IN TUTTO IL MONDO, CIRCA 1 MILIARDO DI BAMBINI E ADOLESCENTI, QUASI LA METÀ DI BAMBINI E ADOLESCENTI DEL PIANETA, È AD ALTISSIMO RISCHIO A CAUSA DEGLI IMPATTI DELLA CRISI CLIMATICA
A livello globale entro il 2040, quasi 1 bambino su 4 vivrà in aree con stress idrico estremamente elevato. In Italia si stima che nel 2050 la maggior parte dei piccoli sarà esposta a ondate di calore sempre più frequenti. Inquinamento, scarsità d’acqua ed eventi meteorologici estremi sempre più diffusi e frequenti stanno minacciando un’intera generazione. Invertire la rotta è possibile, ma sono necessarie azioni urgenti e decise.
La crisi climatica e i diritti dei minori
La crisi climatica è una grave minaccia. I diritti dei minori sono violati perché può impedire a bambine e bambini l’accesso al cibo, all’acqua, all’assistenza sanitaria e all’istruzione, mettendo a forte rischio le loro vite e il loro futuro.
Come intervenire per combattere la crisi climatica
Prima di tutto bisogna progredire verso il raggiungimento degli obiettivi dell’azione globale per il clima stabiliti nell’Accordo di Parigi. Gli Stati firmatari che hanno ratificato l’accordo sono fortemente determinati ad attuarlo.
In linea con questo impegno, i paesi dell’UE hanno convenuto di avviare l’unione sulla strada che la porterà a diventare la prima economia e società a impatto climatico zero entro il 2050. Questi obiettivi si basano sui seguenti temi principali: mitigazione, adattamento, perdite e danni.
Le guide dell’UNICEF
Il Fondo Internazionale di Emergenza delle Nazioni Unite per l’Infanzia, ha diffuso due guide per giovani attiviste e attivisti sul tema del cambiamento climatico: Il Glossario del Clima e “Strumenti per l’azione climatica”.
Queste fanno parte di un kit di otto volumi creati da ragazzi della regione dell’America Latina e Caraibi sostenuti dall’UNICEF con l’obiettivo di condividere informazioni chiare e facilmente comprensibili sull’azione globale, regionale e nazionale per il clima, per preparare i giovani a una partecipazione reale e informata.
Nel 2022, UNICEF Italia ha lanciato la campagna Cambiamo ARIA con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la “crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e degli adolescenti” e per sostenere la partecipazione di giovani e adolescenti sui temi del cambiamento climatico e sostenibilità. Con la campagna “Cambiamo ARIA”, l’UNICEF Italia chiede:
- urgentemente la riduzione delle emissioni di CO2;
- politiche ambientali a misura di bambini e adolescenti;
- educazione ambientale e partecipazione alle decisioni sul clima dei bambini e adolescenti;
Le giovani generazioni sono quelle che stanno pagando il prezzo più alto per l’effetto dei cambiamenti climatici, sono quelle che hanno dimostrato maggiore sensibilità e attivismo su questo tema e tuttavia, sono quelle che hanno meno voce in capitolo durante i negoziati e nelle decisioni prese.
Consapevolezza e preparazione sono la chiave per rispondere alla crisi
Durante le alte temperature, il Fondo esorta gli operatori in prima linea, genitori, famiglie, persone che si prendono cura dei bambini e le autorità locali a proteggere i bambini e battere il caldo (B.E.A.T. the heat) seguendo questi passi:
– Essere consapevoli dello stress da caldo e proteggere sé stessi e i bambini. Prendere misure preventive, riconoscere lo stress da caldo e sapere cosa fare;
– Capire velocemente i sintomi. Riconoscere i sintomi delle varie malattie legate al caldo che coloro che si prendono cura dei bambini, comunità e operatori in prima linea devono saper comprendere;
– Agire subito per proteggere. Imparare gli interventi di primo soccorso che coloro che si prendono cura dei bambini e operatori in prima linea devono intraprendere per ridurre il calore corporeo in breve tempo;
– Recarsi in una struttura sanitaria. Gli operatori in prima linea, le famiglie e coloro che si prendono cura dei bambini dovrebbero saper riconoscere i sintomi dello stress da caldo immediatamente, soprattutto i segnali di colpi di calore e aiutare le persone colpite ad andare in una struttura sanitaria.
Quali sono i bambini più a rischio
Secondo l’Indice di Rischio Climatico per i Bambini (CCRI) 2021 dell’UNICEF (leggi l’articolo), i bambini in Afghanistan, Bangladesh, India, Maldive e Pakistan sono esposti a un rischio estremamente alto a causa degli impatti del cambiamento climatico.
In aree della Provincia del Sindh nel Pakistan meridionale, compresa Jacobabad, la città più calda al mondo nel 2022, le temperature a giugno erano di 40 gradi, esponendo 1,8 milioni di persone a gravi rischi sanitari di breve e lungo periodo.
Il calore rovente è arrivato a meno di un anno dalle devastanti inondazioni che hanno lasciato la maggior parte del Sindh meridionale sott’acqua ad agosto 2022. Oltre 800mila bambini nelle aree colpite dalle inondazioni erano a rischio di grave stress da calore a giugno 2023.
Nella stagione delle piogge i bambini possono aggravarsi
Questo perché, durante la stagione delle piogge alcuni bambini non riescono ad adattarsi al cambiamento delle temperature così velocemente. Questo, ovviamente sempre a causa dei cambi improvvisi del clima.
Quindi alcuni, purtroppo non riescono a ridurre la temperatura corporea e nei piccoli possono insorgere sintomi e malattie come alta temperatura corporea, accelerazione del battito cardiaco, crampi, forti mal di testa, confusione, collasso degli organi, disidratazione, svenimento e coma. Quindi la morte.
Nei neonati scarso sviluppo mentale, battute d’arresto nello sviluppo come disfunzioni neurologiche e malattie cardiovascolari.
Un pericolo anche per le donne in attesa
Le donne in gravidanza sono particolarmente vulnerabili al caldo. I rischi possono essere gravi per la loro vita e quella del feto. Questi sono: contrazioni precoci, ipertensione, convulsioni, pressione alta, nascite prima del termine e rischio di morte neonatale.
Alcune piccole strategie per ridurre la temperatura
Per i bambini piccoli, impacchi di ghiaccio, ventilatori o acqua nebulizzata possono aiutare a ridurre la temperatura corporea, mentre l’immersione in acqua fredda può aiutare i più grandi.
Ma parlarne non basta. Bisogna invertire la rotta prima che sia troppo tardi e che non ci sia futuro. Né per noi né per i bambini. E non solo nei Paesi a rischio. In quelli al momento non a rischio, infatti, i cambiamenti del clima iniziano ad essere molto evidenti e a portare scompensi e problematiche nella vita di tutti.
È necessario un intervento politico veloce e adeguato prima che si verifichi il peggio.