IN ITALIA, CI SONO CIRCA 1.200 CHILOMETRI DI LINEE FERROVIARIE SOSPESE CHE MERITANO DI ESSERE RIAPERTE AL TRAFFICO PASSEGGERI. QUESTE INCLUDONO LINEE ANCORA EFFICIENTI UTILIZZATE PER IL TRASPORTO MERCI, TRATTE INTERROTTE A SEGUITO DI EVENTI NATURALI, SOSPENSIONI TEMPORANEE PER LAVORI PROLUNGATE PER ANNI, E RIDUZIONI METODICHE DEL SERVIZIO DURANTE I MESI ESTIVI O LE FESTIVITÀ
Le linee ferroviarie sospese: un patrimonio da recuperare
In concomitanza con la 10ª edizione della Maratona Ferroviaria 2024, AMODO (Alleanza per la Mobilità Dolce) presenta il dossier “Futuro Sospeso 2024″. Questa pubblicazione, disponibile in formato digitale, offre un’analisi dettagliata delle linee ferroviarie sospese in Italia.
La “Legge sulle Ferrovie Turistiche“
Secondo il Decreto del MIT 146/2022, in attuazione della 128/2017 è stata introdotta la “Legge sulle Ferrovie Turistiche”, per promuovere il recupero e la valorizzazione delle linee ferroviarie dismesse o sospese, principalmente a fini turistici.
Il dossier Futuro Sospeso 2024 elenca trentanove linee ferroviarie, per un totale di 1.200 km, che potrebbero essere riattivate per il trasporto passeggeri. Questi tracciati, sebbene attualmente non utilizzati, sono ancora in buone condizioni e potrebbero essere ripristinati con costi relativamente contenuti.
Il loro ripristino non solo ridurrebbe la congestione del traffico nelle aree urbane, ma offrirebbe anche nuove opportunità per il trasporto pendolare e per l’escursionismo. Inoltre, rappresentano un’opportunità unica per promuovere una mobilità sostenibile, ridurre l’impatto ambientale e migliorare la qualità della vita nelle comunità locali.
Un programma di rilevanza nazionale
Per il quarto anno consecutivo, varie associazioni e organizzazioni, tra cui Biblioteca Cesare Pozzo, FIFTM, Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, UTP AssoUtenti e Co.M.I.S. (Coordinamento per la Mobilità Integrata e Sostenibile), hanno collaborato per rilevare la situazione delle linee ferroviarie sospese su tutto il territorio nazionale.
Piemonte: ripristino e sfide
In Piemonte, alcune linee ferroviarie hanno visto recenti sviluppi positivi. Le linee Asti-Alba e Casale Monferrato-Mortara sono state riattivate, mentre è stata introdotta una quarta coppia di corse sulla linea Cuneo-Ventimiglia. Inoltre, l’operatore privato Longitude Holding Srl ha mostrato interesse per il ripristino di altre linee sospese.
Nonostante questi progressi, la Regione Piemonte non sembra ancora impegnarsi in un progetto concreto per la graduale riapertura di queste ferrovie.
Al momento, tredici linee rimangono inattive, nonostante la crescente domanda da parte delle comunità locali, sindaci e istituzioni che richiedono il ritorno del servizio su rotaia.
Sicilia: work-in-progress
In Sicilia, sono in corso i lavori di ripristino della ferrovia sospesa Noto-Pachino, destinata all’uso turistico. Questa linea è una delle ventisei che devono essere riaperte secondo il suddetto decreto. L’obiettivo principale è quello di conservare e valorizzare il patrimonio ferroviario storico italiano, incentivando il turismo sostenibile e locale.
Un altro importante progetto riguarda la storica linea ferroviaria Alcantara-Randazzo, che si estende per circa 37 km e collega il versante settentrionale dell’Etna con la linea costiera ionica Messina-Catania.
Per questa linea, che si dirama dalla stazione di Alcantara ancora in esercizio, è previsto il recupero dei primi 13 km entro il 2026, grazie ai fondi del PNRR.
Riorganizzazione e sviluppo delle linee ferroviarie regionali: sfide e prospettive
A partire da marzo 2023, la linea ferroviaria Termoli – Campobasso è nuovamente sospesa a causa di un movimento franoso, seppur limitato. Purtroppo, non esiste un piano di ripristino immediato. Anzi, la Regione Molise ha escluso questa linea dal contratto di servizio con Trenitalia, lasciando in sospeso una risorsa cruciale per il trasporto regionale.
Campania: il tram leggero sostituisce il treno
Ad aprile 2024, la società regionale EAV (Ente Autonomo Volturno) ha ricevuto l’incarico per il progetto definitivo di trasformazione dell’intera tratta Torre Annunziata – Castellammare di Stabia – Gragnano in tram leggero. Questo progetto innovativo prevede che entro la fine dell’anno si proceda con il bando di gara per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori.
Il primo lotto, già finanziato, riguarda il tratto tra Castellammare di Stabia e Gragnano, con un investimento di circa 33milioni di euro provenienti dalle risorse dei Fondi per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2014-2020, per il finanziamento del CIS – Contratto istituzionale di Sviluppo “Vesuvio-Pompei-Napoli”. Nello specifico, i fondi rappresentano una delle principali risorse finanziarie italiane destinate alla promozione della crescita economica e alla riduzione delle disparità territoriali.
Iniziative in Sardegna e Puglia
In Sardegna, i lavori sulle reti del Trenino Verde stanno avanzando grazie ai finanziamenti del PNRR.
Questa ferrovia storica, gestita dall’ARST (Azienda Regionale Sarda Trasporti), percorre diversi itinerari che permettono ai visitatori di esplorare l’entroterra sardo, lontano dalle rotte turistiche più battute.
Anche in Puglia, la tratta Gioia del Colle – Altamura è stata percorsa il 22 maggio 2024 da un treno di Fondazione FS, segnando un importante passo verso la riattivazione della linea per uso turistico nell’estate del 2024.
Questo progetto, promosso da Fondazione FS, evidenzia come i fondi del PNRR stiano supportando il recupero delle linee ferroviarie storiche.
Progressi in Calabria
In Calabria, la spettacolare linea silana Cosenza – San Giovanni in Fiore, chiusa nel 2011 e riaperta parzialmente nel 2016 per il traffico turistico, è al centro di interventi significativi da parte della società regionale Ferrovie della Calabria.
La tratta Moccone – Camigliatello e San Nicola – Silvana Mansio, conosciuta come “Treno della Sila”, dovrebbe riaprire completamente nell’estate del 2024, grazie agli investimenti del PNRR.
Sfide e opportunità
Nonostante questi progressi, restano preoccupazioni riguardo alla capacità di spendere efficacemente e nei tempi stabiliti i fondi del PNRR.
L’analisi della situazione delle ferrovie locali suggerisce che, per i decisori politici, il servizio ferroviario locale è spesso considerato una “Cenerentola” della mobilità.