venerdì, Settembre 13, 2024

Crisi climatica: il ricorso dei giovani alla Corte Europea

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SEI GIOVANI PORTOGHESI INNANZI ALLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO PER LA CRISI CLIMATICA. HANNO TRA GLI 11 E I 24 ANNI E CHIEDERANNO CONTO A 32 STATI DEL MANCATO RISPETTO DEGLI ACCORDI DI PARIGI DEL 2015

Sei giovani, tra bambini e ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 24 anni, innanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo per chiedere lumi ai governi sul mancato rispetto dell’Accordo di Parigi del 2015 sulla crisi climatica. Lo rende noto Save the Children.

I sei giovani che hanno fatto ricorso si chiamano André (15 anni), Catarina (23 anni), Cláudia (24 anni), Mariana (11 anni), Martim (20 anni) e Sofia (18 anni).

Inizialmente il caso era stato presentato contro i 27 Stati membri dell’UE, più Norvegia, Russia, Svizzera, Turchia, Ucraina e Regno Unito. Nel frattempo, i ricorrenti hanno ritirato la causa contro l’Ucraina.

crisi climatica

Crisi climatica, il caso Duarte Agostinho alla Corte europea

Mercoledì 27 settembre l’appuntamento innanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo terrà udienza sul caso Duarte Agostinho. Si tratta del primo caso sui cambiamenti climatici mai portato davanti alla Corte e il primo contro un numero così ampio di Stati, ben 32.

“Si tratta di una tappa cruciale per i diritti dei bambini e del pianeta. Save the Children ha presentato un’istanza ufficiale come terza parte alla Corte nel maggio 2021 e da allora ha seguito da vicino l’iter legale”, fa sapere l’organizzazione internazionale.

I sei giovani hanno fatto ricorso sostenendo che 32 Paesi europei non stiano adottando misure adeguate per mantenere l’aumento del riscaldamento globale al di sotto della soglia di + 1,5°C.

Quindi li accusano del mancato rispetto degli impegni assunti nel 2015 con l’Accordo di Parigi. “Sostengono, inoltre, che l’inerzia dei Paesi minaccia i loro diritti alla vita e a un ambiente sano e protetto, come garantito dalla normativa europea”.

Se l’esito del ricorso sarà positivo, i Paesi chiamati in causa saranno legalmente vincolati verso maggiori azioni contro la crisi climatica.

La Corte ha concesso al caso uno status di priorità e lo ha rinviato alla Grande Camera della Corte per l’importanza delle questioni sollevate.

cambiamento climatico

Ondate di calore: i bambini di oggi più esposti

“Una recente ricerca di Save the Children mostra che un bambino nato nel 2020 sperimenterà in media quasi sette volte più ondate di calore nel corso della sua vita rispetto alla generazione dei suoi nonni. I diritti dei bambini devono essere tutelati immediatamente, vista la minaccia sistemica rappresentata dai cambiamenti climatici e le gravi ripercussioni su tutti loro, in particolare su quelli colpiti da disuguaglianze e discriminazioni. Anche il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia ha recentemente stabilito che l’inazione dei governi e delle imprese nell’affrontare la crisi ambientale costituisce una violazione dei diritti dell’infanzia”, sottolinea l’organizzazione.

In relazione all’istanza presentata, Save the Children è assistita pro bono dallo studio legale Hausfeld & Co. LLP, insieme con un team di avvocati composto da Tim Otty QC e Ravi Mehta del Blackstone Chambers, e da Emma-Louise Fenelon del 1 Crown Office Row.

Numero verde ONA

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