COSMETICI IPOALLERGENICI SEMPRE PIU’ DIFFUSI SUL MERCATO DELLA BELLEZZA. PREVISTO UN MERCATO DA 12MILIARDI DI DOLLARI ENTRO IL 2027
Quello dei cosmetici ipoallergenici, dei prodotti farmaceutici e degli alimenti funzionali che sono in grado di contrastare lo stress ossidativo, responsabile di molte patologie, è un mercato in costante crescita.
Per la precisione, ad oggi è un mercato che fa registrare incassi per circa 4miliardi di dollari l’anno. La previsione però è ancora più rosea. Si parla infatti di 12miliardi entro il 2027.
Ad evidenziarlo è un nuovo studio ENEA, pubblicato di recente sulla rivista Clean Technologies and Recycling.
Dagli scarti degli artropodi ai cosmetici ipoallergenici
Chitina e chitosano sono due sostanze che si ottengono dagli scarti degli artropodi, come i crostacei. Si tratta di macromolecole composte da carboidrati. Il 40% di queste sostanze si trova oggi nei crostacei, ma i ricercatori puntano ad ottenerle anche da fonti alternative. Insetti e parete cellulare dei funghi saranno oggetto di studio.
“Questa nuova pubblicazione rappresenta uno strumento di conoscenza che ci permetterà di inaugurare entro l’anno una nuova linea di attività. In una prima fase, sarà incentrata sull’estrazione di chitina da scarti di crostacei come gamberetti e granchi, da insetti e funghi. Successivamente ci occuperemo della produzione di chitosano che trova già applicazione in numerosi ambiti – dall’industria chimica e agrochimica a quella medica, farmaceutica, cosmetica e alimentare – grazie alle sue proprietà uniche di biocompatibilità, biodegradabilità, basse tossicità e allergenicità“.
Lo ha spiegato Alessandra Verardi, ricercatrice del Laboratorio Bioprodotti e Bioprocessi del Centro di Ricerca ENEA Trisaia, in Basilicata, e coautrice dello studio insieme a Paola Sangiorgio, Stefania Moliterni, Simona Errico, Anna Spagnoletta e Salvatore Dimatteo.
Le attività saranno condotte anche con la collaborazione dei colleghi di Portici e dell’Università della Calabria (Laboratorio di Fenomeni di Trasporto e Biotecnologie).
L’obiettivo è ottenere chitosano sostenibile a basso costo. Su scala industriale dovrebbe essere impiegato soprattutto come “mezzo di trasporto” e di rilascio di sostanze antiossidanti, come i polifenoli e carotenoidi, estratti anch’essi da scarti agroindustriali.
Quali sono i principali allergeni nei cosmetici
I cosmetici possono contenere diversi tipi di allergeni, ossia sostanze che possono causare reazioni negative sulla nostra pelle o sul nostro organismo dopo la loro applicazione.
I principali allergeni che si possono trovare nei cosmetici sono diversi e la reazione può variare da persona a persona, con la possibilità che si sia allergici ad una sola o a più sostanze.
Il nichel è l’allergene più comune. Si tratta di un metallo che può essere presente in cosmetici, ma anche nei gioielli, negli smalti per le unghie e nei profumi. Gli stessi profumi possono rappresentare allergeni: essi possono essere presenti in creme idratanti, trucchi, deodoranti, lozioni e prodotti per la cura dei capelli. Essi sono spesso responsabili di reazioni allergiche soprattutto a causa di limonene, linalolo e geraniolo, che sono gli allergeni comuni nei profumi.
La lanolina, è invece un ingrediente derivante dalla lana delle pecore, spesso presente come emolliente in prodotti per la pelle e i capelli, ma in alcuni soggetti può causare reazioni allergiche.
Anche alcuni conservanti utilizzati nei cosmetici possono dare allergia. Un esempio è il metilisotiazolinone (MI), un conservante utilizzato nei prodotti per la cura della pelle e dei capelli. Altri conservanti allergenici sono i parabeni, usati per prevenire la crescita di batteri e funghi.
Reazioni allergiche possono derivare anche dai coloranti, a causa ad esempio del p-fenilendiammina (PPD), presente in alcuni prodotti per la tintura dei capelli.
Per evitare problemi, quando si acquistano nuovi prodotti, è sempre opportuno testarli prima su una piccola parte del corpo per vedere come reagisce.