GAËL GIRAUD, UNA VITA DIVISA TRA L’ECONOMIA E LA SUA FEDE, CONQUISTA IL PREMIO PAGINE DI SOSTENIBILITÀ CON IL SUO SAGGIO SULLA TRANSIZIONE ECOLOGICA. L’AUTORE RICEVE IL RICONOSCIMENTO PER L’EDIZIONE 2023 DEL PREMIO VIVERE A SPRECO ZERO
Gaël Giraud, l’economista e gesuita francese che ha abbandonato Wall Street in nome della transizione ecologica, è il vincitore della 4° edizione del Premio Vivere a spreco zero nella categoria Saggistica Pagine di Sostenibilità. La premiazione si terrà giovedì 28 settembre allo Spazio Europa di Roma.
Dopo aver conquistato il Prix Lycéen du livre économique e il Premio Biella Letteratura e Industria con la sua precedente pubblicazione “Transizione ecologica” (2015), arriva un nuovo riconoscimento.
Il suo libro “La rivoluzione dolce della transizione ecologica. Come costruire un futuro possibile”, pubblicato da LEV (Libreria Editrice Vaticana), testimonia l’impegno divulgativo dell’autore. Offre una panoramica dei cambiamenti necessari nel nostro tempo, sottolineati già nell’Enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco, affinché tutti abbiano cura della nostra “casa comune” e contribuiscano a costruire il nostro domani.
«È un’opportunità fantastica per cambiare il nostro stile di vita – sostiene Gaël Giraud – e aprirci a un approccio più umano».
L’ex enfant prodige delle banche trasmette, infatti, nel suo saggio, l’urgenza di implementare in tutto il mondo il processo di riconversione. Occorre passare da una società basata sulle energie fossili a una fondata sulle rinnovabili.
«Se venissero proibiti petrolio, gas e carbone, le prime undici banche d’Europa fallirebbero – racconta l’autore in un’intervista al Corriere della Sera -. Loro ne sono consapevoli da anni, non hanno aspettato me per capirlo. Fra azioni e prestiti, hanno investito in energie fossili il 95% dei rispettivi capitali. In totale 530 miliardi di euro. Se passiamo alle energie rinnovabili, vanno in bancarotta».
Gaël Giraud, una vita divisa tra l’economia e la sua fede
Questa consapevolezza ha portato così Gaël Giraud a cambiare la sua vita. «Facevo servizio civile nella savana, tra i bimbi di strada – continua nell’intervista -, quando vidi con i miei occhi come il modello economico-alimentare in cui siamo immersi conosce il prezzo di tutto e il valore di niente».
Economista, matematico, ma anche teologo, sacerdote e poliglotta, Gaël Giraud oggi dirige il Programma per la giustizia ambientale della Georgetown University. Fa parte del Centre d’Économie della Sorbona, del LabExReFi, dedicato alla regolazione finanziaria, e dell’École d’économie di Parigi.
Fellow dell’International Energy Agency, è stato anche direttore di ricerca al Centre national de la recherche scientifique di Parigi, docente di teologia politica al Centre Sèvres e chief economist dell’Agence française de développement. Proprio durante questo ruolo capì qual era la peggiore tragedia che si sta abbattendo sul mondo. «La desertificazione del Sahel – racconta -. Entro sette anni, in tutto il pianeta, due persone su cinque non avranno acqua potabile».
Gaël Giraud e i vincitori del Premio Vivere a spreco zero
Gaël Giraud, però, non è l’unico ad aver ricevuto il Premio Vivere a spreco zero, iniziativa inserita nella campagna Spreco Zero di Last Minute Market, promossa in partnership con ENI e ideata dalla project manager Daniela Volpe, con il presidente di Giuria, il professore Andrea Segrè, e il curatore Luca Falasconi.
Nella categoria Economia circolare il vincitore è iThanks, primo assistente digitale che automatizza il controllo e la gestione dei prodotti in scadenza nei supermercati, nei negozi e non solo. Si risolve così il problema dello spreco del cibo.
Per la categoria Associazioni si è aggiudicato il riconoscimento Ronda della Carità e della Solidarietà, mentre per la categoria Scuole a essere premiata è stata la Scuola Secondaria di I grado A. Astesano Istituto Comprensivo Villanova d’Asti.
Infine nella categoria Enti pubblici il vincitore è stato il Comune di Genova per i progetti Ricibo, che ha l’obiettivo di creare una rete cittadina per il recupero e la ridistribuzione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà sociale, e Recreate, il cui scopo è quello di costruire un modello per la distribuzione di generi alimentari a soggetti in difficoltà mediante la riduzione degli sprechi e il recupero delle eccedenze alimentari.
Gli obiettivi da condividere del Premio Vivere a spreco zero
Tutte queste realtà premiate condividono il fine intrinseco del Premio Vivere a Spreco Zero, nato nel 2012: valorizzare azioni concrete e virtuose per contrastare lo spreco di alimenti, acqua ed energia, per promuovere acquisti verdi nella pubblica amministrazione, la mobilità sostenibile, la riduzione del consumo di suolo, l’uso efficiente delle risorse naturali, l’educazione alimentare e la sostenibilità.
Inoltre questo riconoscimento si rivolge soprattutto ad azioni e progetti innovativi potenzialmente replicabili in altri contesti. Infatti le buone pratiche individuate devono essere condivise sul territorio nazionale per favorirne la diffusione.
A testimoniare l’importanza di questi scopi vari testimonial si sono susseguiti da edizione a edizione, come gli scrittori Susanna Tamaro e Paolo Rumiz, lo chef stellato Moreno Cedroni, il disegnatore e vignettista Francesco Tullio Altan, gli artisti Giobbe Covatta e Neri Marcorè, l’attrice e conduttrice Tv Veronica Pivetti, il climatologo Luca Mercalli, la divulgatrice scientifica Eliana Liotta, lo psicologo e giornalista Massimo Cirri e l’insegnante e scrittore Andrea Maggi.
È già possibile candidarsi per la competizione del 2024. Il focus sarà rivolto a soluzioni atte a prevenire, nel sistema agro-alimentare, gli eventi estremi legati al riscaldamento globale.