CON LA NECESSITÀ DI ESPANDERE LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE PER CONTRASTARE I CAMBIAMENTI CLIMATICI E PRESERVARE LA BIODIVERSITÀ, LA PIANIFICAZIONE ACCURATA DEGLI IMPIANTI EOLICI È DIVENTATA UNA PRIORITÀ. IN QUESTO CONTESTO, LA LIPU (LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI) HA INTRODOTTO UN INNOVATIVO STRUMENTO DI GESTIONE: LE MAPPE DI SENSIBILITÀ DEGLI UCCELLI. QUESTE, OFFRONO UNA GUIDA DETTAGLIATA PER IDENTIFICARE LE AREE PIÙ ADATTE PER LO SVILUPPO DI IMPIANTI EOLICI, TENENDO CONTO DELLA PROTEZIONE DELLE SPECIE CHE VOLANO A BASSA QUOTA O CHE SI TROVANO LUNGO LE ROTTE MIGRATORIE
Le mappe di sensibilità degli uccelli per una pianificazione sostenibile dell’eolico
Le mappe di sensibilità degli uccelli sono uno strumento strategico fondamentale per la pianificazione degli impianti eolici in Italia. Contribuiscono infatti a garantire che lo sviluppo delle energie rinnovabili avvenga in modo sostenibile e responsabile dal punto di vista ambientale.
Queste mappe forniscono informazioni dettagliate sulle aree in cui gli uccelli sono maggiormente a rischio a causa della costruzione di turbine eoliche, sia in contesti terrestri (onshore) sia marini (offshore). Ad esempio, possono indicare aree da evitare durante la pianificazione, così da preservare le popolazioni aviarie e la biodiversità. Ma quali sono i principali rischi per queste specie?
Le turbine eoliche: un pericolo per gli uccelli
Le turbine eoliche, pur rappresentando una risorsa fondamentale per la produzione di energia rinnovabile, pongono diverse minacce per le popolazioni di uccelli.
Uno dei pericoli principali è rappresentato dalle collisioni con le pale rotanti. Questo rischio è particolarmente elevato per le specie che volano a bassa quota o che si trovano lungo le rotte migratorie. Oltre alle collisioni, l’alterazione degli habitat naturali è un altro fattore significativo.
Le turbine e le relative infrastrutture, come le strade di accesso e le linee elettriche, possono modificare gli ambienti in cui vivono e nidificano gli uccelli. Inoltre, l’aumento dell’attività umana nelle vicinanze e il rumore generato dalle pale può, interferire con la loro comunicazione e con i rituali di accoppiamento.
Ulteriori impatti da non sottovalutare
Le turbine eoliche possono anche generare effetti ecologici indiretti. Per esempio, la loro presenza di in aree naturali può favorire l’insediamento di ratti e gatti, aumentando di conseguenza il rischio di predazione per alcune specie di uccelli. Questo fattore può alterare le interazioni tra le specie, influenzare le catene alimentari e la biodiversità complessiva.
Un altro aspetto da considerare è il cambiamento del microclima locale.
Innanzitutto, le pale in movimento creano turbolenze che possono modificare le correnti d’aria, il flusso del vento e la dispersione dell’umidità.
Inoltre, possono alterare la temperatura superficiale del suolo. La loro installazione spesso richiede la rimozione della vegetazione, il che può ridurre la capacità del suolo di trattenere l’umidità e portare a un innalzamento della temperatura locale. Le aree circostanti possono quindi diventare più calde durante il giorno e più fredde di notte, creando condizioni microclimatiche che possono influenzare la flora e la fauna locali.
Le turbolenze generate dalle pale possono infine alterare i modelli di condensazione delle nuvole. Se favoriscono una condensazione più rapida, si possono formare nuvole più dense che possono portare a piogge più intense o a eventi meteorologici estremi. Al contrario, se impediscono una condensa efficace, potrebbero ridurre le precipitazioni, causando periodi di siccità. Ma torniamo alle mappe.
Collaborazione e normative
Le mappe di sensibilità per gli uccelli sono il frutto di una sinergia tra diverse organizzazioni, tra cui LIPU, BirdLife International, Otop e Ispra, insieme a una rete di esperti del settore. Esse sono progettate per allinearsi con le linee guida stabilite nella Comunicazione della Commissione Europea del 2021, la quale enfatizza l’importanza di preservare la biodiversità nel contesto dello sviluppo delle energie rinnovabili. Questi sforzi rappresentano un passo significativo verso una transizione energetica sostenibile, in grado di bilanciare le esigenze di produzione energetica con la tutela degli ecosistemi.
Categorie di sensibilità e implicazioni per la pianificazione
Le mappe elaborate dalla Lipu suddividono il territorio in quattro distinte categorie di sensibilità, ciascuna caratterizzata da un diverso colore che indica il livello di rischio associato alla presenza di impianti eolici.
Le aree contrassegnate come Verdi sono considerate a basso rischio, sebbene sia raccomandata un’ulteriore indagine per confermare l’idoneità del sito. Queste aree, pur presentando minori preoccupazioni, richiedono comunque una valutazione approfondita per garantire un impatto ambientale minimo.
Le Aree Gialle segnalano un rischio moderato, dove è essenziale effettuare una valutazione più attenta prima di procedere con eventuali installazioni. La presenza di specie vulnerabili o habitat particolarmente delicati rende fondamentale un’analisi approfondita per mitigare possibili conseguenze negative.
Le Aree Arancioni rappresentano zone a rischio elevato, in cui il potenziale impatto negativo sulle popolazioni aviarie è significativo. In queste aree, le misure di precauzione devono essere intensificate, con un monitoraggio costante e, se necessario, un ripensamento delle strategie di sviluppo.
Infine, le Aree Rosse sono classificate come a rischio molto elevato e identificate come “no go areas”, dove lo sviluppo di impianti eolici è da evitare in modo assoluto. Queste zone includono aree protette e siti della rete Natura 2000, che sono fondamentali per la conservazione della biodiversità.
Dalla Lipu la necessità di una pianificazione accurata
Alessandro Polinori, presidente della LIPU-BirdLife Italia, sottolinea la necessità di una pianificazione attenta per minimizzare i rischi associati agli impianti eolici. A tal riguardo, mette in evidenza come, in passato, la mancanza di una gestione adeguata abbia portato a decisioni errate con conseguenze dannose per la fauna selvatica.
La nuova fase di espansione delle fonti rinnovabili impone quindi una sinergia tra pianificazione e partecipazione attiva per affrontare simultaneamente le sfide della crisi climatica e della perdita di biodiversità.
Ma le implicazioni delle mappe di sensibilità degli uccelli vanno oltre la semplice prevenzione di conflitti tra sviluppo energetico e conservazione della fauna. Questi strumenti offrono anche un quadro strategico essenziale per l’allocazione delle risorse e la protezione degli habitat critici.
Con l’obiettivo di raggiungere i target stabiliti dalla Direttiva UE sulle energie rinnovabili, che prevede 425 GW di energia eolica onshore, 60 GW di energia eolica offshore e 1 GW di energia dai mari entro il 2030, una pianificazione attenta diventa fondamentale.
In questo modo, le mappe non si limitano a rappresentare un semplice strumento di valutazione, ma diventano un pilastro nella costruzione di un futuro energetico equilibrato e responsabile.