“… È utilizzando la funzione della pittura, che consiste nell’ascoltare con totale dedizione la voce della natura e del paesaggio e con altrettanta dedizione trascriverla nelle forme della più eletta meditazione interiore, in una continua e ardua metamorfosi che si basa sul “reale” inteso come osservazione diretta delle cose e delle persone e mira al “vero” inteso come scoperta di un’essenza che vige nel mutevole mondo dell’esistenza, potrebbe cambiare l’atteggiamento dell’uomo nei confronti del paesaggio e della natura per rispettarla e tutelarla.” (Paul Cézanne)
Un diverso atteggiamento nei confronti della natura
Il sintetico pensiero di Paul Cézanne sopra riportato, esprime, in sintesi, un modo e un metodo di avvicinamento alla conoscenza di un luogo, un territorio, un paesaggio, della natura in cui viviamo attraverso la pittura.
Oggi più che mai, è necessario addentrarsi ancora e sempre più nell’Italia che conosciamo e già molte volte percorsa. Così facendo, si inizia a “vedere” ciò che in molti, sino ad ora, non hanno visto. Non vedendo, non possono né identificarlo, né difenderlo, ne tutelarlo.
A molto sono servite, sino a oggi, le leggi, i regolamenti, i piani, le norme di salvaguardia e le commissioni di vario genere per tutelare il paesaggio dell’Italia. Ma tutto ciò non è bastato. Per tutelare un paesaggio non bastano la sorveglianza, gli uffici di piano e pianificazione strategica nonché le buone pratiche amministrative di governo dello Stato. Infatti, nonostante l’esistenza di tutto ciò, il territorio, il paesaggio, la natura e l’ambiente, sono giornalmente violentati, martoriati e distrutti.
Un nuova visione nella pittura e negli uomini
È necessario un cambio di atteggiamento dell’uomo nei confronti del paesaggio e dell’ambiente. Una nuova visione. Bisogna immettere un nuovo “punto di vista”, più umano, oltre alla legislazione vigente, con una nuova attenzione al paesaggio, alla natura, alla storia e all’architettura di questa nazione. Solo trasformando il proprio “punto di vista” si può “capire” un paesaggio.
A mio avviso, per far avvenire questo nuovo percorso, che immetta un nuovo “punto di vista” negli uomini che operano in Italia e che possa introdurre un nuovo cambiamento forte e corretto, è opportuno e imprescindibile innescare una innovazione supportata da due elementi fondamentali.
Il primo elemento, l’apporto di una enorme quantità di economia pubblica e privata a supporto delle vere “trasformazioni” urbane, sub-urbane e territoriali dove lo Stato e i privati, insieme, devono essere i protagonisti e gli attori principali.
Il secondo, l’inizio di un rapporto “diretto” tra gli uomini che devono operare nel territorio e il paesaggio, l’architettura e la natura, riportando in “primo piano” la “sensibilità” umana della gente e degli uomini, una sensibilità che porta a “vedere” e a “capire”, per comprendere e tutelare.
Un capire fondato sulla conoscenza diretta dei luoghi, dei territori, del paesaggio, dell’architettura, della natura e dell’ambiente in cui viviamo, attraverso la pittura e il disegno. Come sottolineava Paul Cézanne, sono un ottimo punto di partenza per conoscere e migliorare il nostro “punto di vista” sul paesaggio e sulla natura.
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