LA CORTE DI APPELLO DI BOLOGNA CONDANNA IL MINISTERO DELLA DIFESA E IL MINISTERO DELL’INTERNO A RICONOSCERE IL MILITARE FERRARESE ROBERTO ZACCARIA COME VITTIMA DEL DOVERE. ALL’EX SOTTUFICIALE DI MARINA SPETTA UNA SPECIALE ELARGIZIONE DAL VALORE COMPLESSIVO DI 60MILA EURO, DUE ASSEGNI VITALIZI, GLI ARRETRATI DAL 2019 E DUE ANNUALITÀ DI PENSIONE
La Corte di Appello di Bologna conferma la condanna del ministero della Difesa e del ministero dell’Interno a riconoscere il militare ferrarese Roberto Zaccaria vittima del dovere.
Nell’ottobre del 1982 durante l’attività di sorveglianza all’infrastruttura Maricommi Pagliari di La Spezia, un collega lo colpì, per errore, all’inguine sinistro con un colpo dell’arma da fuoco in dotazione. Zaccaria, arruolato a soli 17 anni ha svolto il servizio militare in Marina dal 1980 al 1983. La Corte ha riconosciuto alla vittima tutti i benefici dovuti.
«Avevo appena terminato il mio turno ed ero in attesa del cambio guardia – racconta Zaccaria -. Dopo di me doveva subentrare un altro sottufficiale con la sua squadra, ma prima si effettuava il controllo delle armi. Il commilitone, cioè il ragazzo di leva che era lì con me in quel momento, fece un gesto inconsulto nel controllare il fucile. Partì un colpo e mi ferì l’inguine. Mi sparò a 40 centimetri di distanza, a bruciapelo. Tutt’ora vedo il bossolo che viene espulso dall’otturatore, il fumo dalla canna. È qualcosa che ti lascia il segno per sempre».
Al momento, la ferita fu considerata lieve il militare ottenne solo il riconoscimento della causa di servizio. Invece, purtroppo, nel 2015 i medici gli hanno diagnosticato una sindrome dolorosa regionale complessa (CRPS).
«È come se una scossa elettrica mi attraversasse il corpo tutti i giorni per 10-15 minuti», spiega l’ex sottufficiale. Che lamenta «Il dolore mi ha accompagnato per tutta la vita e, purtroppo, soffrirò fino alla morte».
Riconoscere lo status di vittima del dovere
Pertanto, nel 2019 il militare di marina decise di fare domanda per il riconoscimento dello status di vittima del dovere, con la richiesta di tutte le prestazioni. Richiesta, purtroppo, respinta e il fatto fu considerato prescritto.
Zaccaria, quindi, ha deciso di rivolgersi all’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Vittime del Dovere e dell’Osservatorio Nazionale Amianto. Un primo risultato importante Zaccaria lo ottiene con la sentenza del Tribunale di Ferrara che gli ha riconosciuto lo status di vittima del dovere.
«Sono considerate vittime del dovere e del terrorismo – sigilla Ezio Bonanni – tutti i dipendenti pubblici e appartenenti a Forze Armate e Comparto Sicurezza che hanno contratto infermità permanentemente invalidanti o alle quali è conseguito il decesso, in occasione o a seguito di missioni di ogni natura».
Quindi, anche la Corte d’Appello di Bologna conferma questo diritto. Ma ribadisce che alla vittima spetta una speciale elargizione dal valore complessivo di 60mila euro, due assegni vitalizi, gli arretrati dal 2019 e due annualità di pensione.
“… non essendo dubitabile che l’invalidità permanente, comunque accertata dal c.t.u., sia l’effetto di lesioni riportata in attività di servizio o nell’espletamento delle funzioni di istituto durante lo svolgimento di compiti di vigilanza.”, è scritto nella sentenza.
«Un modo per restituire un po’ di giustizia a un uomo che ha lavorato per lo Stato e per la comunità e che proprio sul posto di lavoro ha contratto un’infermità che negli anni potrebbe aggravarsi ulteriormente», ha commentato l’avvocato Bonanni.