Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. Gaylord Nelson
Earth Day: i cittadini del mondo in un unico appello storico
Mercoledì 22 aprile 2020 ricorre il 50° anniversario dell’Earth Day.
Nel 1970 l’ONU, grazie ai movimenti ecologisti negli Stati Uniti, istituisce la Giornata della Terra, tradotto in italiano.
La celebrazione nasce dall’esigenza di proteggere l’ambiente e le risorse naturali del pianeta. Earth Day, dopo cinquant’anni è più che mai attuale soprattutto a causa dei cambiamenti climatici.
Sono quasi duecento le nazioni al mondo che festeggiano l’Earth Day, per un totale di circa 1miliardo di persone.
Anche se, oggi, l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus, impedisce manifestazioni e assembramenti nelle piazze.
L’Earth Day e le parole di Papa Francesco
Papa Francesco ha pronunciato parole dure nei confronti dell’uomo, responsabile delle due grandi emergenze che il pianeta sta attraversando. «Un grande deterioramento della nostra casa comune», ha detto Bergoglio riferendosi all’emergenza ambientale. «L’abbiamo inquinata, l’abbiamo depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita».
L’avvenimento odierno ha coinvolto tutti i ragazzi della rete rimasti a casa per l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus.
Papa Francesco si è per questo rivolto ai giovani, come Greta Thunberg, che si sono impegnati a favore dell’Ambiente. «Apprezzo sinceramente queste iniziative – ha continuato il pontefice in diretta streaming -, e sarà ancora necessario che i nostri figli scendano in strada per insegnarci ciò che è ovvio, vale a dire che non c’è futuro per noi se distruggiamo l’ambiente che ci sostiene».
E interpellando i governi «abbiamo bisogno di un modo nuovo di guardare la nostra casa comune: non è un deposito di risorse da sfruttare».
Sia attinente alla Terra sia al Coronavirus la lezione di Papa Francesco è una sola: «soltanto insieme e facendoci carico dei più fragili possiamo vincere le sfide globali».
Earth Day, le origini della Giornata della Terra
Si comincia a parlare di Giornata della Terra nei primi anni ‘60, quando negli USA il senatore democratico Gaylord Nelson coinvolge Robert Kennedy.
Il fratello dell’allora presidente John inizia così a tenere una serie di conferenze su temi ambientali.
Nel 1969 accade una sciagura. La fuoriuscita di petrolio dal pozzo della Union Oil, al largo di Santa Barbara, in California causa un enorme disastro ambientale.
Oltre 50 km di mare, lungo la costa, si tingono di nero. L’opinione pubblica è molto scossa dalla vicenda.
Nelson porta, quindi, la questione ecologista all’attenzione del mondo politico. Il suo discorso, così, diviene il manifesto dell’Earth Day.
Una citazione di Nelson recita, appunto: “Tutte le persone, a prescindere dall’etnia, dal sesso, dal proprio reddito o provenienza geografica, hanno il diritto a un ambiente sano, equilibrato e sostenibile”.
Il 22 aprile del 1970, circa 20milioni di americani scendono per le strade per manifestare in favore della Terra.
Negli anni a venire, nel corso di questa giornata, gruppi di ecologisti, in tutto il mondo, tengono iniziative tese a informare e sensibilizzare gli abitanti della Terra sull’importanza di rispettare il pianeta.
I cambiamenti climatici, la devastazione degli ecosistemi, l’esaurimento delle risorse naturali, l’inquinamento, l’estinzione di alcune specie di flora e fauna, sono i temi principali dell’Earth Day.
Ci si rivolge, quindi, ai governi nazionali perché mettano un freno alle attività dell’uomo che causano danni all’ecosistema.
«La 50a edizione della Giornata della Terra arriva nel momento più difficile», ha detto il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres in conferenza. «COVID-19 impone di ripensare i modelli riproduttivi. Che sia, dunque, una ripartenza all’insegna dell’economia verde».
L’Earth Day al tempo della pandemia COVID-19
Nel rispetto dei limiti imposti dalla quarantena COVID-19, i giovani del WWF YOUng hanno fatto sentire la propria voce per difendere il Pianeta e costruire un futuro sostenibile.
A mezzogiorno, infatti, ognuno sul proprio terrazzo, balcone o dalla propria finestra, ha dato “la sveglia” a chi ancora non ha compreso che dalla salute del nostro pianeta dipende anche la nostra.
Il suono di campane, pentole o strumenti musicali ha fatto da base musicale alla voce di ragazze e ragazzi.
L’associazione ambientalista ha inoltre invitato tutti a pubblicare l’esibizione sui social con l’hashtag #flashmobxlaterra.
Una giovane artista campana, Lena Lane, ha dedicato all’associazione del Panda il suo nuovo singolo “il Dono”.
Il brano – ha detto la giovane artista – è stato pensato per avvicinare alle tematiche ambientali anche i più piccoli.