ACCERTATO UN AUMENTO SIGNIFICATIVO NELL’INDICE DI MORTALITÀ LEGATO AL SIN (SITO DI INTERESSE NAZIONALE) DELL’EX PERTUSOLA, DI CROTONE. LA SOCIETÀ ITALO-INGLESE AVEVA PRODOTTO SEMILAVORATI E LEGHE DI ZINCO E SOLFURO DI ZINCO
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha identificato un aumento significativo nell’indice di mortalità legato al SIN (Sito di Interesse Nazionale) dell’ex Pertusola, oltre alle patologie asbesto-correlate. Questo trend è particolarmente evidente nel SIN calabrese di Crotone-Cassano-Cerchiara.
Qui sono stati riscontrati elevati livelli di metalli pesanti, composti inorganici e organici, materiali chimici e metallurgici e residui ad alto contenuto di radioattività. Nella zona si osserva anche un incremento nelle patologie asbesto-correlate tra gli ex dipendenti degli impianti industriali.
Il sesto rapporto del progetto SENTIERI ha preso in considerazione i dati dell’Osservatorio Nazionale Amianto relativi ai rischi maggiori di mortalità legati a malattie croniche. Lo “Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento” è finanziato dal ministero della Salute. È stato pubblicato il 29 marzo 2023.
Il caso dell’ing. Francesco Fabiano
A portare l’attenzione sul tema il caso dell’ing. Francesco Fabiano, assistito legalmente dall’avv. Ezio Bonanni e dall’ONA. L’Ing. Fabiano, in cura dall’oncologo dott. Pasquale Montilla, è affetto da mieloma multiplo ed emangioendotelioma composito, una forma di sarcoma.
Identificata la patologia, Fabiano ha presentato il suo caso alla Procura della Repubblica di Crotone, che ha aperto un fascicolo. Montilla, in collaborazione con l’ONA, ha condotto indagini epidemiologiche, oncologiche e tossicologiche.
Con il suo gesto, l’ingegnere ha voluto far luce su questi fenomeni, sulla sua malattia e sull’impatto ambientale dell’ex Pertusola. Dopo aver vissuto a lungo a Crotone e aver subito esposizioni chimiche tossiche dall’industria metallifera, ha ricevuto la diagnosi di mieloma multiplo nel 2016 e, in seguito, nel 2022, di emangioendotelioma composito. Entrambe le patologie sono connesse all’esposizione ad agenti cancerogeni come l’amianto e i metalli pesanti.
Bonificare l’area per ridurre l’esposizione dei cittadini al rischio
La bonifica della zona è stata pianificata dal 2010 ed è ancora in corso. Tuttavia, manca una sorveglianza sanitaria adeguata, inclusi screening onco-tossicologici e analisi biomolecolari mirate, per coloro che potrebbero essere stati contaminati. L’obiettivo è bonificare l’area per ridurre l’esposizione dei cittadini al rischio (prevenzione primaria) e garantire la sorveglianza sanitaria, insieme alle necessarie protezioni previdenziali e risarcitorie per coloro che sono stati esposti.
Il contributo dell’ONA agli studi e alle indagini cliniche
Le indagini cliniche dell’oncologo Montilla si sommano alle segnalazioni all’ONA e alle rilevazioni del medico legale dott. Arturo Cianciosi, esperto in medicina del lavoro. Questi studi, che combinano aspetti oncologici e tossicologici, hanno rivelato un recente fenomeno epidemico legato anche alle patologie asbesto-correlate.
Grazie alle indagini tossicologiche e all’approccio multidisciplinare dell’ONA, si è riusciti a estendere la protezione non solo alle vittime di mesotelioma e altre forme di cancro legate all’amianto ma anche a tutte le neoplasie.
L’ONA collabora con medici volontari per offrire un supporto complementare al Servizio Sanitario Nazionale (SSN), fornendo indagini cliniche, medicina legale, medicina del lavoro e approcci tossicologici e oncologici. Questa collaborazione ha portato all’identificazione di un fenomeno epidemico che richiede attenzione da parte delle autorità competenti.
L’avv. Ezio Bonanni sottolinea l’importanza di ridurre i contenziosi giudiziari per il riconoscimento dei diritti delle vittime e dei loro familiari e promuove la collaborazione tra l’ONA e il SSN per affrontare efficacemente questa sfida.