MISURAZIONI SATELLITARI HANNO EVIDENZIATO CHE QUASI LA METÀ DELLE PRINCIPALI CITTÀ CINESI STA GRADUALMENTE SPROFONDANDO. UN FATTORE CHE AUMENTA IL RISCHIO DI INONDAZIONI E POTREBBE METTERE A REPENTAGLIO LA VITA DI MILIONI DI RESIDENTI. ANCHE L’ITALIA NON È IMMUNE DA QUESTO PERICOLO
Le città affondano
Secondo uno studio recente, il 45% del territorio urbano della Cina sta affondando a una velocità di oltre 3 millimetri l’anno, con il 16% che sprofonda a ritmi ancora più allarmanti, superando i 10 millimetri annui. Utilizzando impulsi radar provenienti dai satelliti, gli autori della ricerca hanno scrutato attentamente ottantadue città, ognuna con oltre 2milioni di residenti, per rilevare i segni di questo fenomeno.
I risultati rivelano un quadro inquietante: città come Shanghai, già affondate di circa 3 metri negli ultimi cento anni, continuano a scendere, mentre E metropoli come Pechino e Tianjin (Cina settentrionale, sulla riva del Mar Bohai), risentono pesantemente di questo silenzioso ma preoccupante declino.
Cause profonde della subsidenza urbana
La subsidenza, cioè il progressivo sprofondamento del suolo, può verificarsi sia a causa di fenomeni naturali sia per cause indotte dall’uomo (quando ad esempio si estraggono acqua, petrolio o gas dal terreno). Diminuendo la pressione dei fluidi interstiziali residui, si ha, infatti, un assestamento del terreno. A cosa si deve il fenomeno?
Il professor Robert Nicholls, specializzato in adattamento climatico all’Università dell’East Anglia di Norwich (Gran Bretagna), indica che l’estrazione delle falde acquifere è «probabilmente la ragione dominante» dietro questo silenzioso declino. Che fare?
Una soluzione al problema potrebbe essere trovata attraverso un controllo duraturo e a lungo termine dell’estrazione delle acque sotterranee.
Ovviamente è importante anche promuovere pratiche agricole sostenibili e regolamentare l’uso delle risorse idriche per prevenire ulteriori danni.
In ogni caso, Nicholls avverte che affondamento del suolo minaccia l’integrità strutturale degli edifici e delle infrastrutture critiche, peggiorando gli impatti del cambiamento climatico, in particolare nelle città costiere dove amplifica il rischio di inondazioni e il fenomeno dell’innalzamento del livello del mare.
Le implicazioni globali della subsidenza urbana
La problematica della subsidenza urbana non è confinata alla Cina, ma si estende a livello globale. Un documento pubblicato a febbraio ha evidenziato che circa 6,3 milioni di chilometri quadrati di terreno in tutto il mondo sono a rischio di affondamento, con l’Indonesia tra i più colpiti.
Anche gli Stati Uniti, per esempio, sono minacciati, con oltre 27mila km² di territorio in quarantacinque Stati direttamente interessati. A svelarlo, i dati dell’United States Geological Survey (USGS), un’agenzia scientifica governativa che studia il territorio degli USA, le sue risorse naturali e i rischi naturali che lo minacciano.
Anche secondo l’USGS, oltre l’80% dei casi di subsidenza identificati negli Stati Uniti sono attribuibili allo sfruttamento delle acque sotterranee. Cosa che rimarca il ruolo dell’attività umana in questo fenomeno. Il crescente bisogno delle risorse terrestri e idriche minaccia di esacerbare i problemi esistenti di subsidenza del suolo e di crearne di nuovi.
Il fenomeno interessa anche l’Italia: città a rischio
Purtroppo, anche l’Italia non è immune da questa problematica.
Nel Bel Paese, la subsidenza è spesso associata a diversi fattori, tra cui lo sfruttamento eccessivo delle risorse idriche sotterranee, il degrado del suolo dovuto a pratiche agricole non sostenibili e l’urbanizzazione incontrollata. Molte aree del Paese, come la Pianura padano-veneta e molte zone costiere come la Pianura pontina, la valle dell’Arno e la valle dell’Aniene vicino a Roma sono state interessate dal fenomeno. Alcuni casi famosi sono quelli di Venezia, Ravenna e in Toscana.
Nella provincia di Grosseto, infatti, all’inizio degli anni 2000, questo fenomeno ha causato il cedimento degli argini dei fiumi, aumentando il rischio di alluvioni e richiedendo costose opere di bonifica. Nel delta del Po, sono stati necessari interventi di ingegneria idraulica per contrastare gli effetti della subsidenza. Esaminiamo qualche situazione critica.
La lista dei territori italiani a rischio
Venezia: ha affrontato a lungo problemi di sprofondamento del suolo. L’abbassamento del terreno nella città lagunare è stato causato da una combinazione di estrazione di acqua sotterranea, estrazione di gas naturale e dal peso dei grandi edifici che si ergono sulla fragile laguna;
A Roma ci sono stati casi di cedimenti del terreno in varie zone della città a causa dell’estrazione di acqua e della natura geologica del sottosuolo;
Nella Pianura Padana, l’estrazione di petrolio ha causato il cedimento del terreno in diverse zone;
L’ Emilia-Romagna ha sperimentato subsidenza a causa dell’estrazione di acqua sotterranea per scopi industriali e agricoli. Le città di Modena e Reggio Emilia sono tra le più colpite. I cedimenti del terreno hanno danneggiato edifici e infrastrutture, causando preoccupazioni per la sicurezza pubblica;
A Napoli il fenomeno è stato causato dell’estrazione di acqua dal sottosuolo per scopi industriali e domestici;
Anche Milano ha subito casi di subsidenza, principalmente legati all’abbassamento del livello delle acque sotterranee e all’attività estrattiva nel sottosuolo;
In alcune parti della Calabria, l’attività estrattiva di materiale inerte dalle cave ha causato lo sprofondamento del terreno, con conseguenti danni alle infrastrutture e all’ambiente circostante.
Fonti
“Nearly Half of China’s Biggest Cities Are Slowly Sinking, Putting Millions at Risk of Flooding, Study Finds” – Business Insider
“Over 6 million square kilometers of land worldwide at risk of subsidence: study” – Xinhua
“Land Subsidence in the United States” – United States Geological Survey