I fiumi hanno in molte culture e religioni un ruolo centrale. Fiumi sani, in particolare quelli con un flusso libero da sbarramenti, apportano, inoltre, un’ampia varietà di benefici ai territori attraversati.
Il nuovo report del WWF sui benefici dei fiumi
Un nuovo report del WWF calcola i benefici nascosti dei fiumi: non solo acqua ed energia ma anche agricoltura, pesca e difesa da eventi estremi.
La relazione dell’associazione ambientalista relativa a una gestione più attenta dei corsi d’acqua è stata accennata all’apertura della World Water Week, il forum organizzato dallo Stockholm International Water Institute (SIWI) nella capitale svedese, che dal 1991 è il punto focale annuale attinente i problemi idrici del pianeta.
Durante il meeting – il tema del 2018 è: “Acqua, ecosistemi e sviluppo umano” – in corso fino al 31 agosto prossimo, si scambiano opinioni, esperienze e pratiche tra la comunità scientifica, imprenditoriale, politica e civica, si valutano idee e nuove sfide legate all’acqua e il loro impatto sull’agenda mondiale in materia di ambiente, salute, clima, economia e povertà, si promuovono partnership ed esperti di tutto il mondo mettono in evidenza ricerca innovativa, le migliori pratiche e il lavoro politico innovativo delle parti interessate.
Sottovalutare i benefici nascosti dei fiumi è una minaccia per le economie e lo sviluppo sostenibile, chiarisce il WWF nel rapporto Valuing Rivers.
Considerare i fiumi solo fonte primaria di acqua ed energia – è descritto nel rapporto -, mette a rischio altri benefici fondamentali per l’uomo, come la pesca d’acqua dolce: ogni anno si pescano almeno 12milioni di tonnellate di pesci, che diventano cibo e mezzi di sussistenza per decine di milioni di persone; l’accumulo ai delta di sedimenti trascinati a valle dalle correnti protegge le coste dall’innalzamento dei mari ma consente anche a 500milioni di persone di viverci; il 25 percento della produzione alimentare mondiale dipende dall’irrigazione da fiume.
«I fiumi non sono semplici tubi in cui scorre l’acqua – ha dichiarato il capo del WWF Global Freshwater Scientist Jeff Opperman -. Non dobbiamo accettare come inevitabile “effetto collaterale” dello sviluppo, la perdita di tutti quei benefici che ci forniscono. L’innovazione, accanto alle soluzioni già esistenti, ci offrono la possibilità già da ora di conciliare la crescita economica sostenibile con la presenza di fiumi in buono stato di salute. Comunità, aziende e governi possono – e devono, conclude l’autore del rapporto – contribuire a tracciare un percorso migliore che aiuti a proteggere l’acqua per tutti, mantenendo al contempo queste “vene vitali del pianeta” a beneficio delle persone e della natura».
La ricerca del WWF analizza fattori come sviluppo delle dighe, cambiamenti climatici, la crescente domanda di acqua per l’irrigazione agricola e per le centrali idroelettriche e suggerisce come misurare, valorizzare e promuovere i diversi benefici dei fiumi con soluzioni per una gestione sostenibile.
Per migliorare il modo in cui misurare i sistemi idrici e fluviali, il rapporto consiglia, infine, l’impiego di intelligenza artificiale, telerilevamento e gestione dei dati con il sistema blockchain, cioè una rete di soggetti che condividono risorse informatiche come memoria, CPU, banda, per mettere un database virtuale al servizio degli utenti.