di bruciarlo.
Il legno, se utilizzato per produrre beni di lunga durata come gli edifici e parti di essi, mantiene intrappolata la CO2, invece di rilasciarla nell’atmosfera come combustibile. Secondo uno studio apparso sulla rivista Nature nel 2015, all’inizio della rivoluzione agricola erano presenti sulla terra 6mila miliardi di alberi, mentre oggi ne contiamo circa la metà.
Una grave perdita, compensata parzialmente dal recupero delle terre abbandonate da agricoltori o allevatori.
La causa principale della deforestazione è l’agricoltura, seguita da infrastrutturazione, espansione urbana e, ultima, l’estrazione mineraria.
La fotosintesi clorofilliana è uno dei mezzi naturali contro i cambiamenti climatici. Infatti, le foreste del mondo, tra il 1990 e il 2007 hanno sequestrato in media 2,4miliardi di tonnellate di carbonio l’anno.
Il 30 Marzo si celebra, invece, la più grande mobilitazione planetaria sul clima: Earth Hour.
In tutto il mondo, per salvare il pianeta, per un’ora simbolica si tengono le luci spente.
Un evento storico del WWF che lo scorso anno ha coinvolto 188 paesi, 18mila monumenti storici o simbolici spenti, oltre 3miliardi di messaggi veicolati sui social. In Italia sono stati più di 400 i Comuni che hanno partecipato.
A Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, si prevede lo spegnimento dell’area di S. Pietro Cavernoso e della Rupe dell’Idris con l’esibizione del pianista Danilo Rea, aperta a tutti.
Numerose le iniziative per un futuro sostenibile. L’Ora della Terra è celebrata in centinaia di Paesi nel mondo con uno slogan #Connect2Earth, per sottolineare il rapporto tra uomo e natura, tra cambiamenti climatici e perdita di biodiversità.
Con l’obiettivo di limitare il cambiamento climatico, questa iniziativa ha ricevuto, nel 2019 la Medaglia del Presidente della Repubblica, il patrocinio della presidenza del Consiglio, della Camera dei deputati, della Fondazione Matera 2019 e del Comune di Matera, di ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), dell’ASI, Agenzia Spaziale Italiana.
Anche le scuole saranno coinvolte, grazie a uno specifico “Protocollo d’intesa”, siglato da WWF e MIUR.
Partner dell’evento Solfiden, azienda al fianco del WWF da oltre dieci anni.
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