SOLVAY CONDANNATA PER LA MORTE DI UN DIPENDENTE AMMALATO DI MESOTELIOMA A CAUSA DELL’AMIANTO.
Il Tribunale di Livorno ha dato ragione alla vittima Romano Posarelli. Il giudice Sara Maffei ha accolto le tesi dell’avv. Ezio Bonanni che ha curato gli interessi della famiglia Posarelli.
Questa sentenza rappresenta una pietra miliare per tutte le vittime dell’amianto. Per gli operai della stessa industria chimica che si sono ammalati nel corso del tempo. Ma soprattutto per coloro i quali non hanno ancora ottenuto giustizia.
«Una sentenza storica che afferma il principio dell’integrale risarcimento dei familiari», afferma Bonanni.
Il Tribunale di Livorno accoglie le tesi dell’avv. Bonanni, difensore di Posarelli
Infatti, la corte ha accolto le richieste dell’Osservatorio Nazionale Amianto, e dell’avv. Bonanni, al risarcimento dei danni per la morte di Romano Posarelli. La vittima è stata stroncata, il 18 novembre 2010, da un cancro polmonare causato dall’esposizione professionale all’amianto nello stabilimento di Rosignano.
Il Tribunale ha legiferato il risarcimento della vittima pari a 88mila euro, più gli interessi dalla data della morte. Per la perdita parentale, alla moglie il danno subito è stato quantificato in 270mila euro, tenuto conto anche della durata del matrimonio (40 anni). Al figlio, Massimiliano, 200mila euro.
L’importante principio della tutela risarcitoria
Secondo Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, «la magistratura del Lavoro del Tribunale di Livorno ha affermato l’importante principio della tutela risarcitoria sia per la vittima primaria sia per i suoi familiari. Con piena applicabilità delle tabelle del Tribunale di Milano».
Bonanni ha smentito, così, le tesi dell’avv. Giulio Ponzanelli, difensore della Solvay, il quale aveva assunto l’assenza di deduzione e prova del danno, oltre che della lesività dell’ambiente di lavoro. Pertanto questi contestava il diritto delle vittime ad ottenere il risarcimento.
«Finalmente giustizia è stata fatta per i familiari di Romano Posarelli», conclude Bonanni, con l’amarezza che, ad assistere alla lettura della sentenza, c’era solo il figlio Massimiliano perché la mamma è stata stroncata da un cancro.
Il direttore della Solvay accusato di omicidio colposo
Un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Livorno ha dato inizio al processo penale, con il rinvio a giudizio dell’Ing. De Gaudenzi, direttore della Solvay. Il reato: omicidio colposo.
Nel 2015 inizia anche il procedimento civile al Tribunale di Livorno. Tenace, come suddetto, la resistenza della Solvay che negava la condizione di rischio all’interno della fabbrica.
La corte toscana, però, ha dato ragione al collegio di difesa delle vittime, coordinato dall’avv. Ezio Bonanni, con la partecipazione degli avvocati Isabella Sardella e Saverio Rossi.
L’impegno di Posarelli nella difesa della tutela delle vittime dell’amianto
Romano Posarelli, prima di morire, raccomandò a suo figlio «di impegnarsi nella tutela della salute e della vita umana», rispetto al rischio costituito dall’amianto e dagli altri cancerogeni. Cosa che Massimiliano ha accolto con partecipazione emotiva. Infatti, l’orfano coordina la sede di Rosignano dell’ONA.
Impegno grazie al quale sono state raccolte le prove di centinaia di altri casi di patologie asbesto-correlate. In considerazione di ciò, è stato possibile costituire «il presupposto della tutela in sede giudiziaria che prosegue con decine e decine di altri casi».
L’assistenza dell’Osservatorio Nazionale Amianto
Per chiedere una consulenza legale e medica – gratuite – all’associazione, è aperto lo Sportello Nazionale Amianto.
L’ONA è operativa in Toscana con la sede di Rosignano e con l’app amianto, cui poter segnalare anche i siti contaminati.
I nostri lettori possono tenersi informati attraverso il Giornale sull’amianto oppure possono rivolgersi all’Osservatorio chiamando il numero verde 800 034 294