LA MOSTRA FOTOGRAFICA DI BARBARA DELL’ANGELO RACCOGLIE IN TRENTA SCATTI LA BELLEZZA DELLA NATURA.
Si chiama “Fragile – Handle with care” la mostra fotografica che raccoglie gli scatti di Barbara dell’Angelo. Sullo sfondo del ristorante “Il Margutta Veggy Food & Art” di Roma, riporta trenta scatti che omaggiano la bellezza della natura. Il grande successo ottenuto finora ha comportato la proroga dall’iniziale data di fine settembre 2021 al 6 febbraio 2022.
Trenta storie di fragilità
Non siamo invincibili, ma vulnerabili. Tutto lo è. Questo vuole comunicarci la mostra “Fragile” con le sue rappresentazioni di una natura meravigliosa, catturata nell’arco delle diverse stagioni. Trenta foto in tre formati diversi e due modalità di stampa per rendere la complessità del reale, la magnificenza di ciò che ci circonda. Di ciò che ci dà vita, che ci permette di abitare un pianeta che ci appartiene e che per questo dobbiamo rispettare.
Ecco perché, spiega Barbara dell’Angelo, l’immagine simbolo della mostra «è la danza dell’amore delle gru della Manciuria» (in copertina). Scattata a Hokkaido, in Giappone, durante un febbraio, rappresenta uccelli a rischio estinzione, leggiadri, che abitano il pianeta con quella leggerezza ed eleganza da cui dovremmo imparare.
Le opere rappresentate sono capolavori, che fissano nell’eterno qualcosa biologicamente impossibile possa essere tale. Gli spettatori restano incantati, possono viaggiare con gli occhi e la mente, per ricordarsi subito dopo che quel mondo è lo stesso di cui facciamo parte.
“Fragile” ci ricorda di essere gentili
Vi viviamo comportandoci da padroni, giocandoci come se ciò che da esso proviene ci fosse dovuto; la realtà è che non siamo altro che ospiti, che dovremmo camminarvi sopra in punta di piedi. Gentili come le gru della Manciuria. Questa disattenzione è ben esplicitata nell’accostamento di immagini poetiche e drammatiche. “Fragile – Handle with care” non si propone di denunciare apertamente, ma di attivare nella mente dello spettatore un campanello d’allarme.
La Terra, con la sua flora e la sua fauna, è bellissima; noi dobbiamo fare il possibile perché rimanga tale.
Le nostre azioni altro non sono che un catalizzatore di questa fragilità, disturbando la ciclica catena di rinascita che permette l’avvicendarsi di ciò che tanto stupisce. La legge di conservazione della massa del chimico Lavoisier ce lo ricorda: «Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma».
Così le foglie ingialliscono e cadono e ne nascono di nuove, verdi e rigogliose. “Nulla si distrugge”. È bene che l’uomo lo ricordi, sembra suggerire la mostra, perché sia possibile continuare a meravigliarsi.
Barbara Dall’Angelo: la forza della vita e National Geographic Italia
Diplomata in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, per Barbara Dall’Angelo la fotografia è stata prima una passione e poi un lavoro. È la sua maniera per catturare lo scorrere del tempo, per svelare la magica armonia del mondo.
L’autrice punta contro i soggetti da immortalare l’arma innocua dell’obiettivo, colpendo non prede da uccidere, ma soggetti da impressionare. Cui regalare momenti di bellezza e riflessione.
Proprio la forza della natura che ritrae, che denuncia con immagini pregne di poesia, l’ha portata a collaborare con National Geographic Italia dal 2012.
È proprio la rivista italiana dell’istituzione internazionale ad aver patrocinato, nel 2016, la sua prima personale: “The Poetry of Earth“. Tenutasi nel Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia, nel centro storico di Roma, si costituiva con lo stesso scopo: sussurrare all’orecchio dello spettatore di non corrompere la bellezza. Di guardare ancora e sempre con amore e rispetto ciò che in fotografia suscita stupore.
Applicare nel reale quello che impariamo. Anche, e forse soprattutto, questo insegna l’arte. E “Fragile” è la lezione di bellezza che ci impartisce Barbara Dall’Angelo.