A CAPO TEULADA, L’AREA DI GUERRA, A TERRA E A MARE, USURPATA DAI MILITARI ALLA SARDEGNA ARRIVANO PURE LE PALE EOLICHE. DAVANTI ALLA COSTA, INFATTI, “I SIGNORI DEL VENTO” DELL’AZIENDA SVIZZERA REPOWER HANNO PROGETTATO DI POSIZIONARE UN PARCO EOLICO COMPOSTO DA TRENTATRÉ AEROGENERATORI
Dopo mezzo secolo di servitù militare, che ha visto negare alla Sardegna lo sviluppo economico legato a pesca e turismo grazie alle coste stupende e al mare cristallino, ora arriverebbero anche le pale eoliche a impedire le attività della gente del posto.
Determinata, l’affermazione del ministero della Difesa al posizionamento di un parco eolico nell’area marina davanti all’isola Rossa.
La questione è stata ben accolta dai “signori della guerra” perché un ulteriore divieto si aggiunge al veto a bagnanti e diportisti di “bazzicare” per mare e spiaggia dove mezzi da sbarco e altri mezzi NATO danno sfoggio di sé. Ma anche dai “signori del vento” che grazie alle interdizioni già in essere non avrebbero “seccatori” contrari al parco eolico in mare.
Un “rospo” che i sardi non vogliono ingoiare. Infatti, a fare da padrone di casa non sono gli isolani, decisamente contrari a un’altra imposizione.
A decidere le sorti di Capo Teulada è ancora il Comando Militare Esercito “Sardegna”. Il quale «acquisito il parere dagli organi tecnici, rilascia parere favorevole di Forza Armata per la realizzazione dell’opera in oggetto».
A supporto della decisione del Capo di Stato Maggiore giunge anche il parere favorevole dell’Istituto Idrografico della Marina Militare, organo dedicato al monitoraggio delle acque antistanti Capo Teulada. Previa segnalazione dell’avanzamento lavori per aggiornare le carte nautiche.
Alzata di scudi dei sindaci
Decisamente contrari alla realizzazione dell’impianto eolico i sindaci dei comuni coinvolti. A iniziare dalla sindaca di Sant’Anna Arresi, Maria Teresa Diana. «Nonostante la presenza di questa servitù, si tratta di una zona a vocazione turistica – denuncia Diana -, avente come attrattori caratteristici la naturalità del paesaggio. E che cerca, attraverso questo modello di sviluppo, di affrancarsi in maniera sostenibile dall’avanzato processo di deindustrializzazione in atto da alcuni decenni».
Il parere favorevole e irrispettoso del ministero della Difesa al parco eolico offshore va sicuramente contro la vocazione turistica del territorio sardo, citano gli amministratori locali.
«I vincoli militari non sono limitati alla terraferma. Ad essi si aggiunge la forte limitazione anche degli specchi acquei antistanti il Poligono interdetti durante le attività addestrative, sia a mare che a terra – accusa Daniele Serra sindaco di Teulada -. E persistono anche specifiche ordinanze permanenti che limitano transito, pesca e balneazione. La comunità di Teulada “ha già dato” in termini di rinuncia ai propri territori per le “ragioni di Stato”. Motivo per cui, anche ai fini di evitare che si aggiungano vincoli a vincoli, si ritiene che altre aree debbano e possano essere scelte per imporne di nuovi».
(Fonte Unione Sarda)