Trasformare una centrale a carbone in centrale a gas
Un articolo della rivista settimanale Panorama afferma che il ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani si dimette. Il suo lavoro è finito. Superman!
Non so se sia vero, visto che al momento in cui scrivo non riesco a trovare altre fonti che lo confermino.
Quello che però trovo è un altra centrale a turbogas approvata dal nostro ministro. La data dell’approvazione porta il 1º dicembre 2021, insieme alla firma del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini.
Regione Liguria e Commissione VIA concordi con il ministro Cingolani
Inesorabile la gassificazione dell’Italia!
Questa volta ad essere interessati i comuni di La Spezia e di Arcola, in Liguria.
Lì una vecchia centrale a carbone, intitolata ad Eugenio Montale (nella foto in alto), cessa di funzionare il 31 Dicembre 2021. Sarà trasformata in centrale a turbogas a carico di ENEL.
Concordi la Regione Liguria e la Commissione VIA (Valutazione Impatto Ambientale) con ben quarantuno pagine!
L’attuale centrale a carbone occupa 70 ettari di terreno.
Come sempre, uno dirà: beh, il gas è meglio del carbone. Certo, ma questo (forse!) aveva un senso trenta o quaranta anni fa. Oggi, i cambiamenti climatici sono sempre più devastanti. Il metano sempre un gas serra è.
Le risorse non-fossili troppo avanzate per stare qui ancora con i passettini da formica.
La tanto decantata decarbonizzazione significa, infatti, fermare tutte le fonti fossili, gas incluso.
Migliorare e potenziare le energie rinnovabili
Invece, potenziare o migliorare il resto – idroelettrico, rinnovabili, batterie, rete elettrica, educazione del cittadino a risparmiare e a usare energia in modo efficiente – è ancora una meta lontana.
Quindi, la decisione di Cingolani di costruire oggi, nel 2021, centrali a gas significa sposare le fonti fossili per altri trenta, quarant’anni.
Così, non andiamo da nessuna parte!
E poi, come osservato milioni di volte, il consumo di gas in Italia è stabile e anzi, in calo: il picco massimo è stato raggiunto nel 2010.
Non riesco a capire la logica di continuare a costruire altre centrali a gas. La popolazione italiana è stabile. Gli inverni certo non più freddi come in passato.
Per di più, in altre parti del nostro Paese ci sono centrali a gas in dismissione.
Mi auguro che tutti gli incentivi verso l’isolamento termico aiutino a risparmiare energia.
Cui prodest una nuova centrale a turbogas?
Domanda: “Cui prodest” (a chi giova?) una nuova centrale a turbogas?
Risposta: all’ENEL e alla politica. Non certo all’ambiente o agli abitanti di La Spezia.
E infine altre considerazioni.
Come parte del processo autorizzativo si osserva che la zona è interessata da elevati tassi di tumore al polmone, e di malattie del sistema circolatorio, respiratorio, nervoso e degli organi di senso.
Questo dato non sorprende, perché è così in tutte le aree abitative vicine alle centrali carbonifere del mondo.
Ma… con la centrale a turbogas sarà meglio?
Dalla futura centrale saranno emessi nitrati (NOx), benzene, toluene, idrogeno solforato e xylene.
Questi non avranno impatti sulla salute?
Rispetto al carbone, il gas naturale produce meno emissioni, meno riscaldamento globale e meno inquinamento atmosferico. Ma il carbone è solo il modo peggiore per produrre elettricità. Al confronto, la produzione di energia elettrica dal gas sembrerà più pulita.
La questione è che le centrali elettriche a gas producono ancora una quantità notevole di inquinamento atmosferico, e questo è un problema.
E ancora. Nelle vicinanze di questa nuova centrale a gas sorgono tre aree protette: il Parco del Magra-Vara, Montemarcello, Portovenere-Riomaggiore San Benedetto.
Dopo decenni di centrale a carbone, non possiamo dare alla natura un po’ di respiro?
Su 70 ettari di terreno ci si possono mettere 65mila pannelli solari.