In questa guida scopriamo di cosa tratta la blue-economy, cosa significa applicare una economia blu e facciamo qualche esempio di blue-economy in Italia.
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Blue-economy: cos’è?
L’economia blu, conosciuta anche come blue economy, è un modello di economia dedicato alla creazione di un sistema economico sostenibile attraverso l’innovazione tecnologica.
La blue-economy è dunque un ramo della green economy. Esso si prefissa lun sistema di crescita economica che tenga conto dell’impatto ambientale dell’attività produttiva ed economica. L’obiettivo della blue-economy è di arrivare ad emissioni zero di CO2, un progetto ambizioso ma non impossibile.
L’economia blu si basa sull’innovazione tecnologica e il riuso delle risorse presenti attraverso lo sviluppo di principi fisici. Utilizza per esempio tecniche scientifiche come la biomimesi, un settore ancora poco conosciuto che si fonda sullo studio e sull’imitazione delle caratteristiche e delle soluzioni delle specie viventi per trovare nuove tecniche di produzione e migliorare quelle già esistenti.
Innovazione condivisione delle conoscenze
Per la realizzazione di uno sviluppo sostenibile con un impatto zero sull’ambiente, la blue-economy punta sull’innovazione e sulla condivisione delle conoscenze.
Il modello è stato proposto da Gunter Pauli nel libro The Blue Economy: 10 years, 100 Innovations. 100 Million Jobs. L’obiettivo dell’economia blu non è di investire di più nella tutela dell’ambiente ma, grazie alle innovazioni in tutti i settori dell’economia che utilizzano sostanze già presenti in natura, di effettuare minori investimenti, creare più posti di lavoro e conseguire un ricavo maggiore.
Esempi di blue-economy
Un esempio di blue-economy arriva dal professor Jorge Reynolds, inventore di un nuovo pacemaker senza batterie difficili da riciclare. Grazie alle conoscenze acquisite sul funzionamento degli organismi viventi in relazione all’ambiente, ha trovato il modo di far funzionare il pacemaker utilizzando la temperatura corporea e la pressione generata dalla voce.
Un altro esempio di economia blu ci arriva dal settore della pesca. Numerosi esempi lungimiranti sono presenti in Sicilia. La regione rappresenta il blue economy Italia. È infatti impegnata, insieme ad altri Paesi del Mediterraneo, a creare un Distretto unico: un sistema di responsabilità e di concreta partecipazione di tutti gli attori della pesca e dell’agroindustria ad una produzione rispettosa dell’ambiente e capace di valorizzare le risorse del territorio costiero, utilizzando dialogo e condivisione delle esperienze e delle conoscenze.
Transizione ecologica e blue economy in Italia
In seguito alla pandemia di Covid-19 è emerso il ruolo centrale della tutela dell’ambiente anche come fattore dell’economia.
Perciò è di fondamentale importanza che il Piano di ripresa e resiliaenza porti a termine la cosidetta transazione ecologica. Infatti, evitando il consumo di combustibili fossili per la produzione di energia si riduce l’inquinamento e si tutela l’ambiente. Anche lo sviluppo economico e tecnologico deve mirare a questa finalità. Per questo è molto importante anche la blue economy.
Osservatorio nazionale Amianto e la blue economy
L’ONA-Osservatorio Nazionale Amianto incentiva l’utilizzo della blue economy, della tecnologia e della ricerca scientifica, al fne di tutelare l’ambiente e la salute.
Infatti, in questo modo sarà possibile assicurare una più efficace salvaguardia della salute, sia per una vita sana sia per aumentare l’aspettativa di vita. Purtroppo, però, sono in costante aumento le neoplasie causate dall’inquinamento.
Per questo, tramite il Giornale dell’Ambiente, l’ONA, oltre a tutelare le vittime esposte ad amianto, si pone l’esigenza di eliminare qualsiasi rischio alla salute per i cittadini.