UN INTERVENTO DELL’AVV. EZIO BONANNI IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL “CODICE DELLA CRISI D’IMPRESA E DELL’INSOLVENZA” HA STIMOLATO RIFLESSIONI SIGNIFICATIVE SULLA NECESSITÀ DI RIPENSARE L’IMPRESA COME ATTO ETICO, RADICATO NEL RISPETTO DELLA PERSONA E DELL’ECOSISTEMA, SUPERANDO VECCHIE LOGICHE DI CONTRAPPOSIZIONE.
Durante l’incontro del 23 aprile 2025, alla Link University di Roma, si è tenuto con il patrocinio dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS e dell’Avv. Ezio Bonanni, la presentazione del libro a firma dell’avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, edito da Duepuntozero.
I partecipanti
L’iniziativa che ha visto la partecipazione di una vasta platea di avvocati, magistrati, commercialisti e rappresentanti istituzionali, si è configurata non soltanto come un’occasione di aggiornamento giuridico, ma come una profonda riflessione sull’intreccio tra crisi economica, degrado ambientale e valori etici fondamentali.
Relatori: Avv. Ezio Bonanni, Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS, Avv. Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, Prof. Francesco Bonanni, docente all’Università Sapienza di Roma, Avv. Gianni Di Matteo, presidente UNCAT (Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi), Dott. Fabio Massimo Gallo, già Magistrato e Presidente presso la Corte di Appello di Roma Sezione Lavoro , Dott. Giuseppe Daloiso, CEO di Duepuntozero Edizioni, Dott. Enea Franza, dirigente responsabile dell’Ufficio Consumer Protection della CONSOB, Dott. Giancarlo Sestini, financial advisor Mediterranea S.p.A. E’ intervenuto da remoto il Sen. Pierantonio Zanettin, componente della Commissione Giustizia Senato Dott. Renato Loiero, Consigliere per le politiche di bilancio del Presidente del Consiglio dei Ministri, Avv. Alessandro Graziani Avv. Alessandra Finocchio, Vicepresidente di Tradizione e Innovazione Forense (TIF).
L’intervento dell’Avv. Ezio Bonanni su crisi d’impresa, ambiente, amianto e dignità di ogni individuo offre l’occasione di un’analisi critica
«Fare impresa non può più essere inteso come un atto avulso dal rispetto per l’ambiente, né tantomeno come un’azione neutra nei confronti della dignità della persona umana». Ha affermato l’avv. Ezio Bonanni aprendo a riflessioni ardite sull’etica di chi si dedica all’attività imprenditoriale.
Come conforme alla nostra Costituzione, ogni processo umano dovrebbe essere orientato verso la costruzione di un ordine armonico con l’ecosistema naturale. Anche il significato stesso di crisi d’impresa, andrebbe integrato nella sua gestione considerando criteri non soltanto economici ma anche etici e sociali, coerenti con quella tradizione giudaico-cristiana (che lui stesso ha citato) che ha plasmato l’identità culturale dell’Europa.
Ambiente come bene comune
L’ambiente, in questa prospettiva, non è più un elemento esterno alle attività economiche, ma si configura come un bene comune imprescindibile. La sua tutela non può essere sacrificata sull’altare del profitto immediato, perché la sua distruzione corrisponde all’annientamento della società. Il suolo che nutre, l’aria che respiriamo, l’acqua che disseta, sono tutti elementi senza i quali nessuna attività economica potrebbe mai prosperare. Rispettare l’ambiente significa quindi riconoscere il limite naturale entro cui si muove l’azione umana: un concetto che si rifà, non a caso, alla visione biblica della Creazione come dono affidato alla custodia dell’uomo. Come ha indicato Ezio Bonanni, per Papa Francesco nell’enciclica “Laudato sì”, l’ambiente non è un semplice “scenario” passivo, bensì un interlocutore attivo che chiede ascolto, attenzione e cura.
La dignità della persona al centro
La filosofia dell’avv. Ezio Bonanni, artefice di numerose battaglie contro l’amianto e per le vittime del dovere, afferma che l’essere umano non può essere ridotto a semplice strumento di produzione o consumo, ma è portatore di valori ontologici che devono essere sempre riconosciuti e promossi. In tal senso si intende che ogni individuo ha un valore sacro, intoccabile e infinito, indipendentemente da quello che fa o produce. Fare impresa, allora, diventa un atto di responsabilità: responsabilità verso i lavoratori, verso i consumatori, verso l’ambiente, verso le generazioni future. La crisi d’impresa, da questa prospettiva, non può essere affrontata esclusivamente con strumenti tecnici e giuridici: essa deve essere compresa come una crisi anche di valori, che richiede risposte che sappiano integrare l’efficienza economica con la giustizia sociale.
Superare la logica della contrapposizione
Analizzando ancora il pensiero di Ezio Bonanni nel momento in cui dichiara: «Le categorie ottocentesche di lavoratore contro padrone, di sfruttato contro sfruttatore risultano superate». Vuole dirci che sono necessarie alleanze nuove tra imprenditori e lavoratori.
Solo un approccio collaborativo, basato sulla reciproca fiducia e sulla ricerca del bene comune, può evitare quindi che le crisi diventino catastrofi e che i fallimenti aziendali si traducano in drammi sociali irreversibili.
Solo così potremo trasformare le crisi di oggi nelle opportunità di domani, rispondendo alla grande sfida del nostro tempo: unire impresa, ambiente e persona in una nuova alleanza per il futuro.
Dott. Fabio Massimo Gallo: l’art. 18 e lo smantellamento dei diritti
A proposito di diritti dei lavoratori, il Magistrato e già Presidente di Sezione Lavoro presso la Corte d’Appello di Roma Fabio Massimo Gallo ha affrontato una tematica cruciale nella Storia degli stessi. L’abolizione dell’articolo 18 e l’introduzione del Jobs Act indicati come mezzi e flessibilità del mercato del lavoro, ma sono stati passaggi volti allo smantellamento delle conquiste fatte in anni di lotte. L’articolo 18, che garantiva la reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo, costituiva una forma di tutela principe. La modifica dello Statuto dei lavoratori ha reso più semplice il licenziamento e ha limitato le garanzie.