lunedì, Novembre 4, 2024

Futuro e speranza agli “Stati generali della sostenibilità”

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ALLA IV EDIZIONE DEGLI “STATI GENERALI DELLA SOSTENIBILITÀ”, TRACCIATO IL PERCORSO VERSO UN FUTURO SOSTENIBILE E CARICO DI SPERANZA

Oggi, giovedì 21 marzo 2024, si è svolta la IV edizione degli “Stati generali della sostenibilità”. Nel corso dell’incontro si è posto un forte accento sulla sostenibilità in tutte le sue sfumature e implicazioni. Particolare enfasi è stata posta sul concetto di sostenibilità come paradigma di Sviluppo umano integrale.

È stato ribadito con vigore l’importanza di spostare l’attenzione dall’esclusivo perseguimento del profitto e del prodotto interno lordo (PIL) verso un approccio più olistico che tenga conto delle necessità umane più profonde, inclusi gli aspetti spirituali. Si è riconosciuto che lo sviluppo economico non può essere disgiunto dal benessere complessivo dell’individuo e della società nel suo insieme.

In un’epoca in cui il concetto di progresso è spesso stato erroneamente assimilato allo sviluppo, è divenuto essenziale interrogarsi sulla vera natura della crescita.

Come opportunamente sottolineava l’economista E.F. Schumacher, “Se i beni necessari rendono necessaria la vita, i beni superflui la rendono superflua”. Questo adagio ha costituito un punto di partenza cruciale per una riflessione approfondita sulla direzione che l’umanità sta prendendo nel suo percorso di sviluppo.

Colmare il significativo deficit di consapevolezza e comprensione della crisi climatica

Uno dei temi centrali emersi nel corso dell’evento è stato quello dei cambiamenti climatici. Nonostante i segnali sempre più evidenti provenienti dalla comunità scientifica e le manifestazioni tangibili di questo fenomeno su scala globale, si è constatato un significativo deficit di consapevolezza e comprensione della crisi climatica all’interno della società. È stato pertanto rilevato l’urgente bisogno di colmare questa lacuna, sensibilizzando l’opinione pubblica sull’urgenza dei cambiamenti climatici e sulle loro potenziali conseguenze.

È fondamentale coinvolgere non solo i decisori politici e gli esperti, ma anche ogni singolo individuo nella diffusione della consapevolezza sulla crisi climatica. Infatti, ognuno ha il potere e la responsabilità di adottare comportamenti più sostenibili nella propria vita quotidiana.

“Laudato sì”, importante contributo della Santa Sede

L’enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, pubblicata nel giugno 2015, è stata riconosciuta come un importante contributo della Santa Sede agli sforzi globali per affrontare il problema climatico. Questo documento è stato confrontato con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) adottati a New York nel settembre 2015. Il testo ha evidenziato una comune aspirazione nel trattare le questioni legate al clima e allo sviluppo in modo integrato.

Un ulteriore punto di convergenza tra l’enciclica e gli OSS è rappresentato dalla necessità di promuovere modelli di produzione e consumo sostenibili, affrontando la cultura dello spreco e una crescita economica non controllata.

L’importanza della giustizia sociale

Non solo Papa Francesco, ma anche il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, ha sottolineato l’importanza della giustizia sociale e della conversione personale nell’affrontare le sfide ambientali e sociali. Bonanni ha evidenziato le gravi conseguenze dell’utilizzo dell’amianto nel passato e ha ribadito l’importanza del diritto alla sicurezza sul lavoro e della prevenzione.

Un momento di riflessione e commemorazione

L’evento “Stati generali della sostenibilità” è stato organizzato da Massimo Lucidi, presidente della Fondazione E-Novation. Una messa, alla chiesa di Santa Maria in Campitelli, in memoria delle vittime sul lavoro, sia a causa dell’esposizione all’amianto sia ad altre sostanze cancerogene, ha rappresentato un momento di riflessione e commemorazione. La cerimonia ha posto le basi per un dialogo più ampio e profondo sulla necessità di adottare pratiche e politiche volte a garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre per tutti.

Numero verde ONA

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