Oggi il Consiglio Europeo ha adottato, ufficialmente, le nuove norme sulle emissioni di CO2 di autovetture e furgoni.
Nuove norme dettate dal Consiglio Europeo
Il 94% delle emissioni di gas a effetto serra proviene dai trasporti stradali. Obiettivo UE, riduzione del 30% di CO2 entro il 2030 rispetto al 2005. Con l’approvazione di norme più rigorose, si conclude, così, l’ultima fase legislativa in materia di ambiente e trasporti.

Il fine del regolamento adottato oggi dal Consiglio è contribuire alla realizzazione degli obiettivi dell’accordo di Parigi (COP21) e raggiungere a livello UE la riduzione del 30% di CO2 entro il 2030 rispetto al 2005.
Le auto e i veicoli commerciali leggeri nuovi dal 2030 dovranno generare in media, rispettivamente, emissioni di CO2 inferiori del 37,5% e del 31% rispetto ai livelli del 2021; e tra il 2025 e il 2029 l’intero parco veicoli dell’UE dovrà generare emissioni di CO2 inferiori del 15%.
Alle Case costruttrici sarà assegnato il dato di riduzione delle emissioni
Sulla base dell’ampiezza media di ciascun parco automobilistico.
«L’accordo di oggi fissa obiettivi molto più rigorosi in materia di emissioni per auto e furgoni, promuovendo l’adozione di auto elettriche e ibride» ha commenato Graţiela Leocadia Gavrilescu, vice primo ministro UE e ministro dell’Ambiente della Romania. «È un importante passo avanti verso il raggiungimento dei nostri obiettivi climatici. Avremo auto più pulite sulle nostre strade e stiamo, inoltre, rafforzando le procedura di prova per evitare il ripetersi di falsificazioni dei dati sulle emissioni».
I negoziati con il Parlamento europeo sono iniziati il 10 ottobre 2018; un primo accordo provvisorio è stato portato a termine il 17 dicembre scorso, poi confermato il 16 gennaio 2019 dagli ambasciatori degli Stati membri presso l’Unione Europea.

Il Parlamento e il Consiglio hanno approvato un meccanismo per incentivare la vendita di veicoli a basse e a zero emissioni, come le auto elettriche e i veicoli ibridi ricaricabili, sulla base dell’approccio suggerito dalla Commissione nella proposta iniziale.
I costruttori che rispettano determinati livelli di riferimento saranno ricompensati con obiettivi per le emissioni di CO2 meno severi.
La normativa comprende una disposizione per una “transizione giusta ed equa” del settore automobilistico anche sotto il profilo sociale, in particolare sull’occupazione.
“La Commissione valuterà la possibilità di assegnare i proventi derivanti dalle indennità per emissioni in eccesso a un fondo apposito o a programmi pertinenti con lo scopo di garantire una transizione giusta e, nel caso, presenterà una proposta legislativa entro il 2027”.
Inoltre, il Parlamento e il Consiglio hanno concordato nuove norme “che mirano a garantire l’affidabilità e la rappresentatività delle comunicazioni di dati sulle emissioni e a scoraggiare le falsificazioni”.
Maggiore attenzione – è scritto nella nota – sarà dedicata al controllo delle “emissioni reali di guida”. I valori reali delle emissioni di CO2 saranno calcolati sulla base dei dati registrati dai misuratori del consumo di carburante installati sulle auto e sui furgoni nuovi.
Le misure e gli obiettivi proposti dal nuovo regolamento riflettono il quadro di politica climatica ed energetica verso il 2030 e la strategia dell’Unione per quanto concerne l’approvvigionamento di energia: “Il minore fabbisogno di combustibili fossili migliorerà anche la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nell’UE e ridurrà la nostra dipendenza dalle importazioni di energia da paesi terzi”, conclude la nota.