sabato, Dicembre 14, 2024

Fincantieri, maxi risarcimento a ex dipendente

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IL TRIBUNALE DI LIVORNO HA CONDANNATO L’INDUSTRIA NAVALMECCANICA AL MAXI RISARCIMENTO DI 500MILA EURO PER LA MORTE DI UN EX OPERAIO DEL POSTO, CAUSATA DALL’ESPOSIZIONE ALL’AMIANTO

«Siamo di fronte all’ennesima condanna a carico di Fincantieri che, oltre a violare tutte le misure di sicurezza, ha omesso di informare le maestranze che questo minerale fosse un killer, capace di provocare morte, come purtroppo si è verificato». Lo ha dichiarato l’avv. Ezio Bonanni al temine della lettura dell’ennesima sentenza di condanna nei confronti di Fincantieri.

Il Tribunale di Livorno ha condannato l’industria navalmeccanica al maxi risarcimento di 500mila euro per la morte di un ex operaio del posto. Per 21 anni, U.O. è stato scalpellinatore, carpentiere e manutentore allo stabilimento di Livorno. È morto a 76 anni per un cancro ai polmoni di origine professionale provocato dall’amianto cui è stato esposto per tutta la durata del suo rapporto di lavoro. Come accertato dall’INAIL, che aveva già riconosciuto alla vittima i benefici previdenziali, manipolava lui stesso l’amianto friabile senza essere stato dotato di alcuno dispositivo di protezione.

I lavoratori di Fincantieri all’oscuro dei rischi dell’amianto che manipolavano

Tutti i locali dove il defunto “… operava erano privi di impianti di aspirazione; l’amianto era presente sia nelle coibentazioni, sia nelle tubature che nelle pareti, nel vano motore e negli altri locali tecnici nonché nelle cuccette delle navi militari e civili; inoltre il de cuius ha lavorato a stretto contatto con altri operai che si occupavano di coibentazione e/o de-coibentazione delle unità navali e dello smantellamento delle navi; tutte le strutture e gli impianti dei cantieri navali di Livorno sono state realizzate con materiali in amianto e/o contenenti amianto e per tutto il periodo di lavoro dell-1′ amianto era utilizzato anche come materia prima, sia nella costruzione di nuove unità navali, sia nella riparazione e manutenzione di quelle già in attività…”, recita la sentenza.

La cantieristica navale è uno dei distretti che registrano più casi di vittime dell’amianto

Il giudice, quindi, ha condannato Fincantieri al risarcimento dei familiari, assistiti dall’Osservatorio Nazionale Amianto e dal suo presidente, avv. Ezio Bonanni, per una cifra complessiva di 500mila euro per la moglie, per i danni subiti personalmente per la perdita del compagno con cui aveva condiviso più di 50 anni di vita insieme e per i loro due figli come risarcimento dei danni non patrimoniali sofferti dalla vittima.

«Continuerò la mia battaglia perché tutti conoscano i danni che provoca l’amianto – ha continuato Bonanni – e perché sappiano che inalando questi veleni, senza precauzioni, si va incontro alla morte».

Il settore della cantieristica navale è uno dei distretti che registrano più casi di vittime dell’amianto. Il Rapporto ReNaM (Registro Nazionale dei Mesoteliomi) redatto dall’INAIL, inoltre, asserisce che i casi di mesotelioma corrispondono quasi al 3% rispetto a tutte le vittime del Paese.

Numero verde ONA

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