Il “Piano di bonifica da amianto”, previsto nel secondo Addendum al Piano operativo “Ambiente” approvato dal Cipe nel 2016 è stato adottato dalla Direzione generale competente del ministero dell’Ambiente.
Assegnati 385milioni di euro per la bonifica a Regioni e Province
A beneficiare del finanziamento saranno le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. L’accredito sarà ripartito secondo i coefficienti di assegnazione utilizzati per le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione.
L’erogazione maggiore è stata assegnata alla Regione Sicilia con 107milioni di euro. Al secondo posto la Puglia con 74milioni di euro, terza la Calabria con 43milioni di euro. Il ministero si impegna a garantire che gli enti ricevano tutte le informazioni necessarie alla mesa in opera degli interventi. Sarà compito dei soggetti beneficiari del finanziamento individuare dove intervenire e curare la gestione, il controllo e il monitoraggio della bonifica.
Tutti gli interventi dovranno essere realizzati entro il 31 dicembre 2025.
La presenza di amianto negli edifici pubblici
Secondo una stima dell’Osservatorio Nazionale Amianto del 2012, confermata poi dal CENSIS nel 2014, sono 2.400 le scuole e 250 gli ospedali con l’amianto nelle strutture. Almeno quelli costruiti prima dell’entrata in vigore della “Legge 27 marzo 1992, n. 257” che vieta l’estrazione, l’importazione, la lavorazione e la commercializzazione della materia.
Questi dati, in riferimento alle scuole, sono stati aggiornati. Attualmente sono 2.292 le scuole non ancora bonificate dall’amianto.
«Con questi fondi per la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici – afferma il ministro dell’Ambiente Sergio Costa – daremo priorità al risanamento delle scuole e degli ospedali italiani. Confido nella collaborazione con le Regioni e le Province autonome per dare avvio subito ai progetti più urgenti. È fondamentale accelerare la messa in sicurezza del Paese perché i soldi ci sono e vanno spesi. I cittadini hanno atteso abbastanza».
Soddisfatto il presidente dell’ONA avv. Ezio Bonanni, nell’apprendere che «il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha una particolare sensibilità sull’argomento e per preservare la salute della collettività, ha adottato uno specifico “Piano di bonifica da amianto”».
Per la bonifica della fibra killer, in particolare negli edifici scolastici e ospedalieri, il ministro ha accolto «quella che è stata anche una mia istanza», dichiara Bonanni, già componente della Commissione amianto istituita presso il dicastero.
«L’Ona è dal 2008 che denuncia il rischio amianto nelle scuole. Adesso auspichiamo anche l’indennizzo e il risarcimento delle vittime senza costringerle a lunghi contenziosi nei tribunali».
L’amianto in Italia
Quello dell’amianto, in Italia, è un problema complesso nonostante la legge 257/1992. Il nostro Paese è stato uno dei maggiori produttori e utilizzatori dell’asbesto.
Il minerale fibroso è stato impiegato in circa tremila prodotti. Calcolando che la sua incidenza nel prodotto finito è stimata dal 5 al 15%, si determina che sono 45milioni le tonnellate di amianto ancora presenti in migliaia di siti.
I dati dell’ONA confermano che sono più di 1milione i siti con presenza di amianto. Di questi, circa 50mila sono fabbriche. Quaranta sono i siti di interessa nazionale. Una decina sono gli opifici dove si lavorava esclusivamente l’asbesto. Tra questi figurano l’Eternit di Casale Monferrato e la Fibronit di Broni e Bari.