Nasce a Bari il primo Centro di Breath Analysis – analisi del respiro -d’Europa
La lotta a patologie ad alta incidenza e mortalità fa un passo avanti.
Il Centro di Breath Analysis è il prodotto della ricerca “made in Puglia” che si è concentrata, dal 2010, su mesotelioma pleurico ed esposizione all’amianto. In seguito la ricerca si è anche indirizzata sul tumore al colon retto.
Obiettivo del Centro regionale di Breath Analysis, prima struttura pubblica in Europa, è diagnosticare con tempestività diversi tumori, grazie all’analisi dei metaboliti (Prodotti terminali o intermedi del metabolismo oppure sostanze che partecipano comunque ai processi metabolici – Enciclopedia Treccani) presenti nel respiro.
«Il mesotelioma è un problema grave», afferma il dott. Domenico Galetta, responsabile di Oncologia medica per la patologia toracica dell’Istituto oncologico “Giovanni Paolo II”, «la cosa da augurarsi è che questo studio del respiro, questo Centro del Breath Analisys possa essere d’aiuto nel trovare il più precocemente possibile quei pazienti che stanno sviluppando il mesotelioma».
Il laboratorio, dove sono presenti degli spettrofotometri che servono per fare «un’indagine raffinata», è all’interno del “Giovanni Paolo II” del capoluogo pugliese.
La raccolta del respiro
Avviene all’esterno dell’Istituto oncologico, grazie a uno strumento portatile, collocabile in strutture ospedaliere, dove, al momento, far convergere le persone interessate.
«Il protocollo di studio in corso sul mesotelioma al “Giovanni Paolo II” ha già valutato una trentina di persone affette da mesotelioma e una trentina di persone sane», continua Galetta. «Il dato è interessante ma al momento in attesa di essere tradotto in un dato scientifico, prima di essere divulgato».
«Si tratta di qualcosa che funziona e quindi va immediatamente messa a disposizione di tutti», spiega il dott. Vito Antonio Delvino direttore generale dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico IRCCS “Giovanni Paolo II” di Bari.
Il Centro regionale di Breath Analysis, diretto dal prof. Gian Luigi De Gennaro, nasce grazie alla collaborazione di Università degli studi di Bari, a firma del prof. Antonio Felice Uricchio, dell’Istituto Oncologico di Bari, diretto dal dott. Vito Antonio Delvino e di AReSS Puglia, Agenzia Regionale Strategica per la Salute e il Sociale, responsabile il dott. Giovanni Borbone.
La sperimentazione, iniziata nel 2010, nel 2016 porta alla nascita della grande rete di Inside the Breath e sviluppa una tecnologia ad hoc, il campionatore Mistral, in grado di registrare in pochi minuti singoli campioni di respiro.
Questi saranno, poi, analizzati in laboratorio, alla ricerca di composti organici volatili che, se rilevati in distinte sequenze, sono collegabili a specifiche patologie.
Il Centro, fa notare il prof. De Gennaro «apre ad altre patologie che magari, in alcuni siti del nostro territorio, possono essere particolarmente calde – il riferimento, sottolinea Gianmarco Surico, coordinatore operativo della Rete Oncologica Pugliese, è al caso Taranto, una delle zone più sensibili in Italia – e interessanti, e apre soprattutto, sui nostri territori, alla possibilità di avere una tecnica che oggi non hanno neanche i centri d’eccellenza del Nord: quindi stiamo invertendo la tendenza».
Il Centro di Breath Analysis di Bari è la prima struttura pubblica in Europa. Gli unici altri due centri europei, uno a Cambridge, in Inghilterra e l’altro a Tel Aviv, in Israele, sono privati.
L’idea nata a Bari, dalle menti del prof. De Gennaro e del professor Altomare «è stata, poi, copiata in altri posti nel mondo, dove hanno accelerato la fase di applicazione tecnologica» afferma Delvino. «Ora noi siamo molto avanti», continua il dg dell’Oncologico, «chiaramente si tratta di una prospettiva affascinante e che può anticipare sicuramente di anni eventuali terapie, quindi può tramutare un big killer in qualcosa che, in una certa percentuale di casi, può essere trattato».