ALL’EDIZIONE 2023 DI ECOMONDO LE NUOVE TECNOLOGIE PER IL BIOMETANO INTELLIGENTE. MENDELSOHN LANCIA UN’INNOVATIVA PIATTAFORMA BLOCKCHAIN
A Rimini è in corso, da oggi fino al 10 novembre, la XXVI edizione di Ecomondo. All’evento di riferimento in Europa per la transizione ecologica e i nuovi modelli di economia circolare e rigenerativa, si parla di nuove tecnologie legate allo sviluppo sostenibile per l’ambiente.
Tramite la tecnologia blockchain, infatti, una società sta rendendo la produzione di biometano intelligente.
Biometano intelligente a Ecomondo: le nuove tecnologie
L’agenzia di sviluppo Mendelsohn presenta a Ecomondo delle nuove tecnologie per il “biometano intelligente”. Esse serviranno ad aumentare i ricavi e il valore di mercato degli impianti, evitando la revoca degli incentivi e i fermi.
La piattaforma ideata da Mendelsohn si chiama Blockchain CH4 e consente di controllare ogni componente dell’impianto in tempo reale da qualunque posto del mondo.
“I numeri record del mercato europeo per la produzione di biometano e il primato dell’Italia nella top 5 dei paesi produttori suggeriscono un investimento di sicuro interesse per molte imprese italiane”.
A spiegarlo è Sergio Previati, amministratore unico della società. “L’intuizione di Mendelsohn è stata quella di studiare una piattaforma dove la tecnologia blockchain possa supportare gli impianti di biometano in tutte le fasi della filiera, evitando rischi di revoca e fermo impianto, e garantendo prestazioni sempre al massimo e alti ricavi”.
Biometano e obiettivi climatici del 2030
Il biometano gioca un ruolo rilevante nel raggiungimento dei risultati climatici prefissati per il 2030 e per l’obiettivo zero emissioni al 2050.
L’Italia al momento occupa, con i suoi 33 impianti di biometano attivi, la terza posizione in Europa, con una produttività stimata di circa 7miliardi di metri cubi, quasi il 10% del totale. Il dato emerge da uno studio effettuato da Gas for Climate.
Il biometano è una fonte di energia rinnovabile. Questo gas naturale si ottiene a partire da biomasse agricole, cioè colture dedicate, scarti agricoli e organici; oppure da scarti agroindustriali provenienti cioè dalla lavorazione della filiera alimentare. Questa fonte di energia lavora dunque su due fronti: la riduzione dei gas serra, ed il recupero degli scarti organici.