Parlare di ambiente ed ecologia senza parlare di economia sostenibile è impossibile. L’economia è infatti elemento centrale rispetto all’inquinamento e al tema dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale. Produzione industriale, mercato del lavoro e consumo dei beni sono infatti saldamente legati ai temi ecologici e di salvaguardia dell’ambiente.
L’Osservatorio Nazionale Amianto e il suo presidente, l’Avv. Ezio Bonanni, sono in prima linea nella difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini.
In questa guida scopriamo cosa significa economia sostenibile, approfondiamo il concetto di economia circolare e sostenibilità ambientale e sociale.
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Economia sostenibile: cos’è?
L’economia sostenibile è un tipo di economia che prevede che lo sviluppo economico di una società debba essere sostenibile a livello sociale (senza disparità tra individui e generazioni), a livello economico (aumentando il PIL) e a livello ambientale, in modo da permettere alle risorse di rigenerarsi. In particolare un’economia sostenibile a livello ambientale prevede che le generazioni future possano avere a disposizione le stesse risorse delle generazioni precedenti. Perciò vi è un forte legame tra economia e ambiente e tra ambiente e sostenibilità.
Perché un’economia ecologicamente sostenibile possa essere applicata è necessaria una riorganizzazione culturale, politica e scientifica volta a garantire che ecologia ed economia si pongano sullo stesso piano. Difatti, i sistemi finanziari devono altresì essere subordinati alle capacità rigenerative dell’ecosistema. La Terra è infatti in grado di ripristinare in determinati archi di tempo le energie utilizzate. Perciò l’economia sostenibile deve garantire la sostenibilità ambientale economica e sociale.
Sostenibilità ambientale
Per sostenibilità ambientale si intende quindi la condizione di uno sviluppo che è in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere le possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri. Per riassumere, un ecosistema in equilibrio è di default eco-sostenibile.
L’Agenda 21, adottata dalla Conferenza Onu su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992, è stato il primo programma internazionale ad andare nella direzione della sostenibilità ambientale. Recapitolando l’Agenda 2030 con i suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDG) ne amplia il piano di intervento con un quadro di azioni e di target per migliorare la vita delle popolazioni di tutto il mondo e salvaguardare gli ecosistemi del Pianeta.
- adozione delle migliori tecnologie e pratiche sulla base dei principi dell’economia circolare;
- conservazione e tutela del territorio e della biodiversità;
- promozione delle fonti di energia rinnovabile e impiego efficiente delle risorse;
- riciclo e gestione ottimale dei rifiuti;
- promozione della mobilità sostenibile;
- nell’economia sviluppo di tecnologie innovative per l’ambiente.
Inoltre, dei 17 target individuati dall’Agenda 2030 tre sono quelli che fissano precisi obiettivi di sostenibilità ambientale:
- misure di lotta al cambiamento climatico;
- conservazione di oceani e mari e cura delle risorse marine;
- uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, dalla gestione delle foreste al contrasto alla desertificazione e alla perdita di biodiversità.
Sostenibilità sociale
L’agenda 2030 ha definito “obiettivi universali, ambiziosi, globali, indivisibili e interconnessi, mirati a sradicare la povertà, combattere le disuguaglianze e le discriminazioni crescenti, promuovere la prosperità, la sostenibilità, la responsabilità ambientale, l’inclusione sociale, l’uguaglianza di genere e il rispetto per i diritti umani, garantendo la coesione economica, sociale e territoriale e rafforzando la pace e la sicurezza”.
In altre parole senza sostenibilità sociale non è possibile neanche la sostenibilità ambientale e conseguentemente un’economia sostenibile. In modo da garantire condizioni di lavoro dignitose, uguaglianza di genere, pari, equa e dignitosa retribuzione e l’eradicazione della discriminazione e della povertà devono essere attuate su un piano di parità con la crescita economica in un’economia più intelligente e più verde, che si basi sulla diffusione e l’adeguamento delle competenze e dell’educazione.
Economia circolare
Il concetto di economia circolare appare connesso a quello di economia sostenibile e di sostenibilità ambientale e sociale. Qui ambiente ed economia sono strettamente legati. L’unico modo per garantire alle generazioni future le stesse risorse di quelle precedenti e di garantire il rispetto dell’ambiente è attraverso un’economia del riuso e del riutilizzo.
L’economia circolare prevede una catena non lineare, come quella attuale in cui i beni di consumo invece vengono prodotti, utilizzati e dopo un certo tempo gettati via. Brevemente, in un’economia circolare la vita dei beni di consumo è progettata per durare il più possibile. Una volta terminata i suoi componenti vengono riutilizzati. In conclusione, l’industria si sposta quindi dal settore della produzione a quello della manutenzione e del riciclo in cui la raccolta differenziata gioca un ruolo importante.
Ambiente: fattore dell’economia e dello sviluppo
La tragica vicenda del Covid-19 ha dimostrato che soltanto tramite la transizione ecologica si può concepire il progresso.
Nel caso contrario in cui si dovessero continuare a utilizzare combustibili fossili come il carbone e derivati del petrolio, la temperatura continuerebbe ad aumentare. In più l’inquinamento delle acque e del suolo mina gli equilibri dell’ecosistema. Anche la salute umana verrebbe messa in pericolo.
Quindi, tra i fattori dell’economia si dovrebbe prevedere anche l’ambiente. Si deve evitare nelle scelte e nei programmi aziendali e nelle economie degli Stati il consumo del territorio e l’inquinamento. In questo modo si può realizzare e perseguire il progresso economico e sociale.
Infatti, la contaminazione del suolo e delle acque influenza anche la qualità degli alimenti. Questo ha quindi effetti negativi anche sulla salute dell’uomo. Infatti l’aumento delle malattie degenerative e neoplastiche ha tra le cause anche la contaminazione subita dagli alimenti.
Le particelle cancerogene, oltre alle polveri e fibre di amianto, che contaminano l’aria, l’acqua, il suolo e gli alimenti, stanno avendo un effetto devastante sulla salute. In particolare sono determinanti per le aspettative di vita e sugli anni di sopravvivenza.
Per questi motivi è necessario bonificare i territori già contaminati ed evitare di immettere altre sostanze cancerogene e dannose nell’aria, nell’acque e nel suolo.
Economia sostenibile e tutela della salute
Proprio per tutelare la salute in futuro ci si avvia verso la cosidetta transizione ecologica. In altre parole occorre la trasformazione ecocompatibile del nostro sistema produttivo, industriale e strutturale. Dunque sono fondamentali i fondi europei e le altre risorse economiche disponibili, provenienti anche dalle aziende private.
In coclusione occorre concepire un nuovo modello di sviluppo, composto da ambiente, economia e tutela delle diversità e dei più deboli.
L’ONA ha chiesto a più riprese l’utilizzo dei finanziamenti europei per il rilancio dell’economia dopo la pandemia di Covid-19, con una politica di risanamento ambientale. Approfondisce questo tema l’episodio 12 dell’ONA TV “Amianto ed emergenza Covid 19: quale economia ci aspetta?“.