“Dove l’uomo non è più sovrano” racconta la natura selvaggia
La natura e l’arte si incontrano nelle opere di Paolo Rossi, regista e fotografo naturalista. La sua visione prende forma nel nuovo progetto: “Dove l’uomo non è più sovrano“.
Questo cortometraggio descriverà i boschi e gli animali selvatici dell’Appennino delle Quattro Province. È chiamata così la parte di Appennino compresa tra la provincia di:
- Alessandria, in Piemonte;
- Genova, in Liguria;
- Pavia, in Lombardia;
- Piacenza, in Emilia Romagna.
Queste montagne sono da tempo abbandonate dall’uomo e così la natura è riuscita a riprendersi i suoi spazi. I faggi riconquistano i pascoli, i carpini e le querce ricoprono le zone più impervie, nei castagneti vivono martore e gatti selvatici. Se all’apparenza questi luoghi possono sembrare privi di vita, in realtà, all’ombra dei grandi alberi, hanno trovato casa tassi, volpi e lupi.
Paolo Rossi vuole rendersi testimone della ritrovata armonia della natura «in ambienti dove alberi e animali, negli ultimi decenni, si sono poeticamente ripresi i loro amati spazi naturali – dichiara il regista -. Nel nostro piccolo, attraverso questo progetto, cercheremo di ricordare ai “potenti di turno” che i nostri boschi sono una straordinaria ricchezza naturale che va tutelata e non sfruttata per scopi industriali».
Realizzare un documentario attraverso il crowdfunding
Così, per compiere la sua missione ha avviato una raccolta fondi. Attraverso il crowdfunding, cioè un finanziamento proveniente da tutti coloro che vorranno sostenere il progetto, si cercherà di raccogliere il budget necessario alla realizzazione di questo film indipendente. Il ricavato sarà utilizzato per consentire gli spostamenti in auto, le interviste, le riprese audio e video, e il controllo delle videotrappole. Inoltre servirà anche a finanziare la fase di editing di video e musica.
Per chi sostiene il lavoro del regista Rossi, che collaborerà al progetto con il suo collega Nicola Rebora, sono messi a disposizione diversi omaggi di ringraziamento. Essi vanno dalla menzione del proprio nome tra i titoli di coda del documentario a un posto riservato per la prima proiezione del film. Poi si potrà scaricare il film una volta ultimato e ricevere foto, libri fotografici e t-shirt. Infine per i propri sostenitori si organizzano escursioni e appostamenti al tramonto per riuscire a vedere da vicino i protagonisti del film: lupi, mustelidi, volpi e gatti selvatici.
La natura e lo sguardo “selvatico e indipendente” di Rossi
Paolo Rossi, il regista che ama definirsi dal pensiero “selvatico e indipendente”, è un grande estimatore delle opere di Jack London, scrittore di libri senza tempo come “Il richiamo della foresta” e “Zanna Bianca”, e Werner Herzog, uno dei più importanti esponenti della corrente del “nuovo cinema tedesco”.
La passione per la natura ha influenzato i suoi lavori sin dagli studi. Divenuto fotografo, ha scelto come soggetti i lupi e altri animali selvatici che abitano le zone più remote dell’Appennino e delle Alpi. I suoi scatti sono raccolti in diversi libri fotografici come “Il lupo biologia e gestione sulle Alpi e in Europa”, “Lupi Estremi”, “Incivili” e “Le ombre tra i faggi”.
Nel 2017 Rossi ha iniziato la sua carriera di regista di brevi documentari e molti di questi hanno ottenuto premi e riconoscimenti. Per esempio “Vacche Ribelli” ha ricevuto una menzione speciale per meriti tecnici e artistici dalla giuria del Premio Internazionale di Cinema Renato Appi. Tra i suoi lavori più importanti c’è anche “FELIS – gatto sarvægo”, girato insieme con il collega Nicola Rebora. Questo documentario racconta la storia del gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) che vive libero sull’Appennino ligure, nonostante si considerasse da tempo una specie scomparsa in quei luoghi.
La visione incontaminata di “Sopravvissuti all’Homo sapiens“
A luglio del 2021 esce, infine, il suo quarto film “Sopravvissuti all’Homo sapiens – una storia di resistenza selvatica”. Esso vuole catturare le immagini degli animali selvatici che resistono tra le fredde montagne dell’Appennino ligure e piemontese in questi anni di massima espansione della civiltà rurale.
Infatti negli anni ’50 le vette sono diventate densamente popolate. Qui l’uomo ha creato pascoli, cacciato e distrutto le foreste. Linci, lupi e cervi furono sterminati ma altre creature hanno resistito e continuano ad abitare tra le montagne, come volpi, mustelidi e gatti selvatici.
La visione incontaminata, senza alcuna interferenza umana, della fauna selvatica data da Paolo Rossi ha fatto sì che il documentario ricevesse il premio “Best Beast” al Festival internazionale di Cinema Rurale Corto e Fieno 2021. Infatti, questo cortometraggio, come i precedenti, è stato realizzato grazie a videotrappole, utili a monitorare il territorio e a cogliere i comportamenti naturali delle creature più elusive, evitando di disturbare la loro quotidianità.
Crowdfunding come scelta per un progetto indipendente
Le stesse tecniche saranno usate anche per il nuovo film “Dove l’uomo non è più sovrano” e anche lo stesso metodo di finanziamento. Infatti non è la prima volta che il regista sceglie il crowdfunding per trovare i fondi necessari al proprio progetto. Esso è un ottimo modo per trovare sostenitori e, allo stesso tempo, mantenere intatta la propria visione artistica.
Per mettere in atto una campagna di crowdfunding online al fine di realizzare un documentario si possono utilizzare diverse piattaforme. Quella scelta dal regista Rossi è una delle poche italiane: Produzioni dal basso. Questo servizio mette a disposizione dell’utente varie modalità di raccolta fondi di diversa durata. Per esempio si potrà ricevere il budget raggiunto anche se non si è arrivati all’obiettivo prestabilito oppure saranno ricevuti i fondi solamente al raggiungimento della cifra scelta.
Esistono però altre piattaforme di crowdfunding, come Indiegogo e Kickstarter. Tra i progetti che hanno ricevuto più fondi su Indiegogo c’è “The Last Horn of Africa (o Disunity)”. Si è riusciti a raccogliere 57mila dollari sui 40mila prefissati per dar vita alla produzione di un documentario sul tema del bracconaggio dei rinoceronti. Invece il progetto su Kickstarter che ha attirato maggiormente un pubblico di sostenitori, raggiungendo 76.546 dollari, è “The True Cost”, un documentario di Andrew Morgan sul fenomeno del Fast Fashion.