martedì, Febbraio 11, 2025

Costruire l’Ambiente

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C’è un solo modo per costruire e recuperare l’ambiente, in molti casi, offeso e umiliato dall’uomo: bisogna costruirlo e ri-costruirlo. Perché l’attività del costruire è la più antica e importante delle attività umane.

Il costruire l’ambiente come azione educativa

Attività che nasce dal soddisfacimento delle esigenze dell’uomo, materiali e spirituali, sia dei singoli, sia della collettività.

Attraverso il costruire si eleva e si esprimono i più profondi e spontanei sentimenti dell’umanità. Perché il costruire riunisce, in un’unica sintesi, il lavoro manuale, l’organizzazione artigianale e industriale, le teorie scientifiche, la sensibilità estetica, gli interessi economici.

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E, per il fatto stesso di creare l’ambiente per la vita dell’uomo, il costruire esercita una silenziosa ma efficacissima azione educativa. Perché tutti, con l’esprimere giudizi, col manifestare predilezioni o contrarietà verso particolari aspetti e tendenze di esso o con il diretto intervento, concorrono a determinare i caratteri e le direttive dei suoi sviluppi.

Il costruire l’ambiente dunque, per i suoi multiformi aspetti, per la sua durata nel tempo, per i fattori sociali, scientifici ed estetici che in esso si fondono, è più che giustificato considerarlo come la sintesi più espressiva delle capacità di una popolazione, di un’etnia. Ed è l’elemento più significativo, per giudicare il grado della sua civiltà e lo spirito di essa.

È evidente che è possibile portare l’attività del costruire l’ambiente a un così alto livello. In cui ogni costruzione ambientale diventi un’opera d’arte. E sarebbe di grande importanza morale un tal gesto economico e sociale, che orienterebbe il costruire l’ambiente verso il pieno soddisfacimento del suo ruolo, della funzionalità di esso, del buon rendimento economico e sociale. Affiancato da serietà e competenza estetica, ossia progettato con una correttezza costruttiva, del quale, oggi, siamo troppe volte, molto lontani.

Costruire l’ambiente verso tale meta : indispensabile attuare tre punti.

Il primo: richiamare la committenza pubblica e privata a una più chiara comprensione dell’importanza e della delicatezza del costruire l’ambiente e della sua implicita corresponsabilità alla riuscita finale dell’intervento condiviso. Il secondo: perfezionare i metodi tecnico-amministrativi della fase esecutiva del costruire l’ambiente, in modo da ottenere un miglior rendimento economico della costruzione. Il terzo: riorganizzare il pensiero professionale, con programmi e aggiornamenti continui, in modo da non perdere l’insegnamento universitario primario acquisito e tenerlo alto nel tempo, per avere a disposizione una più efficiente preparazione dei progettisti e tecnici che costruiscono l’ambiente.

Ma, soprattutto, oltre ai punti sopraelencati, non bisogna sottovalutare la funzione della committenza pubblica e privata. Importante e difficile nello stesso tempo, perché, purtroppo, poche volte, bisogna ammetterlo, si incontrano committenti pubblici o privati all’altezza del loro compito. E capaci, insieme ai progettisti, di impostare chiaramente un problema ambientale, un programma di lavoro da attuare in tempi certi, un piano economico congruo per sostenerlo. Ed essere pronti ad assumersi le responsabilità connesse alle soluzioni tecnicamente ed esteticamente audaci. Non sottovalutando il peso della corresponsabilità, sia pure morale, della committenza, che deve comunque possedere vedute larghe e un temperamento senza timori verso il futuro, per sostenere progetti ambientali di alta qualità.

Pertanto, per far ciò, è opportuno che i committenti e i progettisti, animati entrambi dall’entusiasmo creativo che, di fatto, determinano le scelte dei progetti ambientali e danno vita ad una nuova opera ambientale, che resterà palesemente legata al nome della committenza e dei progettisti, definiscano le linee generali del progetto da redigere. Entrando così nel vivo della costruzione ambientale, diventando consciamente un elemento determinante per il contesto urbano in cui si opera, precisando inoltre che in tale scelta pesano sia le tendenze del momento, sia il grado di cultura della committenza, che si somma alla capacità e alla sensibilità dei progettisti.

L’ambiente costruito, ricostruibile o a costruirsi, dipende sostanzialmente dai punti sopraesposti non dimenticando che, in una collettività di persone culturalmente poco evolute, l’ambiente di qualità non potrà mai essere costruito.

Pertanto, molto si può fare per migliorare il nostro ambiente ma ciò è possibile attraverso il costruire correttamente e in un contesto culturale evoluto.

Bibliografia Essenziale: Pier Luigi Nervi, Costruire Correttamente, Ulrico Hoepli Editore, Milano, 1964.

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