Gli stati membri dell’UE attribuiscono particolare importanza alla protezione della natura e della biodiversità. Per questo motivo il Consiglio Europeo destina almeno il 60% del bilancio ai progetti nel settore dell’ambiente e a progetti a sostegno della natura e della biodiversità.
L’Unione Europea finanzia il programma di politica ambientale LIFE
l’UE fornisce alla presidenza il mandato di avviare negoziati con il Parlamento europeo.
Lanciato nel 1992, il programma LIFE è l’unico fondo dell’UE interamente dedicato agli obiettivi ambientali e climatici. L’oggettivo generale del programma LIFE proposto per il 2021-2027 è di contribuire alla transizione verso un’economia circolare, puita, efficiente dal punto di vista energetico, a basse emissioni di carbonio e resiliente ai cambiamenti climatici, anche attraverso la transizione verso energia pulita, per proteggere e migliorare il qualità dell’ambiente e arrestare e invertire la perdita di biodiversità. A oggi, LIFE ha cofinanziato oltre 4500 progetti.
«Il programma LIFE ha dimostrato il suo valore», ha commentato Elisabeth Köstinger, ministro federale austriaco per la sostenibilità e il turismo e presidente del Consiglio Europeo di turno: «ha co-finanziato progetti in tutta Europa che proteggono la biodiversità, ripristinano gli habitat e salvano la fauna in via di estinzione dall’estinzione. La lince iberica, l’orso bruno, la cicogna nera e molte altre specie hanno beneficiato di LIFE finanziamento: faremo in modo che il programma continui dopo il 2020».
La Commissione ha proposto una dotazione finanziaria totale di 5,45 miliardi di euro per LIFE per il periodo 2021-2027. Ciò include 3,5 miliardi di euro per l’area dell’ambiente e 1,95 miliardi di euro per l’area dell’azione per il clima.
Per tenere il clima sotto controllo, è necessario rimuovere una certa quantità di anidride carbonica dall’atmosfera.
L’UE, per la prima volta, ha fissato gli standard di emissione di CO2 per veicoli pesanti. Come proposto dalla Commissione Europea, dal 2019 in poi, i nuovi camion e autobus dovranno emettere, in media, il 15% in meno di CO2. E dal 2030 il 30% in meno.
«Questo fa parte dei nostri sforzi per decarbonizzare il settore del trasporto stradale e un passo importante verso il raggiungimento degli obiettivi che abbiamo concordato in base all’Accordo di Parigi», ha affermato Köstinger, «Le regole concordate indicano che tra il 2020 e il 2030 emetteremo 54milioni di tonnellate di CO2 in meno, il che corrisponde alle emissioni annue totali di CO2 della Svezia».
I costruttori che non rispetteranno gli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, saranno assoggettati a una sanzione pecuniaria sotto forma di premio.
A favore dei veicoli a zero e a basse emissioni, invece, è dedicato un sistema di incentivi chiamato super-crediti, dalla cui proposta iniziale della Commissione, però, sono esclusi autobus e pullman.
I costruttori di camion, saranno sottoposti a misure specifiche per garantire la disponibilità di dati “solidi e rappresentativi” sulle emissioni di CO2 e sul consumo di carburante dei veicoli.