Salvata una caretta caretta in difficoltà
Un grosso esemplare di Caretta caretta è stato salvato dagli operatori del Centro Recupero Tartarughe Marine di Legambiente a Manfredonia. Gli ambientalisti sono intervenuti tempestivamente, dopo che un gruppo di pescatori sportivi ha allertato la Capitaneria di Porto di Vieste.
La grossa tartaruga marina stava cercando di raggiungere una spiaggia dove deporre le proprie uova. In preda a uno stato di shock, causato da una rete a strascico, la Caretta caretta perdeva le uova che avrebbe depositato una volta a riva.
Giunti alla sede della Capitaneria, mamma tartaruga è stata immersa in una vasca dove ha rilasciato un altro paio di uova. Quindi la Caretta caretta è stata trasferita con le dovute cautele al Centro Recupero di Manfredonia. Qui è stata sottoposta a un approfondito check up.
Durante il breve trasferimento e all’arrivo al Centro la tartaruga ha rilasciato altre quattro uova. Queste, recuperate dagli operatori di Legambiente sono state poi deposte per la schiusa.
La Caretta Caretta femmina nel mare di Vieste
«Arrivati al Centro abbiamo adagiato la tartaruga in una vasca dove col passare del tempo le sue condizioni si sono stabilizzate – spiega Giovanni Furi, responsabile del Centro di recupero tartarughe marine di Manfredonia -. Dopo aver rilevato una postura adeguata con movimenti e immersioni idonee, abbiamo deciso di liberarla nella serata di ieri in una spiaggia sicura. Dopo alcuni momenti di esitazione la tartaruga ha preso la via del mare con decisione senza, purtroppo, deporre le uova presso l’arenile. Nonostante l’insolito rilascio di uova, l’evento ha permesso di registrare, per la prima volta con certezza e in modo diretto, la presenza di un esemplare femmina pronta alla deposizione nell’area di Vieste».
Le uova della tartaruga recuperate
Sono sei le uova recuperate dai ragazzi di Legambiente. Sono state adagiate in una buca sotto la sabbia e ora si spera che possano essere ancora covate per poi schiudersi regolarmente.
Questo è il periodo picco della nidificazione delle tartarughe. In questa stagione la campagna Tartalove vede impegnati i Tartateam di Legambiente alla ricerca dei nidi dei carapaci. Decine di volontari, in tutto il Paese, monitorano e segnalano i siti a bagnanti e operatori di pulizia delle spiagge perché non mettano a rischio il futuro delle nidiate. I Tartateam proteggono poi i piccoli fino al momento della schiusa e all’entrata in acqua. «L’individuazione e il monitoraggio dei siti di nidificazione delle Caretta caretta è una delle principali attività della campagna Tartalove promossa da Legambiente a favore delle tartarughe marine», dichiara il responsabile della campagna Stefano Di Marco.
Le Caretta caretta e le spiagge italiane monitorate
Negli ultimi anni la presenza delle Caretta caretta è aumentata. Così come si è intensificata l’attività di deposizione delle uova sulle spiagge delle coste italiane. Al momento le regioni monitorate sono Marche, Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata, Toscana, Lazio, Sardegna, Abruzzo e Molise. L’attività dei volontari è focalizzata molto anche sul recupero e la cura di animali in difficoltà. Grazie all’impegno del Centro di Recupero di Manfredonia, dal 2007 sono stati salvati, curati e liberati in mare più di 1650 esemplari.
«Il controllo dei nidi così come il recupero di esemplari in difficoltà sono attività costose che necessitano di essere supportate. Tutti possono farlo sostenendo la nostra campagna Tartalove. Sul sito web www.tartalove.it con un semplice clic è possibile adottare simbolicamente una tartaruga marina e aiutare questi animali in pericolo», spiega Di Marco.