IL 22 MAGGIO, LA GIORNATA MONDIALE DELLA BIODIVERSITÀ, ISTITUITA NEL 1992 DALLE NAZIONI UNITE PER CELEBRARE L’ADOZIONE DELLA CONVENZIONE PER LA DIVERSITÀ BIOLOGICA, HA LANCIATO UN TEMA IMPORTANTE: “ESSERE PARTE DEL PIANO”. PER L’OCCASIONE, IL WWF HA RIVOLTO UN APPELLO A TUTTI NOI, AFFINCHÉ, ANCHE ATTRAVERSO PICCOLI GESTI QUOTIDIANI, POSSIAMO ESSERE PARTE ATTIVA NEL FERMARE E INVERTIRE LA PERDITA DI BIODIVERSITÀ
Perché essere parte del Piano
In Italia, ci troviamo di fronte a una situazione critica per quanto riguarda la conservazione della natura. Circa l’89% degli habitat di interesse comunitario è in uno stato di conservazione sfavorevole. Per fare un esempio, su quarantatré habitat forestali italiani, cinque sono considerati “criticamente minacciati” e dodici “in pericolo”.
Questo si traduce nel 68% degli ecosistemi italiani in pericolo, di cui il 35% è in pericolo critico. La situazione è particolarmente allarmante nell’Ecoregione padana, (comprende la pianura padana, la pianura veneta e friulana), adriatica e tirrenica, dove rispettivamente il 100%, il 92% e l’82% degli ecosistemi è a rischio.
Ma non è tutto: il 57% dei fiumi e l’80% dei laghi presentano uno stato ecologico non buono. E i dati sullo stato di conservazione delle specie non sono meno preoccupanti. Il 30% delle specie di animali vertebrati e il 25% delle specie animali marine del Mediterraneo sono a rischio estinzione.
Focus sul Lazio
Nel Lazio, la situazione non è delle migliori. I paesaggi naturali occupano circa il 39% del territorio regionale, principalmente distribuiti lungo il settore appenninico, preappenninico e nel complesso vulcanico tolfetano. Queste superfici sono affiancate da aree agricole e insediamenti umani, con un’accentuazione particolare nelle aree metropolitane come Roma e lungo la costa. Tuttavia, l’espansione urbana ha spesso superato i reali bisogni abitativi e infrastrutturali, evidenziando la necessità di politiche che limitino il consumo del suolo e proteggano il paesaggio.
Secondo il WWF Italia, per affrontare la crisi ambientale in atto e risolvere questi gravi problemi, occorrono azioni immediate. Le grandi città, come Roma Capitale, svolgono infatti un ruolo fondamentale, non solo nel ripristinare porzioni di territorio trasformate in passato, ma anche nell’educare e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della conservazione ambientale.
Minacce e sfide alla biodiversità
Le minacce alla biodiversità sono numerose e variegate, con impatti diretti e indiretti sul territorio. Tra queste:
- Cambiamenti climatici: l’aumento delle temperature e le variazioni nei regimi di precipitazione possono alterare gli habitat naturali e influenzare la distribuzione delle specie;
- Consumo del suolo: l’urbanizzazione e l’espansione delle infrastrutture causano la perdita di terreni agricoli e naturali;
- Sollevamento del livello del mare: le aree costiere sono minacciate dall’erosione costiera e dall’intrusione salina;
- Incremento dell’aridità: le modifiche nei regimi idrologici possono influenzare la disponibilità di acqua, compromettendo gli ecosistemi naturali;
- Modifica degli ecosistemi: l’introduzione di specie invasive e la perdita di habitat influenzano la diversità biologica;
- Attività agricole e zootecniche: l’uso intensivo del suolo e l’agricoltura intensiva possono degradare gli habitat naturali;
- Incendi: gli incendi boschivi possono distruggere habitat vitali per numerose specie;
- Attività venatorie: la caccia eccessiva possono minacciare la sopravvivenza di specie animali vulnerabili.
Come essere parte del Piano
Affinché possiamo davvero “Essere parte del Piano”, è necessario sviluppare una maggiore consapevolezza collettiva e agire insieme per invertire la rotta verso la sostenibilità ambientale e la conservazione del nostro patrimonio naturale.
«È una chiamata alle responsabilità di ognuno – dichiara Raniero Maggini presidente del WWF Roma e Area Metropolitana – di ogni componente della comunità internazionale affinché alle minacce che gravano sul futuro degli ecosistemi si risponda con urgenza ed efficacia, ponendo la salvaguardia e la conservazione della biodiversità in cima alle priorità degli impegni della politica, della produzione e del commercio sino alle scelte che ognuno di noi opera nella propria quotidianità».
Azioni concrete
Per proteggere la diversità biologica, è fondamentale stabilire obiettivi strategici che guidino le azioni di conservazione e gestione del territorio. Il WWF ha proposto diversi obiettivi chiave per affrontare questa sfida.
Uno di questi riguarda la conservazione delle aree prioritarie, così da garantire che le zone di particolare importanza biologica mantengano la loro composizione, struttura e funzionalità ecologica. È altrettanto importante assicurare la connettività dei territori circostanti queste aree, mantenendo la loro naturalità e funzionalità ecologica per facilitare il movimento della fauna e la dispersione delle specie.
Un altro obiettivo riguarda la protezione e gestione sostenibile degli ecosistemi fluviali e lacustri di rilevanza regionale. Inoltre, è fondamentale preservare le rotte delle specie migratorie, in modo da assicurare il loro ruolo vitale nell’ecoregione.
La tutela degli ecosistemi terrestri e marini delle isole, ad esempio quelle Pontine, deve essere sviluppata attraverso modelli socio-economici compatibili. Un efficace sistema di aree protette e siti Natura 2000 è essenziale per assicurare la conservazione dei valori di biodiversità.
La gestione adeguata delle aree marine ad alta biodiversità è un altro punto chiave, insieme con la promozione di pratiche sostenibili di pesca e acquacoltura marina. È necessario integrare i valori della biodiversità nella pianificazione territoriale attraverso il “Piano della Biodiversità”.
Infine, è fondamentale prepararsi e adattarsi ai cambiamenti climatici per proteggere la biodiversità regionale.