Dopo lockdown, successo delle Giornate FAI di Primavera
150mila visitatori nel week end del 15 e 16 maggio desiderosi di di riabbracciare la bellezza che ci circonda.
Dopo la chiusura forzata a causa della pandemia sono tornate le Giornate di Primavera del FAI.
“Una delle prime condizioni di felicità è che il legame tra l’uomo e la natura non si rompa”. Lev Tolstoj
Un fine settimana all’insegna della bellezza e della cultura attraverso la scoperta di luoghi incantevoli. Il primo evento nazionale dedicato all’arte e all’ambiente ha permesso agli italiani di immergersi nei patrimoni storici, artistici e ambientali in modo sicuro.
Oltre seicento i luoghi da visitare in trecento città in tutta Italia. Luoghi che raccontano l’eccezionale varietà del patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese.
L’ambiente, indissolubile intreccio tra natura, storia e cultura
Quest’anno la manifestazione del Fondo Ambiente Italiano è stata anche un’occasione per spiegare la sua nuova visione culturale. Infatti, questa, vede l’ambiente come indissolubile intreccio tra natura, storia e cultura.
Attraverso questi posti è possibile mostrare come la co-evoluzione armonica tra uomo e natura abbia creato paesaggi unici. Scopo della dell’ente, infatti, è tutelare e salvaguardare il patrimonio artistico e le meraviglie dell’Italia.
Anche quelle che, troppo spesso, restano inosservate. Rispettando l’ambiente è possibile salvaguardare l’arte e la bellezza. Ma solo difendendo i paesaggi naturali e sensibilizzando le persone al rispetto della natura.
I luoghi FAI: tra arte e natura
Ville e parchi storici, residenze reali e giardini, castelli e monumenti che svelano spazi sorprendenti, aree archeologiche e musei insoliti. E ancora, orti botanici, percorsi naturalistici da godersi anche in bicicletta. Itinerari in borghi che custodiscono antiche tradizioni. Con il solo contributo di 3 euro.
Luoghi che, purtroppo, non tutti conoscono: 142 chiese, 132 palazzi, 25 ville, 48 borghi. Campanili e musei, biblioteche e paesaggi naturali.
La manifestazione si inquadra nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi, occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Coloro che decidono di partecipare, sostengono con il proprio contributo la missione della Fondazione.
È possibile anche sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore, oppure attraverso l’iscrizione annuale. O ancora con l’invio di un sms solidale al numero 45586, attivo dal 6 al 23 maggio 2021.
“Un grande Rinascimento”
«Una sorta di grande “Rinascimento”, un’occasione importante dopo la riapertura di cinema e musei per orientare gli italiani verso costumi culturali nuovi», ha dichiarato il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, in un’intervista a Repubblica.
I finanziamenti europei
Sono 34 i siti storici, artistici e culturali, che hanno ricevuto finanziamenti europei, aperti al pubblico in occasione delle Giornate FAI di Primavera. Visitandoli si ha la sensazione di compiere un incredibile viaggio lungo tutta l’Italia.
«Uno dei modi per comunicare l’Europa ai cittadini è anche quello di mostrare ciò che l’Unione Europea ha fatto e ha investito in passato – ha precisato Massimo Gaudina, capo ufficio Rappresentanza della Commissione Europea a Milano -. Realizzando progetti in tanti campi, dall’industria alla ricerca scientifica, dalle infrastrutture al territorio».
Ed è proprio di territorio, di bellezze artistiche e naturali che si parla con le giornate del FAI – continua Gaudina -. «Noi come rappresentanza della Commissione a Milano siamo associati a questi percorsi del FAI già da tre anni. Perché tra le centinaia e migliaia di luoghi e di siti che saranno accessibili a tutti, ci saranno anche decine di luoghi e monumenti che hanno ricevuto in passato dei finanziamenti europei e dei sostegni dai vari programmi finanziati dall’UE».
I siti con il bollino dell’UE sono, tra gli altri, il Castello di San Michele in Calabria, I Castelli di Masino di Manta, il percorso lungo il fiume Tordino in provincia di Teramo.
Le riaperture più interessanti delle giornate FAI di Primavera
Tra le riaperture più interessanti delle giornate FAI di Primavera c’è quella di Reggello (FI), per esempio, con il Castello di Sammezzano. Caleidoscopico trionfo dell’architettura eclettica di stile orientalista, da decenni chiuso al pubblico. Vincitore del censimento del FAI “I Luoghi del Cuore”, nel 2016, è classificato al secondo posto nel 2020.
A Roma “Villa Il Vascello”, solitamente inaccessibile, progettata nel Seicento dall’architetto Plautilla Bricci. Dal 1985 è sede del Grande Oriente d’Italia, la più antica istituzione massonica del Paese.
Vicino Tivoli, inoltre, nell’agro romano più autentico, c’è Ponte Lupo: il “gigante dell’acqua”, un tratto monumentale dell’antico acquedotto Marcio.
A Torino, appena riallestito, c’è Palazzo Chiablese, opera di Benedetto Alfieri e decorato da pittori, stuccatori ed ebanisti attivi a corte. Al suo interno, l’appartamento di Carlo Felice di Savoia.
Lungo la sponda del Po, il Campus ONU, centro di formazione delle Nazioni Unite. È stato realizzato negli anni ’60 per l’Esposizione universale.
A Bologna, il cinquecentesco Palazzo Caprara, sede della Prefettura dal 1927. Al suo interno la camera che Napoleone acquistò per la nipote Josephine de Leuchtenberg. Josephine fu principessa di Bologna e poi regina di Svezia.
A Matera un’anteprima per il FAI. Dopo i lavori di restauro a seguito del terremoto del 1980, ha aperto le sue porte Palazzo Malvinni Malvezzi. L’edificio è una testimonianza della vita altoborghese del capoluogo lucano. È un esempio di commistione di stili, dal barocco al neoclassico.
Mapello (BG), di solito non accessibile perché proprietà privata, si è offerta al pubblico la settecentesca “Villa Gromo”. La struttura è sontuosamente affrescata e circondata da un parco di alberi secolari di 20.000 mq.
A Genova c’è il Castello Mackenzie. La dimora è un eclettico maniero cittadino in stile rinascimentale e neogotico. Fu costruito alla fine dell’Ottocento dall’allora sconosciuto architetto Gino Coppedè.
Sempre in Liguria, ad Albissola Marina (SV), si può ammirare la settecentesca Villa Durazzo Faraggiana. Questa custodisce, tra saloni affrescati, veri capolavori della scultura barocca genovese.
A Napoli, percorrendo il traforo Grotta di Seiano si raggiunge il Parco archeologico del Pausilypon. La struttura di epoca romana occupa un promontorio affacciato sul mare.
Qui si conservano i monumentali resti della villa di Vedio Pollione, poi di Augusto e un teatro. A Bacoli, in provincia, visite nei corridoi che sostenevano le gradinate del Teatro di Miseno. Costruito tra il II e III secolo d.C., oggi è interrato e sovrastato da abitazioni.
Infine, ma non meno importante, Cornate d’Adda (MB). Inaugurata nel 1914 sulla sponda destra dell’Adda, c’è la centrale idroelettrica Carlo Esterle. In stile eclettico, è un esempio di architettura monumentale applicata all’industria.