mercoledì, Dicembre 6, 2023

Genova, stroncato traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi

Ultime News

FUNZIONARI DELLE DOGANE IN SERVIZIO AL PORTO DI GENOVA HANNO BLOCCATO 10 TONNELLATE DI ESTINTORI E FOTOCOPIATRICI DIRETTI IN NIGERIA.

Funzionari delle dogane in servizio al porto di Genova Prà hanno bloccato un traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi. Si tratta di circa 700 pezzi tra fotocopiatrici ed estintori dismessi. Gli agenti della ADM, l’Agenzia delle Dogane, Accise e Monopoli hanno, quindi, denunciato all’Autorità Giudiziaria le persone coinvolte. Il reato ascritto è di falso ideologico in dichiarazione pubblica e di traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi.

rifiuti speciali pericolosi - agente dogane controlla carico sequestrato
Un agente delle Dogane di Genova controlla il carico sequestrato al porto

L’Attività di presidio e controllo sulle merci ha premiato il personale della Direzione Interregionale Liguria Piemonte e Valle d’Aosta, in servizio al porto della “Città della Lanterna”.

Infatti, a luglio scorso i funzionari dell’ADM hanno sequestrato 57 tonnellate di rifiuti speciali stivati in nove container. Questi, secondo i documenti di accompagnamento, avrebbero dovuto contenere masserizie. Invece, nascosto dietro al materiale edile c’era un grande quantitativo di pneumatici fuori uso, estintori, bombole di GPL, batterie, pannelli solari, cellulari.

In aumento il traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi verso l’Africa

Le operazioni sono state possibili grazie alla preventiva analisi dei rischi su alcuni carichi pronti per l’imbarco verso Paesi africani, in particolare la Nigeria.

Purtroppo, però, nonostante i sequestri e le denunce, quello del traffico illecito di rifiuti verso l’Africa è un fenomeno in aumento.

Secondo l’Agenzia delle Dogane, l’anno scorso, i rifiuti sequestrati per traffico illecito verso l’estero risultano triplicati rispetto al precedente. Infatti, da 2.251 tonnellate del 2019 sono passati a 7.313 tonnellate del 2020.

Profitti enormi per le mafie transnazionali dei rifiuti

I profitti per le mafie transnazionali dei rifiuti sono enormi, a fronte di rischi contenuti. Le aziende che devono sbarazzarsi dei materiali provvedono alla raccolta. Le organizzazioni criminali si fanno pagare per lo smaltimento ma, invece, poi, spediscono i container carichi verso altre destinazioni. E, per eludere i controlli doganali falsificano le dichiarazioni.

Difatti, i documenti doganali sequestrati nel corso dell’operazione odierna dichiaravano la presenza di due autoveicoli e di masserizie, mentre queste ultime non sono state mai caricate.

Nei cassoni, invece, gli agenti hanno trovato un centinaio di fotocopiatrici professionali fuori uso. Queste, in genere, definite RAEE, cioè Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Le stesse non erano state neppure bonificate da inchiostri e toner.

Quindi, 590 vecchi estintori a polvere, che – secondo i numeri di matricola estrapolati dai funzionari doganali – avevano superato il periodo di vita massimo di 18 anni.  Oltre detto periodo, gli stessi non possono più essere revisionati e ricaricati.

I Paesi africani discariche a cielo aperto

Il mancato corretto smaltimento di rifiuti speciali pericolosi costituisce concorrenza sleale, per effetto degli azzerati costi di trattamento degli apparecchi. Ma c’è anche chi lucra sul recupero del metallo e di parti di circuiti elettronici.

A rimetterci sono i Paesi di destinazione, a causa dell’inquinamento ambientale prodotto dalle discariche a cielo aperto e dal rilascio di sostanze pericolose.

Numero verde ONA

spot_img
spot_img
spot_img

Consulenza gratuita

    Articoli simili