LA RICERCA DI UNIMORE CONSISTE NELL’INGEGNERIZZARE UN NUOVO SISTEMA INTEGRATO MEDIANTE L’APPLICAZIONE SINERGICA DI FERTILIZZANTI INNOVATIVI ECOSOSTENIBILI A BASE DI MATERIE PRIME DI RECUPERO, A RILASCIO LENTO DI NUTRIENTI E A ILLUMINAZIONE A LED. IL PROGETTO “GREW-GARDEN FROM RECYCLING & WASTES” HA VISTO COINVOLTI, IN UN APPROCCIO INTERDISCIPLINARE, I DIPARTIMENTI DI INGEGNERIA “ENZO FERRARI”, DI SCIENZE E METODI DELL’INGEGNERIA, DI SCIENZE DELLA VITA E DI GIURISPRUDENZA DELL’UNIMORE E LA FONDAZIONE DI MODENA
Dai rifiuti e dalle materie prime di recupero si può ottenere un fertilizzante? È questo il tema che sarà affrontato nel corso della presentazione del progetto GREW – Garden from Recycling & Wastes.
Atteso per giovedì 24 novembre 2022, alle ore 10.00, sarà l’Aula P1.6 del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”, coordinatore capofila, a Modena, ad ospitare l’evento. Il progetto è un vero esempio di economia circolare che ben si inserisce in questo momento storico.
Lo studio, sostenuto dalla Fondazione di Modena, è stato realizzato grazie al lavoro sinergico di quattro dipartimenti Unimore. Ora può essere proposto a partner industriali.
Il progetto GREW-Garden from Recycling & Wastes
Il team di ricercatrici e ricercatori Unimore ha permesso di affrontare l’argomento nella sua globalità e in una prospettiva di industrializzazione.
Il sistema studiato, che rispecchia tutte le caratteristiche di un’economia circolare, può essere facilmente utilizzato per colture domestiche. Il vantaggio è che le piante possono essere coltivate all’interno di un ambiente chiuso, come una grow box, una serra o una stanza.
In questo contesto è importante un efficiente sistema di illuminazione, atto a simulare e a compattare quello che avviene in natura alla “luce del sole”.
Un altro ambito di applicazione è rappresentato dal verde tecnico (tetti verdi, boschi verticali, barriere verdi, verde urbano), un nuovo approccio alla rigenerazione dell’ambiente e della biodiversità urbana. Approccio che non prevede ulteriore consumo di suolo per l’espansione della città ed è performante anche sotto gli aspetti della riduzione degli sbalzi termici.
Pronti alla collaborazione con partner industriali
I materiali fertilizzanti, testati su piantine di lattughino in ambiente controllato per temperatura, umidità e mix di luci LED regolabili, hanno fornito risultati incoraggianti (vedi fotografia).
Ciò sotto il profilo della crescita delle piante, dell’esclusione di elementi contaminanti, della sicurezza nella manipolazione o stoccaggio in ambienti piccoli e confinati. I test microbiologici, condotti in collaborazione con l’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, hanno attestato la salubrità dei materiali.
Il progetto è, dunque, pronto a uno stadio di avanzamento in collaborazione con partner industriali.