L’INVASIONE RUSSA HA CAUSATO IN UCRAINA, FINO AD AGOSTO, LA DISTRUZIONE DI 131.300 EDIFICI RESIDENZIALI. MOLTI DI QUESTI FURONO REALIZZATI CON L’AMIANTO CHE IL PAESE HA VIETATO SOLO NEL 2020. BONANNI AL “FAIR PLAY FOR PEACE”: «ALTRE VITTIME SI CONTERANNO DISTANZA DI ANNI DALLA GUERRA»
Oggi è il 255esimo giorno di guerra in Ucraina. I continui bombardamenti dell’esercito di Putin stanno causando danni ingenti sia all’ambiente sia alle strutture del Paese.
Secondo il ministro dell’Ambiente ucraino, Ruslan Strilets, solo i danni all’ambiente ammonterebbero a 36miliardi di euro.
Di questi – avrebbe riferito Strilets al parlamento europeo a Strasburgo – 24,6miliardi interessano l’inquinamento atmosferico, i restanti 11,4miliardi riguardano il danno causato ai suoli. (Fonte TeleAmbiente)
Secondo le stime della Kyiv School of Economics, inoltre, i bombardamenti russi hanno causato alle infrastrutture ucraine danni per 113,5miliardi di dollari.
E i danni maggiori li hanno subiti sicuramente le abitazioni: 131.300 edifici residenziali distrutti, pari a 47,8miliardi di dollari di danni. (Le cifre pubblicate sulla rivista Forbes, si riferiscono al periodo febbraio – agosto 2022)
In Ucraina i danni della guerra anche tra 50 anni
Questa guerra causerà tanti morti, ha evidenziato l’avv. Ezio Bonanni, «soprattutto per la dispersione di miliardi di fibre di amianto dovuta alla distruzione degli edifici realizzati con l’asbesto che l’Ucraina ha vietato soltanto nel 2020. A distanza di anni dalla guerra si inizieranno a contare altre vittime, considerando che le malattie causate dall’amianto, per esempio, hanno tempi di latenza anche di 50 anni».
Il presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, lo ha sottolineato questa mattina intervenendo alla cerimonia “Fair Play for Peace”, organizzata da European Fair Play Movement (EFPM) e Comitato Nazionale Italiano Fair Play (CNIFP). L’evento si è tenuto in occasione del 65º anniversario della firma del Trattato di Roma in Campidoglio, dove nel 1957 è stato sottoscritto l’atto di nascita della Comunità Europea, l’odierna Unione.
I conflitti bellici, l’inquinamento e i cambiamenti climatici
Dopo decenni la guerra è tornata in Europa ma non dobbiamo ignorare gli altri conflitti nel resto del mondo, ha ricordato il presidente dell’ONA. Le guerre sono causa anche dell’inquinamento atmosferico dovuto agli incendi e all’enorme flusso di automezzi, quindi anche, indirettamente, causa dei cambiamenti climatici. E altri agenti cancerogeni – oltre all’amianto ci sono l’uranio impoverito, il mercurio e l’arsenico – stanno contaminando i terreni e le falde acquifere.
Lavorare insieme per superare ostacoli, barriere e confini
“Fair Play for Peace” oltre al valore sportivo oggi ha soprattutto un valore sociale. «Oggi il mondo vive una fase delicata di contrapposizioni. È nostro dovere lavorare insieme per superare ostacoli, barriere e confini. Lo sport è il migliore mezzo per avvicinare popoli e culture diverse, sotto una sola bandiera, quella della pace e dell’uguaglianza». Lo ha detto la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli intervenuta alla cerimonia, portando i saluti ai rappresentanti dei quarantadue Paesi aderenti al Movimento Europeo per il Fair Play. « Lo sport è il migliore mezzo per avvicinare popoli e culture diverse, sotto una sola bandiera, quella della pace e dell’uguaglianza», ha concluso Celli.
Fair Play al servizio della sostenibilità ambientale e della pace
Il fair play, letteralmente “gioco corretto”, concepito inizialmente per le competizioni sportive, oggi è diventato sinonimo di rispetto! Rispetto degli altri, rispetto «al servizio della sostenibilità ambientale e della pace – ha concluso Ezio Bonanni -. Dobbiamo tornare al rispetto, al dialogo, alla mediazione. Senza la pace, che si persegue prima di tutto con il fair play come ci insegna lo sport, non ci sono i presupposti per un futuro ed una vita degna di essere vissuta».