martedì, Settembre 17, 2024

Cambiamenti climatici, Mediterraneo a rischio

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Per gli scienziati di tutto il mondo, le emissioni sono principalmente di origine antropica.

L’aumento di CO2 nell’atmosfera è causa dei cambiamenti climatici

All’effetto serra, fenomeno descritto già nel 1824 dal fisico-matematico francese Jean-Baptiste Joseph Fourier, è associata anche l’intensificazione di eventi climatici estremi.

Uno studio dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) e dell’Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR rivela che i cambiamenti climatici in atto non sono uguali in tutte le aree della Terra. Esistono punti caldi, chiamati “hot spot“, dove gli effetti sono sensibilmente maggiori. Uno di questi “hot spot“ è il mare Mediterraneo.

La temperatura media del Mare Nostrum – spiegano i ricercatori – è aumentata di circa 0.004 °C/anno nei 135 anni fra il 1871 e il 2006, in linea con l’aumento del grado di calore delle acque del globo. I dati degli ultimi trent’anni, rivelano, invece, un aumento di 0.7 °C, contro 0.3 °C degli oceani. Il clima, diventato apparentemente più caldo e più secco, causa eventi piovosi meno frequenti ma di maggiore intensità, con effetti importanti sugli ecosistemi, sulle produzioni agricole, sulla disponibilità di risorse idriche, sul rischio idrogeologico.

Parliamo della cosiddetta “bomba d’acqua”. Come quella che si è abbattuta in Sardegna, sul tratto che collega Cagliari a San Giovanni Suergiu. In poche ore è precipitata tanta pioggia quanto nella zona, di solito, ne cade in tre o quattro mesi, fanno sapere i meteorologi.

L’abbondante acquazzone ha fatto esondare il rio Santa Lucia, provocando il crollo di un tratto della strada vicino Capoterra, come si vede nelle immagini diffuse dalla Guardia di Finanza. Il paese è rimasto isolato per diverse ore e molte persone si sono poste in salvo sui tetti delle case, prima che i Vigili del Fuoco le portassero al sicuro. Scuole e uffici sono rimasti chiusi. Una tempesta di fulmini si è abbattuta sull’aeroporto di Cagliari-Elmas, impedendo, così, il rifornimento degli aeromobili con conseguenti ritardi dei voli. Le precipitazioni sono continuate, poi per tutta la notte, in particolare nel sud dell’isola, con allagamenti di strade e scantinati e alberi crollati.

Le correnti di aria più fredda provenienti dall’Atlantico, in conflitto con le temperature elevate delle acque superficiali del Mediterraneo, hanno generato bombe d’acqua e inondazioni che hanno devastato oltre alla Sardegna anche le isole Baleari, da Palma di Maiorca – dove, in meno di due ore, sono caduti 233mm di pioggia – a Formentera, con enormi conseguenze sul territorio.

Il fronte di maltempo si è spostato, quindi, verso Est, dove i meteorologi hanno previsto violenti temporali su Corsica, Francia sud/orientale – Monte Carlo, Nizza e Cannes, con oltre 300mm di pioggia – e su Genova, Savona e Imperia con 150–200mm di pioggia.

“Il clima, i suoi cambiamenti e l’impatto che questi esercitano sull’ambiente e sulla società umana sono temi di grande interesse scientifico e di elevata rilevanza sociale», spiega il ricercatore Antonello Provenzale nel Volume I dei Quaderni dell’ISAC, pubblicato nel 2009. «Senza ricerca e senza innovazione la nostra società è condannata al declino e destinata a perdere la competizione globale con altre realtà che sanno rinnovarsi e investire nel futuro. Lo studio del clima è un ambito di ricerca essenziale, che richiede notevoli energie e l’interazione continua fra discipline e competenze diverse».

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