GLI AMBIENTALISTI DEL GRUPPO D’INTERVENTO GIURIDICO (GRIG) HANNO FATTO RICORSO AL T.A.R. SARDEGNA PER VALUTARE LA LEGITTIMITÀ DELLO SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA DI ESERCITAZIONI NEI POLIGONI DI CAPO TEULADA E DI CAPO FRASCA IN ASSENZA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE (V.INC.A)
L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), rappresentato dall’avv. Carlo Augusto Melis Costa del Foro di Cagliari, difensore legale dell’associazione, ha esposto un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale Sardegna riguardo alle prossime esercitazioni pianificate nei poligoni militari di Capo Teulada e Capo Frasca. Queste esercitazioni sono state programmate senza aver concluso positivamente la necessaria procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale (V.Inc.A).
I due poligoni militari in questione interessano Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.) come “Isola Rossa e Capo Teulada”, “Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino”, e “Stagno di Corru S’Ittiri”, che fanno parte della Rete Natura 2000. Questa, protegge aree naturali rilevanti secondo le normative comunitarie, con l’obiettivo di preservare habitat e fauna selvatica, in conformità alle direttive n. 92/43/CEE e n. 2009/147/CE.
Le attività di addestramento militare, che potrebbero danneggiare questi siti protetti, dovrebbero essere sottoposte alla procedura di V.Inc.A per minimizzare gli impatti ambientali e introdurre misure di compensazione. Come previsto dal codice dell’ordinamento militare (decreto legislativo n. 66/2010 e s.m.i.).
Queste procedure sembrano essere state seguite in altri poligoni, come quelli di Monrupino (TS), di Monte Stabiata (AQ), del Cellina – Meduna (PN) e il poligono di Torre Veneri (LE).
Indagati a giudizio per Capo Teulada
In particolare, i poligoni di Torre Veneri e Capo Teulada, erano stati oggetto di un’istanza presentata nel 2014 dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico e dal Comitato Lecce Bene Comune, con l’obiettivo di avviare le necessarie procedure di V.Inc.A. Però, mentre dette procedure sono state effettuate per le attività addestrative del poligono in Puglia, sembra che non lo siano state per quelle in Sardegna.
Al momento, l’unico procedimento in corso riguarda la bonifica ambientale della cosiddetta “penisoletta Delta” nel poligono permanente di Capo Teulada. Questa procedura è stata accelerata dalle indagini condotte dalla Procura della Repubblica al Tribunale di Cagliari. L’inchiesta sull’inquinamento ambientale riscontrato nel poligono ha portato al recente rinvio a giudizio delle persone indagate. Udienza davanti al Tribunale di Cagliari (II Collegio), il 25 gennaio 2024.
Garantire il rispetto della legalità ambientale
In questo procedimento penale, il Gruppo d’intervento Giuridico, rappresentato dall’avv. Carlo Augusto Melis Costa, si è costituito parte civile.
«Il GrIG – afferma l’avv. Costa – ha deciso di proporre ricorso visto anche il contegno del ministero che non ha tenuto in nessun conto né la contraria opinione della Commissione paritetica né la recente pronuncia del Consiglio di Stato che ha ritenuto necessaria la Valutazione di Incidenza Ambientale e viste anche le proteste delle associazioni antimilitariste».
Il Consiglio di Stato, infatti, ha di recente sostenuto che i disciplinari d’uso, che regolamentano le attività nei poligoni con cadenza temporale, devono essere soggetti alla procedura di V.Inc.A.
Questa procedura non è statica ma si sviluppa continuamente in base all’evoluzione dei dati e delle circostanze. Dettagli significativi per la Valutazione di Incidenza Ambientale e l’adozione di misure di compensazione.
Ora il T.A.R. Sardegna è chiamato a valutare la legittimità delle esercitazioni nei poligoni di Capo Teulada e Capo Frasca in assenza, appunto, della V.Inc.A.
“Il GrIG – scrive – agisce per garantire il rispetto della legalità ambientale e per assicurare che gli interventi di bonifica ambientale, che sono stati in sospeso troppo a lungo nelle istituzioni regionali, vengano finalmente completati”.