L’ALTO MUGELLO STA AFFRONTANDO UNA GRAVE EMERGENZA AMBIENTALE. UNA FRANA HA RIPORTATO ALLA LUCE UNA DISCARICA DEGLI ANNI ’70, RIVERSANDO TONNELLATE DI RIFIUTI NEI FIUMI ROVIGO E SANTERNO. IL DISASTRO METTE A RISCHIO L’ECOSISTEMA LOCALE, LA SALUTE DEI CITTADINI E L’ECONOMIA DEL TERRITORIO. APPELLO URGENTE ALLE ISTITUZIONI PER UN INTERVENTO IMMEDIATO
Un disastro ambientale di proporzioni allarmanti
Le intense piogge recenti hanno causato una frana lungo la Strada provinciale 477 dell’Alpe di Casaglia, portando alla luce una discarica dismessa che, tra il 1971 e il 1972, era stata utilizzata a seguito di un accordo tra i comuni di Palazzuolo sul Senio e Firenze. Il crollo ha provocato il rilascio di una quantità significativa di rifiuti nel torrente Rovigo, corso d’acqua appenninico lungo circa 12 chilometri, che confluisce nel fiume Santerno.
Il Santerno, maggiore affluente del Reno, è noto per la qualità delle sue acque, tra le migliori della zona. Questo disastro non si limita a un singolo corso d’acqua, ma si estende all’intero bacino del Santerno e, potenzialmente, del Reno, minacciando un patrimonio naturale e culturale di inestimabile valore. Il disastro ambientale, tuttavia, rischia di compromettere non solo il Santerno, ma anche l’intero bacino idrografico del Reno, con gravi conseguenze sulla biodiversità, sulla salute pubblica e sul turismo.
Impatto sull’ecosistema e sulla comunità locale
Oltre al danno ecologico, il disastro rappresenta una minaccia concreta per l’economia locale. Le acque limpide e i paesaggi incontaminati dei fiumi Rovigo e Santerno attraggono ogni anno migliaia di turisti, favorendo le attività economiche legate all’escursionismo, al turismo naturalistico e alla ristorazione locale. Il rischio di inquinamento compromette questo equilibrio, mettendo in difficoltà numerose realtà produttive del territorio.
Un appello ambientale disperato alle istituzioni: necessario un intervento immediato
Di fronte alla gravità della situazione, cittadini e associazioni locali si stanno mobilitando con iniziative di volontariato per la pulizia delle aree colpite. Tuttavia, l’entità del disastro richiede un’azione ben più ampia e coordinata. I comuni di Palazzuolo sul Senio e Firenzuola, da soli, non possono affrontare un’emergenza di questa portata.
Le associazioni chiedono alle istituzioni competenti un intervento urgente e strutturato, che preveda:
- Mettere in sicurezza la frana sulla discarica per evitare ulteriori smottamenti e il rischio di sversamenti di rifiuti. Contenere i rifiuti ancora presenti sul versante non franato, per impedire che vengano trascinati a valle. Rimuovere i rifiuti dall’alveo del fiume, così da ripristinare la qualità dell’acqua e l’equilibrio dell’ecosistema fluviale.
- Un coordinamento istituzionale efficace. È fondamentale un’azione congiunta tra Comuni, Unione dei Comuni, Regione Toscana, Regione Emilia-Romagna e ministero dell’Ambiente, insieme a tutti gli enti competenti, affinché l’emergenza venga affrontata in modo rapido ed efficiente.
- Supporto tecnico e finanziario adeguato. Servono risorse economiche e umane sufficienti per le operazioni di bonifica, il ripristino ambientale e un monitoraggio costante nel tempo. È necessario un supporto tecnico specializzato per la gestione dei rifiuti e la messa in sicurezza della discarica.
- Monitoraggio costante e trasparenza. Occorre avviare un controllo continuo sulla qualità delle acque, sull’impatto ambientale e sulla salute pubblica. È indispensabile garantire una comunicazione chiara e tempestiva alla popolazione riguardo all’evoluzione della situazione e alle misure adottate, per tutelare al meglio il territorio e i suoi abitanti. Di fronte a un disastro di tale portata, non possiamo restare in attesa: servono risposte immediate e un impegno concreto da parte di tutte le istituzioni coinvolte.
Uniti per salvare il nostro territorio
La salvaguardia dell’Alto Mugello è una responsabilità collettiva. Le associazioni chiedono il supporto di tutti i cittadini, delle associazioni e delle istituzioni affinché questo disastro non venga ignorato e i fiumi Rovigo e Santerno possano tornare ad essere una risorsa naturale e culturale di valore inestimabile.



Emergenza ambientale nell’Alto Mugello