Inaugurata il 27 aprile scorso, la mostra “L’Italia che muore al lavoro. Tragedie sul lavoro e malattie professionali in Italia”.
La festa del primo maggio: la festa del lavoro in sicurezza!
L’esposizione, al Municipio di Torino, aperta al pubblico in occasione della conferenza stampa sulle iniziative per la Festa del Lavoro, si può vedere fino a venerdì 11 maggio prossimo; ingresso gratuito.
La vetrina è stata realizzata da Sicurezza e Lavoro, con INAIL, Regione Piemonte, Festival CinemAmbiente, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil.
I sindacati hanno voluto questa mostra per lanciare un grido d’allarme su morti, infortuni e malattie sul lavoro e ricordare come “salute e sicurezza sul lavoro dovrebbero essere un motivo per unire lavoratori e lavoratrici”.
Le tre sigle confederali hanno dedicato la Festa del Primo Maggio alla sicurezza sul lavoro anche con manifestazioni in diverse città d’Italia e a Prato in particolare con la celebrazione nazionale, mettendo in evidenza che nonostante la diminuzione delle ore lavorate crescono infortuni e malattie professionali.
«Il tema del lavoro è fondamentale, soprattutto in questo momento di crisi economica – ha dichiarato in conferenza stampa Alberto Sacco, assessore al Lavoro del Comune di Torino –. Il lavoro deve essere al centro di tutte le politiche. Le crisi di oggi, come per esempio quelle di Embraco e Italionline, hanno radici lontane, di cui la politica non sempre si è occupata. In primo luogo, però, bisogna far rispettare la sicurezza: la crisi non può essere una scusa!».
«I numeri delle morti sul lavoro e delle malattie professionali sono drammatici”, ha ribadito Gianna Pentenero, assessora a Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte, come testimonia anche la mostra “L’Italia che muore al lavoro” di Sicurezza e Lavoro.
In conferenza stampa, il tema della crisi è prevalso. Il Paese e i sindacati devono riflettere sui numeri della disoccupazione (anche se i dati ISTAT sull’occupazione sono incoraggianti, + 1,2% il tasso relativo ai lavoratori dipendenti – n.d.r.), della precarietà e della qualità del lavoro – è stato detto -. L’innovazione ha mutato il mercato del lavoro per cui, per creare nuovi posti di lavoro, è necessario saperlo interpretare, con politiche attive e facendo rispettare le leggi sul lavoro.
Un momento di festa e di riflessione
«Il Primo Maggio deve essere un momento di festa – ha concluso Pentenero – ma anche di riflessione, non scansando i problemi ma affrontandoli a livello istituzionale e politico, insieme ai sindacati, in sinergia: è l’unica strada possibile per dare lavoro e per dare dignità alla lavoro».
L’esposizione è composta da oltre venti pannelli e arricchita da tre cartelloni: uno dedicato al Primo Maggio e alle rivendicazioni sindacali; uno alla tragedia della Lamina di Milano del 13 gennaio 2018, in cui morirono quattro operai; il terzo allo scoppio del Silos 62, di Livorno lo scorso 28 marzo, che uccise due lavoratori: Nunzio Viola (52 anni) e Lorenzo Mazzoni (25 anni).
Comuni, enti e associazioni di tutta Italia possono richiedere l’allestimento della mostra “L’Italia che muore al lavoro” scrivendo a contatti@sicurezzaelavoro.org o dalla pagina Facebook di Sicurezza e Lavoro.
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