sabato, Gennaio 25, 2025

Si può combattere il climate change con la rivoluzione digitale

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A questa domanda proverà a rispondere Elena Verdolini, ricercatrice presso EIEE (RFF-CMCC European Institute on Eonomics and the Environment), Fondazione CMCC e Università degli Studi di Brescia.

La tecnologia ostacola il decarbonizzare le nostre società

Elena Verdolini

Fra i vincitori della prestigiosa borsa di studio ERC Starting Grant, Verdolini, premiata per il progetto 2D4D – Disruptive Digitalization for Decarbonization, spiega l’essenza del lavoro di ricerca che la terrà occupata nei prossimi anni: «non sappiamo ancora se la digitalizzazione finirà per supportare il processo di decarbonizzazione, per esempio promuovendo l’efficienza energetica e un migliore uso delle risorse, o se piuttosto finirà per contrastarlo, causando un forte aumento della domanda di energia e combustibili fossili. Cercherò di fare luce su questi aspetti, e su altre questioni correlate, cruciali per la ricerca e la politica».

La quasi totalità dei Paesi nel mondo si sta impegnando a ridurre le proprie emissioni di gas serra per evitare un aumento della temperatura media globale superiore ai 2°C (o, ancora meglio, di 1,5°C) rispetto ai livelli pre-industriali.

Rapido processo di digitalizzazione

Gli stessi Paesi, allo stesso tempo, stanno vivendo un rapido processo di digitalizzazione in tutti i settori economici e sociali.

La digitalizzazione influenzerà gli sforzi per decarbonizzare le nostre società a causa dei suoi impatti su domanda d’energia, occupazione, competitività, rotte commerciali, implicazioni distributive, comportamentali ed etiche?

In particolare, lo studio di Elena Verdolini si concentrerà su tre tecnologie digitali chiave all’avanguardia, applicate a settori tradizionalmente difficili da decarbonizzare: “Manifattura additiva nel settore industriale”; “Mobility-as-a-Service, ossia servizi di mobilità altamente integrati nel settore dei trasporti“, e “Intelligenza artificiale nel settore edile“.

«Usando un approccio che si avvale di diverse metodologie, in grado di combinare le conoscenze tratte dai casi studio qualitativi e dalle analisi quantitative», ha aggiunto la ricercatrice, «raccoglierò nuovi dati per descrivere il nesso tra digitalizzazione e decarbonizzazione in termini di domanda di energia e di potenziale di mitigazione, ma anche di impatti sul mercato del lavoro, competitività, distribuzione della ricchezza e accesso ai servizi. Userò queste informazioni per arricchire i modelli di valutazione integrata per il clima e l’economia (uno dei principali strumenti disponibili per sviluppare i percorsi di decarbonizzazione), e per individuare quale ventaglio di politiche possa far sì che digitalizzazione e decarbonizzazione si rafforzino a vicenda».

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Elena Verdolini è ricercatrice presso EIEE (RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment) e Fondazione CMCC e presso l’Università degli Studi di Brescia. Ha un Dottorato di ricerca in Scienze politiche, conseguito presso l’Università di Pavia, e un Dottorato in Economia e Finanza dell’Amministrazione Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. I suoi principali interessi di ricerca comprendono l’analisi applicata, con un focus in particolare sulle dinamiche d’innovazione, trasferimento tecnologico, crescita verde e impatti economici di politiche ambientali ed energetiche. È fra i Lead Author del Sesto Rapporto di Valutazione dell’IPCC, all’interno del Gruppo di Lavoro III.

Istituito nel 2007 dall’Unione europea, il Consiglio europeo della ricerca (European Research Council – ERC) è la prima organizzazione pan-europea per la ricerca di frontiera. L’obiettivo principale del Consiglio europeo della ricerca è stimolare l’eccellenza scientifica in Europa sostenendo e incoraggiando la competizione per i finanziamenti fra i ricercatori migliori e più originali, di ogni età e nazionalità. L’ERC ambisce anche ad attrarre in Europa i migliori scienziati, studiosi, ingegneri di tutto il mondo. Elena Verdolini è tra i 408 ricercatori insigniti quest’anno della prestigiosa “ERC Starting Grant”. Il finanziamento aiuterà i giovani brillanti ricercatori all’inizio della carriera a costituire il proprio team di ricerca e a condurre ricerche all’avanguardia. Le borse di studio, del valore totale di di 621 milioni di euro, fanno parte di Horizon2020, il Programma per la Ricerca e l’Innovazione dell’UE.

Numero verde ONA

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