IL CUORE DELLA SARDEGNA È SOTTO ASSEDIO DELLE LOCUSTE. MILIONI DI CAVALLETTE HANNO INVASO LA PIANA DI OTTANA. SECONDO STIME APPROSSIMATE, QUEST’ANNO POTREBBERO ESSERE DEVASTATI 100MILA ETTARI DELLE CAMPAGNE AL CENTRO DELL’ISOLA. MA IL PROBLEMA È DI NATURA NAZIONALE
Per il quinto anno consecutivo, le cavallette stanno distruggendo i raccolti della piana di Ottana. Il fenomeno dell’infestazione delle cavallette risale al 2019 e interessava qualche migliaio di ettari. Nel 2022, hanno distrutto circa 60mila ettari di coltivazioni, secondo le stime.
E prima di esaurire il loro ciclo vitale, milioni di femmine depongono le “ooteche”. Ogni cavalletta prima di morire ne può deporre tre, dentro ciascuna delle quali sono conservate anche fino a un centinaio di uova.
Gli esperti spiegano che le locuste marocchine prediligono il suolo della piana di Ottana perché “timbrato”, pestato e reso compatto, dagli zoccoli del bestiame degli allevamenti. Condizioni preferite dalle femmine per deporre le ooteche, non più di 4 centimetri sotto la superficie del terreno.
L’unico strumento efficace per combattere le locuste è, quindi, l’aratura del terreno. Infatti, le larve di questi ortotteri nascono nello stesso punto dove sono state deposte le uova. All’inizio non hanno le ali quindi restano sul posto. Quello è il momento più favorevole per colpirli.
Anche il cambiamento climatico ha un ruolo nell’invasione delle cavallette
Ma purtroppo, la pioggia, che danneggerebbe uova e larve, ormai scarseggia a causa del cambiamento climatico, lo stesso motivo per cui le uova non risentono dei rigori ormai inesistenti dell’inverno.
Il rischio sanitario
E vanno abbattuti prima che, cresciute le ali, volando possano raggiungere i centri abitati ponendo in essere anche un problema di ordine sanitario.
Il rimedio
Secondo l’agenzia Laore, Agenzia per l’attuazione dei programmi in campo agricolo e per lo sviluppo rurale, l’azione più semplice da mettere in atto e arare i terreni all’inizio dell’autunno. Così facendo, le ooteche si ritroverebbero in superficie e quindi esposte. In primavera, quindi, bisogna agire contro gli insetti con i trattamenti necessari e mezzi adeguati.
Contromisure insufficienti e i limiti della nostra legislazione
Una task force regionale ha messo in campo 200 uomini, 40 macchine irroratrici e le app per segnalare i punti critici della schiusa delle uova. Ma tutto ciò non basta, ci vorrebbe il doppio, reclamano gli amministratori locali.
La lotta alle cavallette si fa anche con i mezzi aerei. In Israele, per esempio utilizzano i droni. Ma nel nostro Paese la legge non lo consente.
Un problema di natura nazionale
Noragugume, in provincia di Nuoro, tra le aree più colpite dall’infestazione delle cavallette. Gli allevatori sono in ginocchio, manca il foraggio e chiedono scorte per superare la stagione invernale.
Il vero limite a tutto è la mancanza della cultura della prevenzione. Il problema delle cavallette non riguarda solo la Sardegna ma, purtroppo, in Italia si agisce solo in presenza delle emergenze.