giovedì, Ottobre 3, 2024

Lecce, supercalcolatore per la tutela del clima e dell’ambiente

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In funzione dei cambiamenti climatici che hanno segnato gli ultimi decenni, undici anni fa, ormai, nel nostro Paese è stato creato un supercalcolatore tra i più potenti in Europa e nel mondo, interamente dedicato alla ricerca sul clima.

Stanziati dalla Regione Puglia 6milioni di euro per l’espansione del supercalcolatore CMCC

Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

Il CMCC - Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici di Lecce, sede del supercalcolatoreIl CMCC – Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici di Lecce, sede del supercalcolatore. Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) è un istituto di ricerca caratterizzato da un modello a rete. La sede centrale si trova all’interno del Campus Universitario di Lecce. A questa sono collegate le sedi periferiche di Bologna, Capua, Milano, Sassari, Venezia e Viterbo.

Lo studio del CMCC è finalizzato a comprendere le variazioni, in rapida evoluzione, del clima nei prossimi decenni.  E quali impatti potrà avere sull’economia, sui mari e le coste, sull’agricoltura, sulle foreste, sugli ecosistemi, sulla biosfera.

Le simulazioni ad alta risoluzione del supercalcolatore riguardano sia modelli globali del sistema Terra sia modelli regionali, con particolare attenzione all’area del Mediterraneo.

Per esempio, secondo i modelli di calcolo, l’area mediterranea entro il 2050 subirà un aumento della temperatura media da 1,5 a 2 gradi, il clima sarà più secco e il mare più salato.

Il supercalcolatore da milioni di miliardi di calcoli al secondo

Il centro di supercomputing dal 2009 è diretto dal prof. Giovanni Aloisio. Il cuore del supercalcolatore è costituito da due CPU: una da 7mila core che sviluppa una velocità di calcolo di 160 TFlops, cioè 160mila miliardi di operazioni al secondo (1 Tera mille miliardi, Flops acronimo di FLoating point Operations Per Second).  La seconda CPU è composta da 12mila core, che sviluppa una velocità di elaborazione di 1,2 PFlops (1 Peta un milione di miliardi).

Supercalcolatore Brainstorming alla sede del CMCC a Marghera (VE) © Andrea Pattaro/Vision
©Andrea Pattaro/Vision . Con questa potenza di calcolo, oggi quello di Lecce è annoverato nella TOP500 dei supercomputer al mondo.

Grazie a questa rete di tecnologie avanzate, si possono realizzare scenari sul futuro dei cambiamenti climatici.

I risultati scientificamente affidabili del supercalcolatore ci permetteranno di capire in anticipo quale peso le variazionie del clima potranno avere sulla nostra vita.

Come potranno influenzare le scelte politiche e l’economia, quali saranno le ricadute sul territorio in cui viviamo e favorire uno sviluppo sostenibile.

Nel corso degli anni, il CMCC è diventato un punto di riferimento istituzionale sia nel nostro Paese sia in area EU.

Il cui supporto tecnico è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta: dai politici, ai legislatori, alle aziende pubbliche e private, ai cittadini.

La rete che caratterizza il CMCC consente di uniformare la ricerca di più scienziati e ricercatori che si trovano in sedi diverse.

Esperti in climatologia, oceanografia, fisica dell’atmosfera, in economia, ingegneria, di agricoltura e nel campo dell’energia, suddivisi nelle suddette sedi, analizzano i dati forniti dal supercalcolatore per tracciare, infine, quelli che saranno gli scenari futuri.

Il Centro di supercalcolo finanziato dalla Regione Puglia

Supercalcolatore
Ricercatori analizzano i dati del supercalcolatore al CMCC – Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici

Il progetto di espansione del Centro di supercalcolo del CMCC è stato finanziato, «attraverso una procedura dettagliata e trasparente, conclusasi con una deliberazione» dell’assessore allo Sviluppo Economico Mino Borraccino della Regione Puglia.

Nel campo delle tecnologie di elaborazione di calcolo, lo stanziamento di 6milioni di euro consentirà di consolidare la capacità di ricerca e rafforzare l’innovazione dell’istituto.

«In tal modo la Fondazione CMCC si confermerà ancora una volta, Centro di Eccellenza di interesse europeo», ha sottolineato Borraccino. «Possiamo quindi essere fieri che la Puglia sia la sede di un Centro di ricerca così avanzato e così importante per le decisioni che quanto prima si dovranno prendere per la tutela del clima e dell’ambiente in Italia, in Europa e nel Mondo».

Numero verde ONA

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